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Ecco come Pokémon: Let’s Go ha consolidato il rapporto tra un padre e suo figlio

Grazie alla sua modalità multigiocatore in locale, Pokémon: Let’s Go è riuscito a consolidare i rapporti tra un padre e il suo piccolo figlio.

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   · 2 min lettura Giochi
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I videogiochi sono spesso il principale capro espiatorio durante le liti tra genitori e figli, ma a volte possono anche consolidare un rapporto tra padre e figlio: è ciò che successo a Mike che, grazie a Pokémon: Let’s Go Pikachu & Eevee, è riuscito a coronare il sogno di giocare insieme al proprio figlio Seamus.

A scrivere questo commovente racconto è Mike Fahey, autore per il blog Kotaku e protagonista di questa storia insieme a suo figlio. Mike aveva sempre desiderato di condividere la sua passione per i videogiochi con i suoi figli Seamus e Archer, ma non era mai riuscito a scendere a compromessi con i diversi gusti videoludici dei suoi bambini, almeno fino all’arrivo di Pokémon: Let’s Go!

I due nuovi titoli di casa Game Freak per Nintendo Switch hanno introdotto la possibilità di giocare in modalità cooperativa attraverso l’agitazione dei Joy-Con e Mike ha colto subito l’occasione per invitare Seamus alla partita. Da quel momento, è iniziata una vera e propria avventura in doppio tra i Percorsi e le città principali di Kanto, dall’accogliente Biancavilla alla spaventosa Lavandonia.

Quel magico pomeriggio all’insegna di lotte e catture di mostriciattoli tascabili ha consolidato ulteriormente il rapporto tra Mike e suo figlio, il quale, il giorno dopo, ha chiesto al proprio padre di giocare ancora una volta a Pokémon insieme. La collaborazione nel gioco non era l’unico elemento di affiatamento tra i due: Seamus si divertiva a ballare, fare delle battute sarcastiche e ridere di cuore insieme a suo padre.

Oltre al divertimento e all’unione, queste sessioni di gameplay sono state molto utili sia a Mike sia al piccolo Seamus: il primo ha finalmente coronato il suo sogno di giocare insieme al proprio figlio e non più da solo, il secondo, oltre a divertirsi un mondo, ha scoperto tanti segreti e curiosità che non conosceva sul mondo Pokémon, proprio grazie alle direttive del più esperto padre.

La storia di Mike ci insegna che i videogiochi non devono essere un elemento di separazione e distruzione, non devono essere il muro che divide due generazioni differenti, ma hanno la possibilità, come dimostra questa storia, di consolidare un rapporto che sembrava lontanissimo da questo punto di vista. Tanti complimenti a Mike e la sua famiglia per averci regalato questi attimi di grande amore e umanità e tanti complimenti anche al progetto di Pokémon: Let’s Go che non ha tradito le aspettative.

Avete mai giocato insieme a un vostro genitore o parente? Giocherete da soli o in compagnia Pokémon: Let’s Go?

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