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Baldo, Recensione: l’incantesimo si è spezzato

Baldo prova a mischiare le atmosfere dei film dello studio Ghibli a quelle di Zelda purtroppo senza mai riuscirci appieno.

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   · 4 min lettura Recensioni
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Baldo, piccola opera del team italiano NAPS, doveva essere una magica alchimia tra The Legend of Zelda e i film dello Studio Ghibli ma purtroppo qualcosa non è andato per il verso giusto. Dopo diverso tempo dall’uscita del gioco e dopo averlo portato su Twitch, siamo finalmente riusciti ad avere una copia per la redazione da poter esplorare per bene, in modo da capire cosa funziona e cosa no in questo mondo fiabesco.

Prima di iniziare è doveroso fare una piccola premessa. Al lancio avvenuto il 27 agosto 2021 il gioco era funestato da problemi su tutte le piattaforme di riferimento che in alcuni casi lo rendevano impossibile da giocare, attualmente il team ha rilasciato delle patch correttive e la versione che abbiamo provato è la 1.0.6 che dovrebbe apportare delle migliorie generali.

Il regno dei Gufi

La storia di Baldo è molto classica, con il nostro eroe che dovrà esplorare il mondo di gioco alla ricerca delle misteriose Torri dei Gufi, posti mistici e antichi ricchi di mistero e che racchiudono il potere per sconfiggere un male antico. Il giocatore viene lanciato così nel mondo senza delle indicazioni ben precise ma tutto sommato ciò non è una scelta troppo infelice, il problema è che questo mondo di gioco risulta confusionario da esplorare.

La nostra prima vera missione consiste nell’esplorare un galeone sommerso che si trova vicino al villaggio in cerca di un artefatto del popolo dei Gufi, un inizio atipico perché verremo mandati all’avventura senza nessun tipo di equipaggiamento e con i nemici che possono ucciderci letteralmente con un colpo.

Prima della patch correttiva era vero che i nemici procuravano dei danni che sembravano casuali, in quanto un tentacolo poteva toglierti un singolo cuore oppure farti subito fuori, mentre al momento sembra che il bilanciamento della difficoltà sia stato rimaneggiato rendendo meno punitivi gli scontri.

Purtroppo la possibilità di incappare in frequenti Game Over rimane una costante, soprattutto a causa dei movimenti di Baldo che risultano legnosi e imprecisi e, quando finalmente entreremo in possesso della nostra spada, ci renderemo contro che ci sono problemi relativi anche alle collisioni dei colpi con i nemici o le trappole che riescono a colpirvi anche se siete a distanza di sicurezza.

Rimanendo in tema di morte accidentale alcuni problemi si riscontrano nella gestione delle cadute; infatti in alcuni casi cadere dalle sporgenze ci danneggerà minimamente ma se l’altezza aumenta anche solo di poco moriremo all’istante. Più che difficoltà volte a spronare il giocatore ad impegnarsi questi sono veri e propri difetti di programmazione che spesso risultano molto fastidiosi.

Baldo

I labirinti hanno dei design interessanti ma risultano un po’ ostici da esplorare anche a causa di una mappa poco dettagliata che però funziona meglio negli spazi chiusi rispetto a quando ci troviamo nel mondo di gioco. Una cosa curiosa e che fatichiamo a capire è quella di non dare nessuna ricompensa importante a fine dungeon, nemmeno un “portacuore” per far aumentare la nostra misera salute, considerando poi che alcuni puzzle vengono risolti tramite trial and error rispetto a delle varie strategie. Certo, basterebbe uscire e rientrare nella stanza ma in questo caso sottovalutate i lunghi caricamenti tra le due zone!

Un’altra scelta discutibile è quella di inserire parti di gioco che si sposano malissimo con la struttura stessa del prodotto. Senza fare particolari spoiler ci ritroveremo ad entrare in un posto cercando di evitare le guardie che lo sorvegliano, peccato che questa sessione stealth sia fatta male e troppo lunga, risultando noiosa e frustrante. E non è nemmeno opzionale!

Una confusione elegante

Il mondo di Rodia risulta essere pieno di personaggi strani e particolari e parlare con loro spesso si rivelerà fondamenta in quanto alcuni ci daranno delle indicazioni su come raggiungere luoghi con oggetti utili che altrimenti perderemmo tranquillamente per strada, andando a creare uno scenario ricco di sub-quest che in molti casi finiranno per farci dimenticare la missione principale che, purtroppo, manca di enfasi e di momenti epici.

Ma quindi cosa possiamo salvare di Baldo? Beh di certo la realizzazione estetica degli ambienti che sono piacevoli da vedere con buoni dettagli visivi. Girovagare per il regno è sempre un piacere, sia che si tratti di percorrere sentieri sperduti sia immergersi nelle profondità della terra, con un occhio di riguardo soprattutto per l’illuminazione quando si utilizzano torce o simili. Molta attenzione viene posta soprattutto nella realizzazione dei negozi che risultano pieni zeppi di dettagli e che fanno capire subito in che tipo di mercanzia andremo a imbatterci.

I personaggi si ispirano ai film dello Studio Ghibli risultando di sicuro facilmente riconoscibili e con un design sopra le righe ma che in alcuni frangenti sembrano poco dettagliati e dotati di due animazioni a numero che si ripetono più volte dando la sensazione di un riciclo continuo di materiale.

Un mondo che non funziona

Le premesse di Baldo erano molto interessanti ma non basta ispirarsi al design dello Studio Ghibli per avere successo. Chi scrive la recensione ha provato il gioco appena uscito tramite Apple Arcade e conferma che alcuni bug e problemi sembrano essere stati superati ma il gameplay rimane comunque legnoso, la storia poco interessante e il protagonista manca totalmente di carisma.

Potete trovare il gioco sul Nintendo eShop ma il costo di 24,99 € risulta eccessivo a fronte di un prodotto che purtroppo avrebbe beneficiato di uno sviluppo più ragionato.

Voto: 6

Pro
Grafica piacevole
Contro
Gameplay ingessato
Storia poco interessante
Mappa confusionaria
A tratti frustrante

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