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[RECENSIONE] Knightin’+: lo Zelda-lite indipendente

Muzt Die Studios esordisce nel panorama indipendente con Knightin’+, un’avventura d’azione ispirata ai primi capitoli di Zelda.

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   · 4 min lettura Recensioni
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C’era una volta un temerario guerriero di una lontana razza chiamata Hylia, che per proteggere la principessa del regno viaggiò tra grotte, foreste e angusti labirinti. La leggenda si sparse per ogni angolo del mondo, arrivando alle orecchie del protagonista di Knightin’+, un’avventura che fa dell’azione e dell’esplorazione di dungeon il suo araldo svettante.

Composto da un singolo autore, Muzt Die Studios ha deciso di trasporre il risultato del suo lavoro dapprima su Steam e ora, grazie a Ratalaika Games, anche su Nintendo Switch. Lo sviluppatore ucraino dimostra di conoscere il materiale di provenienza, di aver appreso le meccaniche alla base di mitici titani del passato quali alcuni capitoli di The Legend of Zelda in 2D, al punto da poterle rimescolare in una formula derivativa quanto divertente. Una soluzione che prende il meglio dai suoi maestri, spogliandoli da qualsivoglia connotato ermetico o drammatico, e lo innesta in una cornice dal sapore fantasy e dal gusto ironico.

Singolar tenzone fra un Hylia e un cavalier errante

Era il tempo delle leggende, dei maghi e degli eroi… ma forse non avete tempo di leggere l’ennesima pergamena moraleggiante, anche perché la nostra partita con visuale dall’alto ci getta subito in pasto al primo livello sotterraneo. Con un piglio canzonatorio che sottende ogni testo, una misera manciata di righe, un invisibile narratore onnisciente lancia il giocatore nei panni di Sir Lootalot, un intrepido ma silente cavaliere pronto a fare a fette i nemici che infestano le quattro caverne della mappa.

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Dalle Rovine Dimenticate alla Torre Oscura, ogni antro appare quasi interamente spoglio e nel mentre, il substrato narrativo viene schiacciato dalla componente attiva dei nostri comandi. Fendenti, sferzate e magie sopra ogni cosa. Complici le proporzioni della produzione e i suoi intenti, quella della narrazione mancante è una delle macro differenze con la saga di Zelda, che viene alla mente fra gli esponenti del genere di appartenenza.

“It’s dangerous to go alone! Take this”

Knightin’+ incoraggia l’utente a riscoprire un passato di opere virtuali ludiche nel senso più puramente infantile del termine. La lezione di Shigeru Miyamoto è stata incamerata e viene qui applicata in una forma rispettosa e semplice: brandita una spada e, successivamente, uno scudo, sarà possibile girare liberamente e con meno timore per le stanze dei cupi labirinti. I movimenti sono quelli tipici e schematici dei prodotti degli anni ’80 e risultano quindi più comodi da gestire con la croce direzionale. La parata è appannaggio del dorsale di sinistra, mentre gli altri tasti sono adibiti agli attacchi, dalla spada allo scettro magico, e all’apertura di porte e scrigni.

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Una mini-mappa nella parte superiore della schermata ci rende perennemente consapevoli del nostro percorso, a patto di aver varcato un dato luogo. Tra pipistrelli, vari mostriciattoli alati e creature gelatinose ben poco amichevoli, la nostra avventura scorre senza particolari picchi di difficoltà, facendoci varcare una nuova soglia con l’amaro in bocca del cavaliere poco realizzato. Gli stessi boss, imponenti mostri a guardia del dungeon di turno, mostrano il fianco a dei pattern scontati, che risulteranno semplici per chi ha già vestito i panni di Link.

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Nel tempo di 2 ore circa, quelle che bastano per completare tutto, procederemo spediti, salvo imbatterci in un singolo tipo di enigma incentrato sull’apertura di particolari scrigni e trappole da evitare, come statue pericolose o pietre rotolanti coperte da grandi aculei.

Fattore Nintendo Switch

“Da una piccola console nasce una piccola avventura” o qualcosa di simile. In effetti, il punto a favore di Nintendo Switch nei riguardi della piccola opera di Muzt Die Studios, risiede in un fattore pratico ed estetico, più che di reali aggiunte ludiche. Per un’esperienza portatile da godere in viaggio o tra le mura casalinghe, la console ibrida si rivela vincente.

La semplicità dei comandi e i cromatismi sfolgoranti della pixel art rendono il gioco in versione portatile divertente, seppure breve. Piacevole infine l’assenza totale di input lag, con il minuto protagonista pronto a rispondere subito ai nostri comandi.

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Pixel Art e poco più

Uno Zelda-Lite d’altri tempi, in un pacchetto formato pixel. Potremmo riassumere così Knightin’+: un’avventura dal sottofondo fantasy medievale che, prendendo spunto dalle impalcature targate Nintendo, imbastisce un gioco semplice, fugace eppure divertente. La pixel art è poi una scelta consapevole, un omaggio referenziale ai grandi del passato, che si accompagna a una serie di musiche a 8-bit accattivanti e piacevoli.

Il nostro cavaliere non mostra difetti nella sua lucente armatura, quanto più delle mancanze: tra livelli vuoti e dungeon poco elaborati nel piano del level design, rischia di perdere la tenzone con altri, valorosi contendenti al titolo di protettore del regno.

Knightin’+ è disponibile su Nintendo Switch dal 21 febbraio e potete trovarlo sul Nintendo eShop al prezzo di 5,99 euro.

Voto: 6.5

Pro
Divertimento a portata di tutti
Stile grafico accattivante
Contro
Difficoltà quasi inesistente
Longevità misera
Level design basilare

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Indie Nintendo Switch Ratalaika Games

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