King’s Bounty II, Recensione: un buon primo esperimento

I mesi precedenti all’uscita di King’s Bounty II sono stati ricchi di anticipazioni. Grazie a varie anteprime e suggestivi trailer, i videogiocatori hanno potuto farsi un’idea iniziale sul titolo in questione, che uscirà il 24 agosto 2021 su PS4, Xbox One, PC e Nintendo Switch; il GDR strategico sviluppato da 1C Company propone uno strano ibrido tra combattimento a turni ed esplorazione, che si interseca a sua volta con un sistema di bivi narrativi e scelte morali alla BioWare. Nelle nostre precedenti prove, l’opera era riuscita a catturarci grazie alla sua mappa ricca di contenuti e al combat system semplice ma divertente; il gioco avrà mantenuto questi pregi nel corso dell’avventura? Scopriamolo insieme.

Un’epopea scanzonata

Il regno di Nostria è in pericolo: una piaga oscura, la Sciagura, sta funestando città e villaggi con un esercito di mostri e demoni; re Claudius è stato assassinato, e dietro questo attentato si nasconde una pletora di nobili corrotti e mercenari senza scrupoli; il Magifabricum di Monpatris è stato distrutto da un incidente misterioso, e i maghi al suo interno combattono contro il male che incombe; è questo l’epico inizio di King’s Bounty II, che però esaurirà tutta la sua potenza nelle prime ore di gioco.

Il GDR di 1C Company, infatti, cede presto il passo a una miriade di sottotrame leggere e missioni secondarie scanzonate; le vicende di Nostria diventano quindi un pretesto per aiutare contadini disperati a riprendere i propri polli, studenti di magia svogliati a falsificare i voti, damigelle in pena a trovare il vero amore. Questo approccio narrativo di ampio respiro giustifica in parte la storia priva di mordente, ma non la salva del tutto; la mancanza di personaggi carismatici in grado di catturare l’attenzione del giocatore rende il tutto dimenticabile, anche se godibile.

Una formula da smussare

Il combat system è stata un’altra rivelazione di questa prova approfondita. King’s Bounty II presenta una mappa esplorabile a piedi o a cavallo in terza persona, ma quando il giocatore si avvicinerà a un nemico la telecamera si sposterà in alto e inizierà una classica battaglia strategica a turni su griglia esagonale. Questo approccio al combattimento, che avevamo bollato nella nostra precedente anteprima come poco originale, acquista profondità avanzando nel gioco grazie soprattutto alla conformazione complessa delle arene, che permette di sfruttare intelligentemente il posizionamento delle nostre truppe.

L’esplorazione di Nostria, invece, che credevamo essere il vero pregio del titolo, si è rivelata nelle fasi avanzate tediosa e frustrante. King’s Bounty II non è un vero open world, a causa della presenza di muri invisibili e sentieri prestabiliti; questi limiti vengono ampiamente arginati dalla presenza sulla mappa di molti tesori da scovare, che rendono l’esperienza non lineare. Il gioco, però, non è così rifinito negli spostamenti ad ampio raggio, che diventano frequenti verso la fine dell’opera: il personaggio principale è lento, il cavallo macchinoso, i punti di viaggio rapido spesso lontani e i nostri obiettivi sempre più irraggiungibili.

La componente GDR, invece, ritorna ancora più solida. Il protagonista dell’avventura ha quattro alberi delle abilità, ognuno legato a un Talento; questi ultimi sono Astuzia, Potere, Anarchia ed Equilibrio. Completare una missione con una scelta morale incline a un Talento specifico sblocca le abilità; per impararle, si sale di livello; per salire di livello, si completano altre missioni. Questo soddisfacente ciclo ludico è poi variato dall’equipaggiamento, che offre spesso bonus molto specifici e situazionali, e che quindi vi ritroverete a cambiare molto spesso. Menzione d’onore va anche alla longevità dell’opera: ripulendo la mappa da mostri e tesori supererete tranquillamente la cinquantina di ore di gioco.

Un compromesso svantaggioso

La versione per Nintendo Switch di King’s Bounty II è completamente da rivedere. Per permettere all’ibrida di sostenere il gioco, 1C Company ha abbassato esponenzialmente la risoluzione di tutte le texture; il risultato è nel complesso davvero poco gradevole, ma sarebbe comunque un buon compromesso se la fluidità generale ne giovasse. Purtroppo non è così, e durante le nostre passeggiate nel regno di Nostria il titolo ha scarsamente toccato i trenta frame al secondo; come se non bastasse, sulla nostra Nintendo Switch Lite sono stati frequenti anche crash del software.

Il comparto artistico di King’s Bounty II segue gli stilemi del fantasy medievale, con la presenza di grandi città fortificate, alte torri magiche e piccoli villaggi di contadini. Nel complesso le ambientazioni sono anche belle e suggestive, ma alla lunga risultano fin troppo ripetitive; il grande regno di Nostria presenta sempre gli stessi paesaggi boschivi, e poche aree riescono a discostarsi da questi ultimi.

Conclusione

King’s Bounty II, quindi, si è rivelato un titolo completo ma grezzo, e ha completamente sovvertito le nostre aspettative. L’esplorazione diventa leggermente macchinosa nelle battute finali, il combat system nasconde una certa profondità e la trama, anche se dimenticabile, risulta godibile. Se siete appassionati di GDR o di strategici a turni non potete perdervi questo interessante esperimento, che approderà anche su Nintendo Switch il 24 agosto 2021. Se non siete questo tipo di videogiocatori, però, lasciatelo tranquillamente sullo scaffale.