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Edge of Eternity, Recensione: un JRPG all’occidentale

Edge of Eternity, JRPG in salsa francese, sbarca su console in versione cloud navigando fra alti e bassi inevitabili.

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   · 4 min lettura Recensioni
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Edge of Eternity è un progetto finanziato tramite Kickstarter che, a partire dal 2013, ha fatto degli andirivieni sotto i radar della stampa di settore. La creazione dello studio francese Midgar Studio è approdata solo nel 2021 su Steam, e ha visto il suo lancio su Nintendo Switch, seppur in versione Cloud, il 23 febbraio 2022 a 29,99 euro. Il gioco è un titolo JRPG ispirato fortemente alla saga di Final Fantasy, tanto da essere soprannominato il “Final Fantasy francese” dallo stesso team. Si può dire che quest’etichetta sia un pelino pretenziosa e che alzi di molto le aspettative su un prodotto che, se preso senza paragoni, è di buona fattura nonostante qualche difetto.

Edge of Eternity: Un mondo corroso

Edge of Eternity è un gioco fortemente drammatico, la cui trama si inerpica tra fantasy medievale e fantascienza. L’intreccio non è nulla di eclatante e innovativo ma riesce a divertire seppur in alcuni frangenti perda di mordente. Nello specifico la storia narra del del pianeta Heryon e della sua colonizzazione da parte di una razza aliena molto avanzata, gli Archelites. Questi nuovi arrivati aiutano la popolazione del pianeta a prosperare, ma in un secondo momento diventano ostili e iniziano a dilaniare la civiltà e a diventare delle minacce vere e proprie.

Gli alieni, vista la strenua resistenza locale, sono costretti a rilasciare una potente arma biologica: la Corrosione. Questo morbo corrompe i civili e li trasforma in bestie violente e inarrestabili. Si crea così un fronte denominato Consorzio che combatte gli Archelites, mentre il Sanctorium si incarica di arginare la Corrosione. In questo marasma bellico Daryon, insieme ai suoi compagni, combatte disperate e cruente battaglie per contribuire alla salvezza del popolo. Il giovane si trova fra le morse di corruzione e cospirazioni ma non rinuncia nemmeno per un secondo ai suoi ideali nella sua avventura.

Un gameplay molto accessibile, malgrado il genere

Il gameplay di Edge of Eternity è squisitamente JRPG, con l’impianto a turni e tutto il pulviscolo di funzioni ben noto agli appassionati del genere. Certamente questo può scoraggiare i meno esperti ma il sistema di gioco, a partire dal meccanismo di movimento che divide in esagoni (i Nexus) il campo di battaglia, è facilmente intuibile e gestibile. Anche le azioni sono abbastanza semplici da padroneggiare e con i tutorial e una buona dose di intuito è possibile imparare in fretta. Le fasi di movimento però rallentano abbastanza fortemente gli scontri, che spesso diventano interminabili anche quando piuttosto facili.

Il sistema di crescita di armi e personaggi, elemento cardine in prodotti di questo genere, è invece un po’ approssimativo. I protagonisti infatti salgono in maniera semplice e fluida con l’esperienza, mentre le armi sono dannatamente più complesse e frustranti. Esse infatti vanno trovate o realizzate tramite un semplice crafting, per poi essere potenziate con i cristalli. Questo meccanismo però risulta veramente dispersivo fra il numero enorme di cristalli e le limitazioni nel loro utilizzo. Oltre a ciò, a ogni cambio arma bisognerà ripartire dal livello uno per farla crescere: un’impresa.

Un mondo inquietante, meraviglioso (e a scatti)

Dal punto di vista tecnico i paesaggi risultano variegati e unici, ma la maniera in cui sono rappresentati è discutibile. Il gioco è assolutamente obsoleto graficamente. Il modo in cui è stato utilizzato il motore di gioco, Unity, ha dato vita a texture e a modelli poligonali goffamente statici e spesso innaturali, risultando spesso fastidiosi alla vista. Certamente il mondo di gioco è molto suggestivo, ma la sufficienza con cui è realizzato e l’arretratezza tecnica urlano vendetta, soprattutto su Nintendo Switch OLED. Dal punto di vista sonoro invece sia le voci giapponesi sia la colonna sonora sono di ottimo livello. Le voci in lingua nipponica rendono assolutamente immersivo il titolo mentre la colonna sonora di Yasunori Mitsuda fa volare con la fantasia.

Il gioco purtroppo soffre spesso di cali di frame e freeze non proprio gradevoli. Questo a volte è dato anche da una forse eccessiva sensibilità ai cali di connessione, da imputare al fatto che il gioco sia in cloud. Se giocare con una connessione in fibra ottica risulta un’esperienza fluida e senza problemi lo stesso non si può dire per una qualsiasi altra connessione. Al minimo calo o scatto infatti si rischierà di essere buttati fuori dalla sessione di gioco, con conseguente frustrazione.

Un gioco godibile con alti e bassi

Edge of Eternity risulta essere in fin dei conti un titolo godibile, adatto soprattutto per i neofiti del genere JRPG. Certamente non si può accostare ai grandi del genere ma resta un’esperienza piuttosto piacevole e non troppo impegnativa, cosa non scontata in questo tipo di giochi. Il gameplay va avanti ad alti e bassi, mentre la trama in linea generale convince meritatamente. Ciò che fa gelare il sangue è il comparto grafico che abbassa di molto la qualità dell’esperienza di gioco, malgrado la presenza di una colonna sonora da applausi.

Voto: 7.5

Pro
Trama interessante
Di facile approccio per i neofiti del genere
Colonna sonora fantastica
Contro
Grafica approssimativa nel 2022
Crescita delle armi frustrante
Il gioco in Cloud non è sempre facile

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Fonte #
Indie Nintendo Switch

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