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Esplora il museo di Detective Pikachu, l’antica realtà eliminata dal film

Il museo di storia naturale Pokémon sarebbe dovuto comparire in una scena finale di Detective Pikachu, ma è stato eliminato in fase di montaggio.

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   · 4 min lettura Mondo
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Durante la fase di montaggio del lungometraggio Detective Pikachu sono state costruite le scene, ma alcune non hanno passato il confine verso il grande schermo. Una di queste, stando a quanto affermato in un’intervista dallo sceneggiatore Dan Hernandez, si svolgeva in un museo di storia naturale dedicato ai Pokémon.

Questa scena, che si sarebbe svolta in una parte finale del film, è stata però eliminata in favore di altre sequenze. L’artista RJ Palmer ha pubblicato i concept art dedicati al museo che, sebbene non abbia conquistato un posto in fase di montaggio, sarebbe stato entusiasmante vedere nelle sale cinematografiche. Il museo è stato costruito nel dettaglio per essere perfettamente adatto alla realtà di Detective Pikachu, ricordando per molti versi questi ambienti nel nostro mondo, come il grande Museo di Storia Naturale di Londra.

Nella rappresentazione della sala principale è stato ricreato un magnifico esemplare di Tyrantrum, che domina la scena incontrastato con le fauci spalancate, sovrastando i visitatori. Il mostriciattolo è, probabilmente, una riproduzione che richiama le statue di cera del Museo delle Cere di Londra, e non un Pokémon vivo. Tra i visitatori ci sono molti bambini che aumentano il realismo della scena, poiché si tratta con ogni probabilità di una scolaresca in gita. Tra i vari soggetti presenti si possono vedere anche gli scheletri di antichi Aerodactyl, di un Bastiodon e un altro Tyrantrum.

All’interno del museo sono esposti anche spezzoni di sculture tratte da una scena che tutti sicuramente ricordiamo: la battaglia avvenuta 3000 anni or sono a Kalos, che vide fazioni di Pokémon e umani scontrarsi con violenza in un conflitto senza vincitori, che causò molta sofferenza e numerose perdite. Questa guerra è un argomento chiave nei titoli Pokémon X e Y, e AZ ne porta ancora le profonde cicatrici.

Confrontando le sculture con la scena tratta dai videogiochi, si possono riconoscere chiaramente i frammenti con Solrock e Lunatone, Salamence, Gyarados, Steelix, Talonflame, Ryperior e Golurk a sinistra, che lottano violentemente contro Abomasnow, Noivern, Weavile, Bisharp, Aggron e Magnemite a destra. Nell’affresco del museo, inoltre, viene dato un ruolo anche agli esseri umani, scolpiti nella pietra in modo nitido in coda ai Pokémon di entrambe le fazioni.

Anche la creazione dell’universo era stata omaggiata nei concept art dedicati a Detective Pikachu. Bellissime statue, frammentate e rotte a causa del trascorrere del tempo e dell’azione di tutti gli agenti atmosferici o “umani” (come le battaglie), sono esposte su imponenti piedistalli. Al centro di tutte le opere si trova Arceus, il creatore del mondo, con Giratina al suo fianco destro e Rayquaza, il Pokémon che vive nell’ozono, a sinistra. Sono presenti anche Palkia e Dialga, e Groudon e Kyogre, tutti i Pokémon leggendari che hanno avuto un ruolo nella miologia e nelle storie antiche tramandate nel corso dei millenni.

La cura dei dettagli con cui era stato realizzato il museo non ha lasciato intoccati neanche i grandi classici del nostro mondo, com’è possibile constatare osservando il seguente bozzetto:

Alcune delle opere più famose sparpagliate nei musei di tutto il pianeta sono state rappresentate in chiave Pokémon, come il discobolo di Mirone, le divinità egizie o la battaglia contro Medusa, la temibile dea dalla testa piena di serpenti. Millenni di storia che vengono studiati nelle nostre scuole trovano un riscontro nel bozzetto di RJ Palmer studiato a tavolino per il museo di antichità che era previsto in una scena di Detective Pikachu.

Infine, ecco la bozza della creazione dell’universo, studiata per assomigliare a un lungo papiro. Da un grande uovo primordiale nacque Arceus, che generò i suoi figli Dialga e Palkia (tempo e spazio), e Giratina, abitante di un mondo parallelo al nostro. Vennero poi creati i tre Pokémon guardiani dei laghi Azelf, Mesprit e Uxie, incarnazioni della saggezza, della benevolenza e del valore. In seguito venne Rayquaza, indiscusso dominatore sopra i cieli del pianeta, e Groudon e Kyogre, che plasmarono il mondo con la creazione di profondi oceani, nati da piogge torrenziali, e terre e montagne, formatesi con terremoti, eruzioni vulcaniche e fenomeni tellurici. Regigigas, il gigante che trainò i continenti, plasmò poi i tre titani Regice, Registeel e Regirock, dominatori degli elementi del ghiaccio, dell’acciaio e della roccia. E poi, unico nel suo genere, venne Mew, che pare contenga in sé il patrimonio genetico di tutti i Pokémon e che soltanto i puri di cuore possono sperare di vedere.

Questi sono soltanto alcuni dei concept art che RJ Palmer studiò approfonditamente per il museo di antichità Pokémon che avrebbe dovuto incorniciare una scena importante in Detective Pikachu. Non si sa se i bozzetti verranno mai riciclati, magari per una possibile scena ambientata nel seguito dell’amato lungometraggio, di cui si vocifera già l’inizio della realizzazione.

E voi, cosa ne pensate di questo magnifico museo? Se esistesse davvero, vorreste andare a visitarlo?

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Arceus Detective Pikachu Kalos lungometraggio Sinnoh

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