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Il designer del NES Masayuki Uemura parla della collaborazione tra Nintendo e Sony!

Il progettista del NES Masayuki Uemura si è espresso in merito al tentativo di partnership che Sony e Nintendo ebbero all’inizio degli anni novanta.

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   · 3 min lettura Nintendo
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Durante un evento tenutosi allo Strong Museum of Play dell’International Center for the History of Electronic Games, il progettista dell’emblematica console Nintendo Entertainment System (NES) Masayuki Uemura si è espresso in merito al tentativo di partnership che Sony e Nintendo ebbero all’inizio degli anni novanta ed il ruolo che giocò il libero mercato nello sviluppo della grande N.

Ad oggi, Nintendo e Sony rappresentano due colossi videoludici che si pongono obiettivi differenti per quanto riguarda i loro prodotti: l’una puntando molto sul design ed il concetto del divertirsi in famiglia, l’altra sul miglioramento di effetti grafici e sonori. Eppure ci fu un momento, nel 1988, in cui Nintendo decise di rivolgersi a Sony per la realizzazione di una console munita di CD-ROM e quindi in grado di memorizzare più contenuti. Da questa collaborazione nacque il Nintendo Play Station (SNES-CD) o Super Disc, una nuova piattaforma che tuttavia non fu mai rilasciata per motivi ignoti. Masayuki Uemura ha speso qualche parola riguardo a questo progetto in un’intervista condotta da Gamasutra.

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Forse saprete che abbiamo provato a collaborare con Sony una volta. Sapevamo a cosa stesse pensando Sony ed il genere di cose che stava provando a sviluppare. In questo periodo, quando Sony ed altre aziende iniziarono a lanciare prodotti, la gente cominciò a realizzare quanto fosse difficile creare un gioco con buone meccaniche. Sin dai tempi di Game & Watch, Nintendo stava facendo il suo meglio per creare un gameplay che sfruttasse appieno le specifiche tecniche limitate. Accadde che quando iniziarono a lanciare questi prodotti con grafica di alta qualità si cominciò a valorizzare il risultato dei processori grafici – in altre parole, non dovevano concentrarsi solo sulle meccaniche di gioco ma anche sugli effetti grafici e sonori; non solo sul gameplay. È così che il mercato si riempì di tutti questi generi di prodotti.

D’altra parte, Nintendo ha sempre provato allargare i propri orizzonti verso nuove tipologie di gioco. Questa fu la differenza tra le linee di prodotti Nintendo e le altre. Con il maturare dell’industria videoludica…era tempo di iniziare a ridefinire l’importanza delle meccaniche e del gameplay. Quindi per vent’anni i pubblicatori di giochi ed produttori di hardware si concentrarono sui processori grafici, gli effetti sonori e così via, senza concentrarsi molto sull’innovazione a livello di gameplay e meccaniche.

Il progettista ha poi sottolineato la stretta relazione che esiste fra Nintendo ed il libero mercato, affermando:

Dal mio punto di vista, l’industria videoludica è sempre stata guidata dal libero mercato in quanto l’idea dell’individuo è stata abbastanza cruciale nella realizzazione di bei giochi. Quando provi a sfruttare appieno le tecniche di elaborazione digitale, i processori grafici e gli effetti sonori devi assumere più individui e più personale al fine di creare giochi compatibili con tutte le tecnologie. Ma la cosa da cui puoi trarre vantaggio è l’inventiva del singolo. Nintendo è sempre stata di questa mentalità, siamo come il libero mercato. Tutte le volte proviamo a fare una sorta di cambiamento paradigmatico dove cambiano tutte le idee, dove cambia lo status quo, attraverso l’emergere di nuove idee. Il Wii è un primo esempio di ciò. È diventato popolare oltre le nostre aspettative. Si è trattato di un prodotto simbolico per noi, ci siamo sentiti come liberi mercati.

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