Annunciata un’incredibile mostra in 3D interamente dedicata a Cuphead

Studio MDHR, sviluppatore di Cuphead, ha annunciato la prossima apertura di una mostra dedicata alle avventure delle tazzine videoludiche più famose di sempre. L’esposizione avrà luogo presso l’ACMI – Australian Centre for the Moving Image, museo di Melbourne che celebra film, videogiochi e cultura digitale.

Pezzo forte della mostra è senz’altro il magnifico zootropio, un dispositivo ottico nato nel 1834 per simulare il movimento nelle immagini, interamente in 3D, che per mezzo di luci stroboscopiche dà l’impressione che i modelli dei personaggi, oltre cento, siano animati. Di seguito il video pubblicato da Studio MDHR su Twitter, che mostra il magnifico spettacolo in movimento a cui assisteranno i visitatori.

L’esposizione di Melbourne è solo l’ultimo traguardo raggiunto dalla creatura dei fratelli Chad e Jared Moldenhauer, che fin dall’uscita nel settembre 2017, è stata in grado di conquistarsi un posto nel panorama dei giochi più iconici di sempre, complice anche il porting su Nintendo Switch del 2019. Al successo del gioco ha sicuramente contribuito lo stile grafico del mondo di gioco e dei personaggi, ispirato ai cartoni animati americani degli anni trenta, in particolare ai lavori dei fratelli Fleischer, Walt Disney e Ub Iwerks.

Le avventure di Cuphead e del fratello Mugman, che tentano di risanare un debito contratto col Diavolo e il suo scagnozzo Re Dado (tutti ricreati nella mostra australiana) saranno espanse dal DLC in uscita nel 2021, The Delicious Last Course, più volte rimandato. Oltre che per le novità sul contenuto aggiuntivo in uscita, adesso i fan del gioco seguiranno i prossimi aggiornamenti dello Studio MDHR anche per conoscere la data d’inaugurazione della mostra, ancora ignota.

Tuttavia, gli appassionati impossibilitati a recarsi a Melbourne nel prossimo futuro possono stare tranquilli: si prospetta che la mostra rimanga visibile per i prossimi dieci anni. Se la popolarità di Cuphead sarà altrettanto duratura è impossibile prevederlo con certezza, ma i presupposti per rimanere ancora a lungo sulla cresta dell’onda, senz’altro, non mancano.