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[RECENSIONE] Operencia: The Stolen Sun, il fascino dell’esplorazione

Dopo una vita passata sui flipper, Zen Studios pubblica Operencia: The Stolen Sun su Nintendo Switch, un dungeon crawler davvero ispirato.

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   · 8 min lettura Recensioni
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Zen Studios, software house ungherese famosa per i numerosi flipper sviluppati fin dalla sua nascita, si è presentata il 31 marzo 2020 con un dungeon crawler in prima persona su Nintendo Switch: si tratta di Operencia: The Stolen Sun. Mentre è in arrivo anche un nuovo videogioco, Dread Nautical, distante dai soliti ottimi pinball, cerchiamo di capire se, già tramite Operencia, Zen Studios è stata in grado di portare sulla console ibrida di Nintendo un titolo valido.

https://youtu.be/ahoXzAqujPc

Nel folklore europeo

Traendo spunto dalle leggende del centro e del nord europa, tra nomenclature ungheresi, mitologia norrena e fiabe tipiche europee, la cosa che più colpisce di Operencia a primo impatto è proprio l’ambientazione: mai banale e sempre ispirata, ogni nuovo luogo è una gioia per gli occhi grazie a un environment design molto ispirato e degno di menzione; per esempio, proprio nei primi livelli ci ritroveremo in una prigione labirintica dove l’acqua scorre sul soffitto creando effetti di luce suggestivi. Un altro esempio notevole è quando ci ritroveremo a risalire un albero molto simile concettualmente all’Yggdrasil delle leggende nordiche, e la nostra visuale sarà posta in verticale. Ovunque gireremo la telecamera nei vari ambienti di Operencia, sarà una costante meraviglia.

Dungeon di Operencia: The Stolen Sun
Acqua che scorre sul soffitto e fuori dalle finestre

La storia di Operencia: The Stolen Sun si dipana in questa affascinante fusione tra stranezze tipiche del folklore centro-europeo, quantomeno sconosciute per noi mediterranei, e riferimenti familiari a fiabe e leggende del nostro immaginario globale. Così ci ritroveremo a fronteggiare una minaccia proveniente dall’oltretomba personificata da un drago a tre teste, accompagnati da personaggi caratteristici come un “táltos” (si pronuncia taal-tosh), una sorta di sciamano delle credenze popolari ungheresi, nel tentativo di riportare il Sole nelle terre di Operencia, personificato da “Napkirály” (letteralmente il “Re del Sole“, nome ungherese col quale era conosciuto anche Luigi XIV di Francia), mentre nel corso della nostra avventura incontreremo i classici scheletri non morti, grifoni e golem.

Per tenere a mente i vari dettagli di trama e dell’immensa lore di gioco, per fortuna c’è in nostro soccorso una sezione apposita del menu che si aggiorna man mano che proseguiamo con la nostra partita. Tuttavia, sebbene l’ambientazione e la lore costituiscano un grande vantaggio di questo gioco, è propri la trama a evidenziarsi come difettosa in quanto la storia della quale saremo i protagonisti è raccontata male: sebbene il gioco sia molto moderno nel suo riqualificare i classici dungeon crawler del passato, non compie lo stesso passo in avanti nel racconto, il quale è perpetrato tramite dialoghi da visual novel, ma senza alcun tipo di animazione e senza opzioni di scelta. A peggiorare la situazione ci pensano anche una stucchevole ripetitività dei labirinti, nonostante la variazione di ambientazioni ed elementi da corredo, e una sottotitolazione italiana menomata, presente solo in alcune situazioni, nonostante un ottimo doppiaggio inglese dei personaggi.

Un classico dungeon crawler

Il genere a cui appartiene Operencia: The Stolen Sun è noto nel gergo comune come “blobber“, ossia un vecchio tipo di dungeon crawler dove tutto il party di gioco si muove come un blocco unico, in prima persona, nonostante una forte attinenza dei movimenti su una griglia. Come si può notare dall’immagine in basso, sebbene nel mondo di gioco non ci siano riferimenti squadrati, nella minimappa il percorso è evidenziato proprio da una suddivisione in quadretti. Per la gestione dei movimenti è essenziale, quindi, tenere costantemente d’occhio la mappa di gioco: una soluzione tradizionale che farà piacere soprattutto agli amanti del genere e ai giocatori di Dungeon & Dragons e altri GDR cartacei come il sottoscritto, ma che potrebbe presentarsi leggermente ostica nei primissimi momenti di gioco per chi non è abituato.

Una volta creato il personaggio e affrontato un tutorial che fa da prologo alla storia principale, ci muoveremo tra le variopinte quanto oscure ambientazioni di Operencia un livello dopo l’altro, intervallando queste fasi acute di esplorazione con dei combattimenti. L’esplorazione dei dungeon labirintici costituisce il cuore e l’anima dell’intera esperienza videoludica: al di là delle ambientazioni meravigliose di cui abbiamo parlato finora, ogni livello è ben fornito di enigmi, leve da tirare e pulsanti da premere, segreti e tesori nascosti. In molti casi ci ritroveremo a passare anche ore solo per capire cosa serve per aprire una porta. Leggendo queste parole, forse, agli amanti dei giochi di ruolo cartacei scenderà qualche lacrima di commozione.

Come già accennato prima, sebbene le ambientazioni siano decisamente variegate, la lunghezza esagerata di Operencia snatura la sensazione di novità una volta giunti a metà gioco: il problema probabilmente è da riscontrare nella reiterazione dei livelli, dei quali troveremo un minimo di due varianti per ogni ambientazione proseguendo man mano nella nostra avventura. Una riduzione di questi scenari, forse, avrebbe giovato in maniera positiva sia per la sensazione di appagamento e stupore del giocatore, sia per lo scorrere della trama, che invece si dimostra inutilmente allungata in più punti per il solo proposito di affrontare un nuovo livello dello stesso labirinto.

Creazione del personaggio in Operencia: The Stolen Sun

La creazione del personaggio principale, soprattutto per l’aspetto esteriore, è molto scarna, ma la personalizzazione di ogni componente del nostro party, dal lato delle componenti ruolistiche, farà gola a tutti gli appassionati del genere. In un qualsiasi momento del gioco, infatti, attraverso i falò che sono i punti di ristoro di ogni livello, sarà possibile modificare a proprio piacimento le Statistiche, l’Equipaggiamento e i Talenti di tutti i personaggi. In questa maniera, per ogni scenario da affrontare, o magari anche per ogni boss presente in determinate aree, sarà possibile personalizzare il proprio party a seconda dei nemici da combattere.

Maledetti Golem

Bisogna fare i conti con un altro grave difetto: il sistema di combattimento risulta rugginoso e fuori posto rispetto a tutto il contesto da classico dungeon crawler rimodernato. Si tratta di un normale combattimento a turni, dove i nemici sono posti in 3 distanze diverse indicate da delle linee sul terreno, e dove la nostra strategia consisterà nell’usare le mosse giuste al turno giusto, cercando di limitare al minimo i consumi della nostra barra blu dell’Energia, ricaricabile in maniera esaustiva solo tramite un riposo ai Falò, l’utilizzo di Pozioni (molto poche) o lo sblocco di Talenti di gruppo speciali utilizzabili solo in condizioni molto particolari che richiederanno molto tempo per attivarsi. Insomma, nulla di eccezionale, ma il tutto è reso ancora più noioso dalle pochissime animazioni e dagli effetti dozzinali, e soprattutto dall’assenza fisica dei nostri personaggi, rappresentati da una fastidiosa barra laterale, sulla destra, dove alcune animazioni vengono attivate anche in ritardo rispetto a ciò che succede sul campo di battaglia.

La longevità del gioco si aggira tra le 20 e le 30 ore, a seconda di quanto velocemente riusciremo a risolvere gli enigmi, a superare determinati boss, o a quanto vorremmo completare al 100% ogni dungeon. Siccome più avanti nell’avventura è possibile sbloccare un’enorme quantità di strumenti utilizzabili in esplorazione, per questo scopo sarà utile tornare anche parecchie volte indietro nei livelli, allungando sensibilmente i tempi di gioco. Una menzione d’onore è da fare al divertente sistema di creazione delle pozioni, fatto sostanzialmente di enigmi di logica.

Fattore Switch

Operencia: The Stolen Sun adotta la duttilità di Nintendo Switch nella maniera più efficiente possibile. Il titolo non solo non perde minimamente qualità nel passaggio da docked a portatile, ma implementa anche le funzionalità touch in quasi ogni ambiente di gioco.

In esplorazione, per esempio, è possibile accedere alla mappa estesa pigiando sulla minimappa, ma in generale tutti i menù sono navigabili interamente con le proprie dita. In molte occasioni mi sono ritrovato a dover sfilare la console dalla dock station e proseguire il gioco con la Switch tra le mani, senza avvertire assolutamente alcun cambio di FPS o di resa grafica. In alcuni casi, addirittura, sarebbe preferibile la modalità portatile a quella fissa proprio per la semplicità d’uso delle gesture touch.

Tuttavia in un paio di occasioni ho dovuto fare i conti con due fastidiosi crash, avvenuti entrambi durante due fasi distinte di esplorazione; in tutti e due i casi, ho dovuto rifare dei lunghi enigmi in quanto gli ultimi salvataggi erano antecedenti. Finché non ci sarà una patch correttiva, sarebbe consigliabile salvare spesso.

Fascino Zen

Se siete armati di pazienza, amate i classici giochi di ruolo e volete provare qualcosa di nuovo, Operencia: The Stolen Sun fa al caso vostro. Non si tratta assolutamente di un gioco miracoloso, ma sarà in grado di tenervi compagnia per molte ore, immergendovi in un’ambientazione fantastica che è il vero cuore pulsante dell’intero titolo.

Operencia: The Stolen Sun
Tra gli intricati rami di un enorme albero

La chiave per apprezzare questo gioco è proprio da ricercare nel fascino dell’esplorazione, condita da enigmi impegnativi e da una lore accattivante. I giocatori di ruolo nostalgici, in particolare, potranno trovare in questo elemento pane per i propri denti, soprattutto in questo strano periodo di quarantena dove riunirsi per giocare a D&D non è tra i motivi di estrema necessità. Il sistema di combattimento scarno e alcuni elementi dozzinali come gli effetti grafici e la narrazione, rischiano di stuccare il giocatore esigente, ma non per questo il titolo rischia di non essere godibile.

In generale, Operencia: The Stolen Sun è un nuovo inizio col botto per Zen Studios, e non vediamo l’ora di provare gli altri titoli in arrivo su Nintendo Switch. Potete acquistare il gioco sul Nintendo eShop al prezzo di 29.99€.

Voto: 7.5

Pro
Environment design ispirato
Lore affascinante
Puzzle impegnativi
Adattamento su Switch perfetto
Contro
Combattimento menomato
Trama allungata inutilmente
Piccoli ma fastidiosi bug

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Dungeon Crawler Nintendo Switch

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