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Pokémon Spada e Scudo: il competitivo è il vero nucleo dei giochi?

Nel corso di un’intervista a Famitsu, Masuda e Ohmori hanno parlato anche del competitivo e dei nuovi metodi di allevamento di Pokémon Spada e Scudo.

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   · 3 min lettura Giochi
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Nel corso di una lunga intervista alla rivista giapponese Famitsu, Junichi Masuda e Shigeru Ohmori si sono soffermati anche sull’aspetto competitivo di Pokémon Spada e Scudo: un elemento che sembra essere centralizzante nei nuovi titoli di ottava generazione in uscita il prossimo 15 novembre su Nintendo Switch.

Già dai primi trailer avevamo notato come Game Freak fosse particolarmente attenta al concetto di lotte competitive: una regione come quella di Galar completamente assorta nel mondo agonistico delle battaglie, in cui sono presenti stadi e tifoserie, sponsor vari e addirittura una Lega Pokémon costruita sulla falsa riga di un torneo calcistico.

In occasione dei Campionati Mondiali 2019 di Washington abbiamo avuto la conferma definitiva dell’attenzione degli sviluppatori verso il competitivo: un trailer/gameplay interamente incentrato su abilità, strumenti e strategie che potrebbero dettare legge, chissà, magari proprio durante la stagione 2020 del Campionato di Videogiochi (VGC).

Appurato che Pokémon Spada e Scudo presteranno particolare attenzione verso chi ama lottare competitivamente, c’è comunque da risolvere un problema che attanaglia da sempre i titoli della serie principale: il tortuoso passaggio dal “PvE” (Player versus Environment) al “PvP” (Player versus Player), troppo poco accessibile ed ergonomico soprattutto per i nuovi giocatori che si vogliono affacciare per la prima volta a questo nuovo mondo.

I sistemi di allevamento (breeding), l’acquisizione di mosse Uovo e abilità nascoste, la distribuzione dei punti base o EV (Effort Values), la ricerca spasmodica di Pokémon perfetti per le lotte; sono tutti elementi vetusti e tediosi che fanno parte di un comparto GDR non più valido ai giorni nostri, in un universo di titoli sempre più improntato sulla velocità e l’immediatezza delle azioni.

Game Freak è ancora indietro su questo aspetto, ma le recenti dichiarazioni degli sviluppatori fanno ben sperare in un cambio di rotta epocale. Durante un’intervista a Game Informer, Kazumasa Iwao, responsabile del sistema di combattimento dei titoli Pokémon, ha affermato che nei nuovi giochi di ottava generazione sarà introdotto un sistema per facilitare il breeding dei Pokémon, soprattutto per quanto riguarda le nature e le statistiche.

Arrivando, in conclusione, alle parole riportate da Famitsu: Shigeru Ohmori ha ripreso le parole del suo collega ritornando sul concetto delle nature:

Un cambiamento grande riguarda le statistiche che variano a seconda della natura (ogni Pokémon ha la propria natura che aumenta o diminuisce le statistiche) che potranno essere modificate. Le informazioni dettagliate saranno comunicate in seguito. In base a questo meccanismo le statistiche variate dalla natura potranno essere cambiate.
È un po’ difficile da spiegare, ma non è la natura in sé a essere cambiata.

Traduzione a cura di Simone Pezzulla, contributor italo-giapponese di
Pokémon Millennium.

Unendo i puntini sembra davvero che Pokémon Spada e Scudo saranno i primi titoli della serie principale a introdurre un sistema di modifica per le nature dei Pokémon: certamente un grosso passo in avanti e che faciliterà di molto tutto il sistema di allevamento e la creazione di squadre adatte al competitivo.

Si tratta ovviamente solo di deduzioni logiche, per scoprire tutta la verità non ci resta che aspettare il 15 novembre quando avremo i titoli fra le mani e potremmo finalmente scoprire in che modo i giocatori potranno costruirsi una squadra competitiva, con un sogno fisso nella mente che si chiama Londra 2020!

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