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NBA 2K21, Recensione: alley oop su Nintendo Switch

Ecco la recensione di NBA 2K21 su Nintendo Switch, il gioco ufficiale della pallacanestro americana disponibile anche su console ibrida.

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   · 9 min lettura Recensioni
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Mentre i playoff della stagione 2019-2020 in America sono ancora in corso a causa delle interruzioni dovute al coronavirus, è già uscito sul mercato NBA 2K21, il videogioco ufficiale che da anni racconta il basket americano. Visual Concepts e 2K hanno portato il titolo anche su Nintendo Switch, e i risultati sono positivi nonostante le tante criticità dovute sia all’adattamento alla console ibrida, sia ai difetti intrinsechi di un gioco che replica sé stesso da ormai troppi anni.

NBA 2K21 è a tutti gli effetti il miglior gioco simulativo di pallacanestro disponibile sul mercato, anche su Nintendo Switch. Nel corso degli anni ha sbaragliato la concorrenza di NBA Live della EA Games e di altri timidi titoli che hanno provato ad affacciarsi sulla scena, ma grazie a un comparto tecnico sempre performante e a passate innovazioni di grande intuito, il titolo di 2K è ancora ai giorni nostri l’unico gioco che permette un’esperienza videoludica legata al basket in maniera profonda, divertente e coinvolgente.

Attenzione: non è una recensione il luogo adatto per fare discorsi etici sul modo di lavorare ai videogiochi sportivi tripla A, ma va specificato ai nostri lettori che NBA 2K21, così come tutti i giochi simili che seguono lo stesso modello di business, è solito replicarsi ogni anno aggiungendo novità minime, la cui somma fa sentire un distacco e un reale cambiamento solo a distanza di più versioni di gioco.

Un altro disclaimer va fatto per quanto riguarda proprio questa recensione: purtroppo NBA 2K21 su Nintendo Switch non permette gli screenshot per motivi a me personalmente ignoti, a meno che non si disponga di una capture card esterna. Per questo motivo la maggior parte delle immagini di questa recensione provengono da NintendoLife opportunamente menzionata sotto ogni foto non di nostra proprietà.

Dai college alla gloria

Partiamo dalla modalità Carriera, uno dei fiori all’occhiello del gioco da diversi anni. Come nei giochi antecedenti a NBA 2K21 il giocatore può affrontare una storia interattiva utilizzando un unico cestista di propria creazione.

Dopo aver dato forma all’avatar dei propri desideri con un dettagliato sistema di personalizzazione ereditato da NBA 2K20, il giocatore viene catapultato all’interno di una trama che lo porterà da sconosciuto a gloria del basket americano. La storia vera e propria è tutta concentrata nell’introduzione, fin quando il giocatore non arriverà al fatidico Draft, la selezione ufficiale per l’NBA.

Immagine presa da NintendoLife e realizzata su Nintendo Switch (docked)

La trama è essenzialmente questa: il proprio giocatore, una promessa del basket, vive nell’ombra della carriera del padre e dovrà affrontare sfide su sfide partendo dalle High School americane, passando per l’NCAA, ossia i tornei dei College statunitensi, e arrivando infine a essere scelto in una delle squadre dell’NBA.

La storia si muove su un territorio comune a molte persone: la crescita da adolescente a giovane adulto, tra amicizie eterne e amori che nascono e finiscono. Nulla di eclatante o di pretenzioso come avvenuto per esempio nella storia di NBA 2K20, ma forse è meglio così; si tratta pur sempre di un gioco sportivo e competitivo, e se proprio debba esserci una storia è meglio che essa sia leggera e solo di accompagnamento alle continue sfide che pone il gameplay. Non mancano sorprese e partecipazioni illustri come quelle di Lillard, uomo-copertina di questa edizione, e di Zion Williams, uno dei migliori rookie dell’anno 2020.

Immagine presa da NintendoLife e realizzata su Nintendo Switch (docked)

Una volta terminata questa introduzione, il vostro avatar diventerà a tutti gli effetti un giocatore professionista dell’NBA, e verrà utilizzato dal coach di turno man mano sempre con più gradualità, finché i vostri risultati positivi e il vostro affiatamento di squadra non saranno tali da farvi guadagnare la fiducia della Franchigia che vi ha scelto, e, ovviamente gli sponsor.

Il sistema di reward che offre la modalità carriera è fatto di monete virtuali che sono spendibili per motivi estetici ma, soprattutto, per potenziare le statistiche del proprio personaggio e acquistare i distintivi, gagliardetti che sbloccano nuove meccaniche o che potenziano alcune già esistenti. Statistiche e distintivi influiranno non solo all’interno del campo di gioco, ma anche nel Quartiere, una modalità multiplayer della carriera ricca di negozi cosmetici e di attività costantemente aggiornate dagli sviluppatori di 2K.

Il Quartiere di NBA 2K21 nella modalità carriera

Come in ogni NBA 2K, Il gioco multiplayer è molto punitivo rispetto al procedere naturale della carriera: le vostre statistiche conteranno molto di più rispetto alla vostra abilità di gioco, per questo è consigliabile affrontare i campetti solo con dei punteggi rispettabili, o solo tra amici, altrimenti vi risulterà impossibile effettuare anche il più banale tiro.

Copa-incolla con qualche novità

Le modalità di gioco disponibili non si differenziano molto dalle solite passate, così come accade anche per alcuni degli assets grafici. Certo, gli sfondi, i filmati delle loot-box e alcuni leggeri dettagli dei menu sono cambiati, ma in generale l’interfaccia utente è rimasta esattamente uguale a sé stessa.

Menu di gioco di NBA 2K21 visto da console portatile

Parlando delle modalità di gioco, affianco alla carriera c’è la partita veloce per lanciarsi immediatamente in un match contro l’IA o contro altri giocatori, la solita modalità MyTeam basata su monete virtuali e spacchettamenti che consente di assemblare una squadra di stelle del basket in un vasto assortimento di sfide molto divertenti e impegnative, e la modalità MyLeague, dove il giocatore può giocare intere stagioni secondo le proprie più disparate preferenze di personalizzazione (lega femminile, leghe personalizzate con espansione delle squadre, leghe con il solo controllo dell’aspetto manageriale, e così via).

E le novità? È comprensibile che un gioco sportivo ad alto budget cerchi di mantenere il gameplay simile al precedente, stiamo parlando pur sempre di un gioco competitivo con milioni di giocatori abituati a determinate meccaniche, eppure non mancano novità che in questi giorni stanno dividendo il pubblico in due.

Infografica del nuovo funzionamento del tiro di NBA 2K21
Infografica trovata su Twitter appartenente all’utente @Toasted_6

La più chiacchierata è il nuovo sistema del tiro, giudicato troppo diverso e ostico rispetto al passato. Tradizionalmente veniva usato come indicatore una barra di avanzamento verticale che se riempita col giusto tempismo permetteva un certo grado di precisione che premiava l’abilità del giocatore che impugnava il gamepad. Stavolta, è presente un indicatore orizzontale che pone generalmente al suo centro la posizione ideale per fermare l’avanzamento della barra di scorrimento. Il cambiamento non è stato gradito da molti giocatori, incluso Damian Lillard, stella dell’NBA e uomo-copertina di NBA 2K21.

Secondo 2K sarebbe servito a premiare la bravura dei giocatori, ma sinceramente dopo averlo provato a fondo sembra solo premiare il caso. Non è solo un’opinione personale, questa impressione è confermata dalla gran parte dell’utenza che si sta approcciando al gioco. Con questo nuovo sistema di tiro, a meno che non si controllino campioni assoluti con statistiche alte e distintivi, la possibilità di successo è troppo imprecisa. Per fortuna Visual Concepts ha ascoltato le lamentele immediatamente ed è intervenuta con un aggiornamento correttivo pochi giorni dopo il lancio che influenza e semplifica il tiro nelle difficoltà Rookie, Pro e All-Star.

Per quanto riguarda il “flow” di gioco, blocchi e stoppate hanno ricevuto un miglioramento nel complesso abbastanza sensibile: i blocchi sembrano avere più fluidità all’interno dei movimenti di gioco, mentre le stoppate adesso hanno una centralità anche nei replay di gioco oltre a risultare più responsive ai comandi.

Immagine presa da NintendoLife e realizzata su Nintendo Switch (docked)

Nella modalità MyTeam ci sono nuovi minigiochi per guadagnare nuove carte dei giocatori, ma soprattutto è presente la nuova sfida a tempo limitato La mia squadra Limited disponibile solo nel fine settimana. Vincendo una di queste sfide si guadagneranno ricompense sempre crescenti a seconda di quante altre “stagioni” avete già vinto nei weekend precedenti. Sempre nella modalità MyTeam, adesso c’è una sezione chiamata Exchange dove si potranno scambiare le carte meno utilizzate con carte più performanti.

Altre novità della modalità MyTeam riguarda la personalizzazione delle carte dei giocatori. Adesso sarà possibile intraprendere più scelte diverse per evolvere le carte a seconda delle proprie preferenze, e inoltre sono stati aggiunti anche i Distintivi come potenziamento personalizzabile, al pari di contratti e scarpe già presenti nelle passate edizioni del gioco.

Versione Switch tra gioie e dolori

NBA 2K21 su Nintendo Switch si comporta in maniera responsiva e fluida, se consideriamo unicamente il campo di gioco. Ovviamente c’è un leggero downgrade grafico, ma è normale tenendo conto del comparto tecnico meno performante della console ibrida di Nintendo rispetto alle altre piattaforme.

Proprio per questo motivo c’è da fare un plauso al team di sviluppo perché la giocabilità non è stata danneggiata, e, anzi, NBA 2K21 risulta performante alla stessa maniera anche in modalità tabletop e portatile. Portarsi l’NBA a spasso è un valore aggiunto enorme, e siamo sicuri che questa sarà una delle condizioni d’acquisto più diffuse su Nintendo Switch.

Quando invece si tratta di guardare i filmati della modalità carriera, purtroppo bisogna avere una alta soglia del dolore per sopportarli: non solo glitch grafici e cali di frame, ma anche inesattezze tecniche importanti come scavalcamenti di campo e inquadrature storte per quanto riguarda la telecamera, e assets talmente brutti e vistosi da interrompere ogni sospensione dell’incredulità. Per fortuna i filmati sono pochi e occuperanno l’1% della vostra intera esperienza con la carriera di NBA 2K21.

Immagine presa da NintendoLife e realizzata su Nintendo Switch (docked)

Ci sono altri piccoli errori e bug, come ad esempio la rappresentazione di un tasto sbagliato per il tiro, ma è tutto aggiustabile da 2K che è solita aggiornare con molta frequenza titoli del genere. Incomprensibile invece l’impossibilità di fare catture di screenshot e video; al di là dei file media da inserire in questa recensione, personalmente mi sarebbe davvero piaciuto condividere mie frazioni di gioco sui social.

Time Out

Fermi tutti. Se siete appassionati del franchise o dell’NBA in generale e disponete di una Nintendo Switch, NBA 2K21 può fare al caso vostro, a patto, però, di scendere a compromessi con diversi piccoli fattori negativi: il gameplay delle partite su Nintendo Switch non ha problemi, ma la grafica ha subito per forza di cose un downgrade per cominciare; se comprate il gioco esclusivamente per la modalità carriera, forse vi conviene guardare i filmati della storia a occhi chiusi perché sono gestiti male dal lato tecnico; inoltre, bisogna sempre tener conto che il gioco è cambiato poco rispetto ai suoi predecessori; infine, dovete tener presente che la stagione dell’NBA 2019-2020 ancora non è finita, e che quindi le squadre di NBA 2K21 non sono ancora aggiornate con nuovi giocatori visto che ancora non c’è stato un Draft, e ancora non sono disponibili nemmeno tutte le nuove maglie.

Una volta fatte queste considerazioni, potete procurarvi NBA 2K21 in due versioni differenti. La standard edition è disponibile al prezzo di 59,99€ sul Nintendo eShop e in tutti i negozi fisici, mentre la Mamba Forever Edition, dedicata alla scomparsa di Kobe Bryant, contiene al suo interno alcuni bonus consultabili dal sito ufficiale.

Voto: 7

Pro
NBA portatile!
La più completa simulazione cestistica.
Ottimizzazione perfetta nei match.
Contro
Errori di ottimizzazione nei filmati.
Troppi elementi ripresi dai titoli precedenti.
Condivisione di screenshot e video inagibile.

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