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Froslass: la dama dei ghiacci e degli inganni

Una favola, una storia, una leggenda: ecco un approfondimento speciale dedicato al misterioso ed enigmatico Froslass.

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Viaggio al centro dell’inverno

Freddo. Ghiaccio sul terreno e lunghe stalattiti appuntite appese ai rami degli alberi. Sbuffi di vapore a ogni respiro. L’estesa foresta che unisce Nevepoli al Monte Corona appare magica e incantata, avvolta da un’aura spettrale. Nel pieno dell’inverno, la vita stessa sembra scivolata in un pesante letargo. Ogni cosa, viva o inanimata, è quieta: gli alberi incombono spogli e altissimi, i pochi animali rimasti fanno di tutto per non farsi notare. Persino le persone, adesso, sono rare come pepite. Ma, nonostante il clima proibitivo, in questo territorio solo apparentemente desolato c’è qualcuno.

La temperatura è appena scesa sotto zero e un giovane esploratore, infreddolito e disorientato, tenta di raccapezzarsi dopo aver smarrito il sentiero nella zona più impervia del bosco. Il paesaggio è vasto e omogeneo, privo di punti di riferimento chiari e facilmente distinguibili. Perdersi non è mai stato così facile. All’improvviso, come per magia, inizia a nevicare. Prima cadono fiocchi leggeri, grandi e distanti tra loro. Uno spettacolo al rallentatore. Ben presto, però, la nevicata si infittisce, accompagnata da un vento roboante. Una tempesta di neve, una vera e propria bufera.

Il ragazzo, pur di non rimanersene fermo immobile sotto la tormenta che sta montando, riprende il suo incerto cammino. Ormai il suolo è ricoperto da un dito abbondante di neve fresca. I pochi appigli rimasti, flebili e sparuti, ora sono completamente saltati. La natura circostante, come se stesse seguendo un impulso primordiale, è tornata misteriosa e impenetrabile. D’un tratto, una folata di vento più forte delle altre rivela, poco lontano, il profilo di una giovane donna.

appare la donna delle nevi
Illustrazione di @perviincart

La ragazza è pallida, snella e slanciata; il suo aspetto esotico le dona un’aria irreale. Un’apparizione, un miraggio. La sua pelle è candida, bianca e immacolata come la neve che continua a ricoprire ogni cosa. Curiosamente, la giovane non è vestita in modo adeguato, considerato il clima rigido e le temperature polari della zona. Lei, invece, indossa giusto un leggero kimono bianco, fasciato in vita da un vistoso nastro rosso. Il dettaglio più rilevante della sua figura – l’unico a risaltare davvero nell’accecante biancore del panorama – è rappresentato dalla sua capigliatura corvina, sciolta e fluente fino a oltre le spalle.

La ragazza, sentendosi osservata, si gira verso l’esploratore e gli sorride amichevolmente. Poi, come se lo conoscesse da anni, avanza leggera e serena verso di lui. Più che camminare pare fluttuare. Con i suoi movimenti non emette alcun suono, i suoi passi non lasciano impronte. Giunta a due passi di distanza, la sua figura si mostra finalmente chiara e nitida. Gli espressivi occhi celesti, sfuggenti e ammalianti, le labbra fini, disegnate in punta di matita, un piccolo neo rotondo sulla guancia sinistra, tenero e appena abbozzato.

Come in sogno la giovane apparizione avanza ancora, adesso gli è addosso e lui riesce a percepirne il calore e a sentire il profumo della sua pelle, fresco e intenso, inebriante. Lei si sporge verso di lui e schiude appena le labbra. Il bacio è delicato, dolce e leggero. Sentito. Non appena le loro labbra si separano, l’esploratore avverte una sensazione di freddo inaudita, che si propaga dal volto in tutto il corpo. La ragazza, dopo essersi riavviata i capelli, si allontana di qualche passo. Il suo profilo diventa sempre più indefinito, mentre il corpo del ragazzo si fa sempre più pesante.

bacio
Illustrazione di @pervincaart

Di colpo il giovane si accorge, sgomento, di essere completamente paralizzato. Rischiarata dalla luna, appena apparsa nel cielo, la misteriosa apparizione si avvicina nuovamente. Ma ora non è più una ragazza: il suo aspetto è mutato. Adesso sembra davvero una creatura sovrannaturale. Grandi occhi gialli, iridi celesti e un ghigno beffardo sul volto, si muove leggiadra e silenziosa, priva di gambe. L’esploratore capisce: adesso è in suo potere. È stato ingannato.

La strana creatura gli sorride ancora, ma questa volta non c’è nulla di amichevole nel suo sguardo. Il giovane fa ancora qualche tentativo per riprendere il controllo di se stesso, ma è inutile. I muscoli non rispondono, gli arti sono pezzi di carne e ossa attaccati a un corpo inerte. Il congelamento ora è completo. Intanto la nevicata si infittisce ancora, rendendo ormai impossibile riuscire a distinguere le due figure – un povero ragazzo e una creatura indefinita, glaciale e spettrale – ormai completamente possedute dall’inaudita violenza della bufera.


Un’illusione di nome Froslass

froslass

Froslass è il numero #478 del Pokédex Nazionale. Introdotto in quarta generazione, il Pokémon Suolnevoso – questo il nome della sua specie – si evolve esclusivamente da Snorunt femmina, quando questa viene esposta alla Pietralbore. Evolvendosi, questa misteriosa e affascinante creatura acquisisce il doppio tipo Ghiaccio/Spettro. L’aspetto ricorda chiaramente quello di una ragazza che indossa un kimono, anche se Froslass non presenta una morfologia spiccatamente antropomorfa come, per esempio, Lucario.

Il suo debutto nell’anime Pokémon mostra chiaramente la sua avversa natura. Nell’episodio Lo Snorunt perduto!, appartenente alla serie Diamante e Perla, questa creatura congela e rapisce il Piplup di Lucinda e il Meowth del Team Rocket. In questa puntata dunque Ash, Brock e Lucinda uniscono le loro forze con Jessie e James per proteggere i loro Pokémon. In realtà, si scopre ben presto che Froslass voleva semplicemente attirare la loro attenzione, perché il suo piccolo Snorunt era divenuto preda di un bracconiere.

Froslass, Meowth e Piplup
Froslass congela Meowth e Piplup

Qui emerge un lato inedito e sorprendente di questa oscura ed enigmatica creatura. Il suo comportamento apertamente ostile e persino i suoi rapimenti spesso – anche se, va detto, non sempre – rappresentano solamente un mezzo per proteggere se stessa e i suoi cari, come in questo caso il povero Snorunt. Come già accennato, la condotta di Froslass non è certo giustificabile a priori: anche il Pokédex ne evidenzia i parecchi punti oscuri. In Pokémon Diamante e Perla, titoli nei quali fa il suo debutto, la sua descrizione è identica:

Congela i nemici con un alito glaciale a -50°C. Il suo corpo è vuoto.

In queste due frasi viene spiegato il modo con cui il Pokémon Suolnevoso riesce a congelare i suoi avversari. L’accenno al suo corpo vuoto, invece, è un chiaro rimando al suo tipo secondario. In Pokémon Platino si fa riferimento alla sua agghiacciante abitudine di mettere in mostra le povere prede che è riuscita a catturare. Se a Unima non sono presenti novità, in sesta generazione il Pokédex di Pokémon Y svela un interessante dettaglio sulla probabile origine di Froslass:

Qua e là corre ancora voce che Froslass fosse in origine una donna dispersa tra la neve.

Ad Alola la voce presente in Pokémon Luna chiarisce definitivamente questo mistero, sfatando l’alone di leggenda e confermando appieno la mitologia accennata nei titoli precedenti:

È una stalattite di ghiaccio animata dallo spirito di una donna dispersa tra le montagne. Si nutre dell’energia vitale degli uomini.

Nel capitolo successivo, in Pokémon Ultrasole, si rivela che Froslass rapisce solamente i Montanari che trova particolarmente attraenti. Infine, il Pokédex di Pokémon Spada svela, in modo sottile e preciso, il vero movente di questa ammaliante creatura dei ghiacci:

Pokémon nato dal rammarico di una donna scomparsa tra le montagne innevate. Si nutre di spiriti congelati.

Froslass, dunque, è una creatura nata dal rammarico di una donna che si è perduta in montagna ed è morta assiderata tra le nevi. Adesso che è solamente uno Spettro, Froslass rapisce Montanari sperduti o semplici prede che la affascinano per colmare la sua solitudine. Il Pokémon Suolnevoso, almeno in apparenza, è spietato e crudele. Il suo comportamento è pericoloso ed egoista, ma è scaturito da una grossa perdita e, almeno in qualche caso, è volto ad aiutare qualcuno.


Il mito delle yuki-onna

dipinto Yuki Onna
Dipinto a inchiostro raffigurante una yuki-onna

Froslass è basato sul mito delle yuki-onna, creature mitologiche appartenenti alla tradizione nipponica. La yuki-onna (letteralmente “donna delle nevi”) è rappresentata solitamente come una donna dalla pelle chiarissima, alta e con i capelli lunghi. Ogni volta che appare – solitamente durante una bufera o una tormenta – la donna delle nevi riesce quindi a mimetizzarsi perfettamente con il paesaggio. In alcune leggende la yuki-onna è completamente nuda, dunque si rivela ancora più difficile da scorgere nella neve.

Curiosamente, questa creatura mitologica non lascia orme sul terreno. In alcune leggende, addirittura, è priva di piedi. Il dettaglio più caratteristico della sua figura è rappresentato dagli occhi. Lo sguardo della yuki-onna provoca terrore nelle persone, che non riescono a scorgere tracce di calore umano nelle sue occhiate. Se minacciata, la donna delle nevi può trasformarsi in una nuvola di nebbia o in un cumulo di neve.

Da sempre, la yuki-onna è associata alla stagione invernale e alle bufere di neve. Numerose leggende – compresa quella riportata per Froslass – la dipingono come lo spirito di una donna morta assiderata in montagna, circondata dalla neve. Solitamente è bellissima quanto spietata nell’uccidere i poveri viandanti: fino al XVIII secolo la yuki-onna veniva considerata tradizionalmente malvagia. Più di recente, invece, ci si concentra maggiormente sul suo destino sfortunato, sulla sua bellezza effimera – perita troppo presto e, paradossalmente, congelata per l’eternità – e sulla sua natura spettrale.

la donna delle nevi
“Yuki-Onna”, dipinto del 1770 di Katsukawa Shunshō

Come viene riportato anche in quasi tutte le descrizioni di Froslass, le yuki-onna si servono del loro alito gelato per uccidere le loro vittime e per congelarne i cadaveri. In alcune leggende queste creature delle bufere si servono di un bambino per attirare i viandanti, a volte dei genitori che hanno perso il loro piccolo. Secondo altre versioni, invece, si limitano ad attirare gli esploratori fuori dal sentieri e a farli perdere, condannandoli a morire assiderati. Esistono anche miti più feroci, nei quali le yuki-onna invadono direttamente la casa delle vittime per rapirle.

A volte, nonostante tutto, le vittime vengono lasciate andare. In una celebre leggenda giapponese una yuki-onna lascia fuggire un ragazzo, tenendo in considerazione la sua giovane età e la sua bellezza. Gli impone solo una condizione: non parlare a nessuno dell’accaduto. Molto tempo dopo, ormai diventato anziano, il bel giovane di una volta si sente al sicuro e racconta tutta la storia a sua moglie. Ma lei, con un grande colpo di scena, si rivela essere proprio la stessa yuki-onna che lo aveva risparmiato tempo addietro.

A questo punto esistono due finali alternativi della storia. Nel primo la moglie lo abbandona per aver infranto la promessa, lasciandolo in vita unicamente per amore dei figli. In un’altra versione, invece, la donna mitologica, scoperta e tradita, si scioglie come neve al sole. Qui emerge la duplice natura della selvaggia donna delle nevi: crudele e spietata, ma anche magnanima e vulnerabile, sospesa in precario equilibrio tra sentimenti intensi e contrastanti.

Questa particolare creatura del folklore giapponese, spietata perché privata dell’amore, ci permette di esplorare alcune caratteristiche meno salienti di Froslass. Inoltre, il mito delle yuki-onna ci permette di vedere sotto una luce nuova la misteriosa creatura di Sinnoh. La sua malvagità è solo in apparenza spietata e gratuita. In realtà, infatti, il suo comportamento nasce da un disagio profondo e insanabile e da una ferita che non si è mai rimarginata.


Il futuro di Froslass

froslass cromatico
Froslass cromatico

Il destino del glaciale Pokémon Suolnevoso ci appare incerto ed enigmatico. A differenza della sua controparte Glalie, a Kalos Froslass non ha ricevuto una megaevoluzione, in maniera simile a quanto successo a Slowking. Magari, nei tanto agognati remake di Pokémon Diamente e Perla – ancora avvolti nel mistero ma dati quasi per scontati nel 2021 – potremo vedere una sua nuova forma, anche se questa rimane un’eventualità alquanto remota.

Oppure, nonostante le numerose novità che presumibilmente verranno introdotte, Froslass non subirà nessun cambiamento radicale. Alla fine, questo Pokémon spettrale si trova perfettamente a suo agio così com’è, avvolto in un’aura inquietante di fascino e mistero. Come insegna il mito delle yuki-onna, svelare la sua vera natura potrebbe compromettere definitivamente il Pokémon Suolnevoso e segnarne la fine. Forse, in fondo, Froslass è solo un’illusione. È solo un trucco.

Copertina di @perviincart

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