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Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla Splendente, Recensione: dei remake fatti bene

Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla Splendente portano la regione di Sinnoh su Nintendo Switch. Sei pronto per una “nuova” avventura?

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   · 8 min lettura Recensioni
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Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla Splendente sono i nuovi titoli Pokémon usciti il 19 novembre per Nintendo Switch e ci permettono di tornare nella regione di Sinnoh dopo ben 14 anni. Sviluppati dallo studio ILCA, questi titoli s’impongono come obiettivo quello di rinnovare, far rivivere e, perché no, far scoprire ai nuovi giocatori questa regione molto amata. Essendo il primo titolo della saga principale non sviluppato direttamente da Game Freak, la fan base ha mostrato fin da subito entusiasmo e tante speranze, ma anche dubbi sulla riuscita del progetto. Gli sviluppatori sono riusciti a rispettare tutte le aspettative riposte dai fan? La risposta è sì, ma con qualche riserva.

Zaino in spalla, si torna a Sinnoh!

La storia è la stessa che conosciamo già: il protagonista e il suo vicino, nonché miglior amico e rivale, decidono di andare al Lago Verità alla ricerca del raro Gyarados cromatico di cui hanno sentito parlare alla tv. Sulla riva del lago troveranno una valigetta abbandonata dal Professor Rowan e dal suo assistente passati poco prima. La situazione cambia all’improvviso quando un gruppo di Starly selvatici attaccano la coppia di amici: scelto lo starter e sconfitto Starly, il giocatore inizierà in breve tempo il suo grande viaggio per completare il Pokédex e battere la Lega di Sinnoh. Contestualmente, l’obiettivo del protagonista sarà quello di fermare il Team Galassia, l’associazione malvagia di questa regione, il cui obbiettivo non è molto chiaro all’inizio, ma che si rivelerà intrigante nel corso dell’avventura.

La regione di Sinnoh è caratterizzata da una vastità di ambienti diversi: mari, montagne, zone innevate e foreste popolate dagli oltre 150 Pokémon apparsi per la prima volta nei giochi originali.

Ritorno al passato, nel bene e nel male

La premessa che è stata fatta per questi due titoli è quella che sarebbero stati dei Remake estremamente fedeli rispetto agli originali, ed è stata ampiamente rispettata. Il gioco infatti si presenta, per buona parte, come una rivisitazione 1:1 dei capitoli a cui sono ispirati (non tenendo conto dei contenuti di Pokémon Platino), con alcune ottime modifiche e aggiunte che vedremo in seguito.

Non vengono aggiunti nuovi Pokémon (ci si ferma ad Arceus, Pokémon numero 493 del Pokédex), nuovi oggetti o abilità e non sono presenti le dinamiche Dynamax, Megaevoluzioni e Cristalli Z: insomma, lo stile di gioco rimane ispirato agli originali, tenendo prendente delle aggiunte necessarie per coerenza come quella del tipo Folletto e delle nuove mosse introdotte nelle generazioni successive.

Il gameplay rimane quindi quello che accompagna la saga dalla prima generazione: si catturano Pokémon, li si allena, si sfidano i Capipalestra, si batte il team nemico, si sconfiggono la Lega Pokémon e il suo Campione e si sbloccano i contenuti post game. Questo semplice gameplay è sempre stato il cardine dei giochi Pokémon e non smentisce nemmeno qui la sua efficacia.

Nonostante i titoli siano quasi identici agli originali, ci sono tuttavia delle migliorie significative. Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla Splendente non risultano lenti come quelli del passato. La velocità di camminata, pedalata e attraversamento di zone acquatiche è più rapida e molto più godibile, oltre che al passo con i tempi. Non risulterà atipico dover impostare la marcia della bicicletta (ottenibile dopo la seconda palestra) al minimo, a causa dell’estrema celerità di quella massima. Oltre ai movimenti è stata migliorata anche la velocità con cui la barra dei punti salute scende e sale (deludendo un po’ i fan del meme legato ai due giochi originali).

Fra le altre innovazioni introdotte in questi remake troviamo altre migliorie che automatizzano alcuni processi modificando in questa maniera la quality of life del gioco, come la possibilità di usare più repellenti senza dover aprire il menù: infatti, una volta che uno di questi finirà la sua efficacia, il gioco ci chiederà se ne vogliamo utilizzarne altri.

La personalizzazione del personaggio fa ritorno in questo capitolo, dopo essere ormai un caposaldo dei recenti titoli della serie, anche se in maniera leggermente limitata. È infatti possibile modificare il proprio personaggio con diversi abbigliamenti, ma solo con dei completi; dunque non è possibile usare il cappello di un completo con la maglietta di un altro, per esempio. È possibile acquistare vestiti a Rupepoli, al posto del Casinò che è stato rimosso come quello di Hoenn nei remake Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha.

Diamante

Il Parco Amici presente in Pokémon Diamante e Perla viene sostituito completamente dal Parco Rosa Rugosa, nel quale è possibile trovare Pokémon leggendari di altre regioni, che variano fra le due versioni. Oltre a questi leggendari, sarà inoltre possibile incontrare una versione di un Pokémon che non si è mai vista in altri giochi precedenti, totalmente inedita. Viene inoltre riproposta la possibilità di farsi seguire dal proprio Pokémon (funzione sbloccabile dopo la seconda palestra), esattamente come nei remake di Pokémon Oro e Argento.

Vengono reintrodotti anche i bolli per la personalizzazione delle Pokéball. Una delle aggiunte estetiche più apprezzate dei giochi di quarta generazione che però torna utile anche per ottenere dei punti addizionali nelle Super Gare-Show.

Riproposto anche il PokéKron, lo smartwatch già presente nei giochi originali. A differenza dei capitoli precedenti, dove era situato nello schermo inferiore della Nintendo DS, esso viene posizionato nello spazio in alto a destra dello schermo. Si può utilizzare cliccando il tasto R, e si controlla il puntatore tramite gli analogici. A primo impatto potrebbe sembrare invasivo per la visuale di gioco, tuttavia fatta l’abitudine il posizionamento risulta essere comodo e il suo utilizzo intuitivo.

Una possibilità mancata, invece, è stata quella di inserire delle macchine tecniche limitate, al contrario di quelle riutilizzabili di Pokémon Spada e Scudo. Le macchine nascoste diventando delle semplice macchine tecniche, e il loro funzionamento nell’overworld viene sostituito da una funzione presente nel PokéKron, simile al Poképassaggio.

Una delle novità più ingenti sono i Sotterranei, adesso chiamati Grandi Sotterranei. Viene riproposta l’esatta meccanica dei Sotterranei originali (quindi si può scavare e creare la propria base, visitabile da altri, ecc.), ma viene aggiunta una feature abbastanza importante vista l’assenza del Parco Amici, e cioè la presenza di alcune grosse caverne che ci permettono di catturare facilmente tantissimi Pokémon, anche non presenti normalmente nella regione di Sinnoh. Questo facilita senza dubbio il completamento del Pokédex e aiuta a migliorare la propria squadra per l’avventura (dato che queste grotte non sono legate al postgame), riempiendo magari il posto del Pokémon di tipo Fuoco in squadra, da sempre carente a Sinnoh.

Diamante

Il gioco non è esente da difetti e di elementi di gioco che non ci hanno convinto appieno: purtroppo fra questi abbiamo le Super Gare-Show, una versione totalmente rivisitata delle Super Gare Pokémon, che vengono ora completamente sostituite da un minigioco di ritmo e nulla più. Una delle parti più divertenti della versione originale era quella di poter vestire i propri Pokémon e personalizzarli, cosa non più possibile visto che gli accessori e la Scatola Chic sono stati rimossi. Sarebbe stato più completo e appagante poter rivedere le vecchie gare riproposte in chiave 1:1.

La grafica Chibi è stata la scelta giusta?

Lo stile Chibi utilizzato per i personaggi nell’overworld è stato uno degli elementi più criticati e discussi dall’intera fanbase dividendo completamente l’opinione: da una parte è stata apprezzata con grande stupore, dall’altra invece criticata per la sua poca coerenza con lo stile utilizzato all’interno delle battaglie.

È chiaro l’obiettivo di ILCA di riproporre lo schema grafico già incontrato su Nintendo DS senza snaturare l’aspetto dei giochi originali, tuttavia non siamo certi che adottare questo stile sia stata una scelta azzeccata soprattutto di fronte a prodotti appaganti dal punto di vista stilistico come Pokémon Let’s Go Pikachu e Eevee, dove i modelli e gli effetti nell’overworld, seppur semplici, davano al giocatore una sensazione più immersiva.

Diamante

Nonostante la qualità purtroppo scadente di alcune texture, in generale lo stile grafico è godibile e molto meno difficile da apprezzare rispetto a quanto ci si potesse immaginare, inoltre, dopo poche ore di gioco si ci riesce ad ambientare in questa nuova “Chibi Sinnoh” senza alcun problema. A proposito delle battaglie Pokémon, una delle cose più sorprendenti in questo capitolo sono senz’altro gli sfondi delle lotte, curati in questo capitolo in maniera sopraffina e decisamente fra i migliori della serie.

L’intera colonna sonora del gioco si dimostra all’altezza della saga e con alcune tracce raggiunge una qualità davvero eccellente. La quarta generazione è da sempre considerata una delle migliori per quanto riguarda la colonna sonora e i remix di tutte le tracce musicali della regione di Sinnoh risultano ottimi.

Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente ci hanno convinto?

Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla Splendente sono dei remake ben riusciti, che riprendono per filo e per segno la maggior parte delle caratteristiche presenti nei titoli originali, aggiungendo diversi nuovi contenuti che sono sempre graditi. Nonostante questi non siano titoli completamente nuovi e risultino talvolta troppo semplici a livello di gameplay durante lo svolgimento della trama principale, sia a causa della meccanica dell’Affetto (controllabile grazie alle erbe medicinali) che del Condividi Esperienza sempre attivo, non mancano delle nuove sfide! Lotte più complesse – talvolta quasi a livello competitivo – vengono proposte una volta battuta per la prima volta la Lega.
Partire per una nuova avventura in una regione che si conosce e si apprezza, rispolverare vecchie conoscenze, non fa mai male. E chissà, magari si può trovare, tra un percorso e l’altro, anche qualcosa di curiosamente inedito.

Ricordiamo che Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla Splendente sono acquistabili sul Nintendo eShop al prezzo di 59,99€.

Voto: 7.8

Pro
Una vecchia avventura rivisitata
Nuove sfide post game abbastanza difficoltose
Grandi sotterranei tutti da esplorare
Colonna sonora memorabile
Contro
Supergare-Show davvero deludenti
Livello di difficoltà troppo basso in early game
Scarsa coerenza grafica tra lo stile Chibi dell’overworld e quello classico in battaglia
Mancano alcune caratteristiche del terzo titolo della serie Diamante e Perla: Pokémon Platino

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