Come ogni mese, la rubrica PokéQuark è pronta a intrattenervi con una nuova puntata! Questa volta al centro della scena ci sono Salandit e Salazzle, due Pokémon nativi di Alola, regione ispirata alle isole Hawaii. Tornare in questa località dal clima tropicale è il nostro modo per celebrare l’inizio della stagione estiva! Pronti per questo nuovo viaggio tra le novità introdotte nei giochi di settima generazione? Pronti, partenza, via!
Salandit e Salazzle: alcuni dati preliminari
Per approfondire le origini di Salandit e Salazzle è necessario partire dalle basi. Iniziamo quindi la nostra indagine presentando alcuni dati di gioco e analizzando i nomi dei Pokémon a cui è dedicato questo numero della nostra rubrica mensile.
Categoria: Pokémon Lucertossina
Tipo: Veleno/Fuoco
Altezza: 0,6 m
Peso: 4,8 kg
Abilità: Corrosione (Corrosion)
Salandit è un mostriciattolo tascabile che ha fatto il suo debutto ad Alola. Nel Pokédex di questa regione si trova accanto al numero 195, mentre in quello Nazionale è abbinato al 757. Il suo nome combina, verosimilmente, i sostantivi salamander (salamandra) e bandit (bandito), entrambi in lingua inglese. La variante giapponese, vale a dire Yatōmori (ヤトウモリ) potrebbe invece unire i vocaboli nipponici 夜盗 (yatō, ladro) e 井守 (imori, tritone).
Nei videogiochi Pokémon, l’87,5% dei Salandit è di sesso maschile. Solo le femmine di Salandit, estremamente rare, hanno la capacità di evolversi in Salazzle a partire dal livello 33.
Categoria: Pokémon Lucertossina
Tipo: Veleno/Fuoco
Altezza: 1,2 m
Peso: 22,2 kg
Abilità: Corrosione (Corrosion)
Salazzle è una creatura tascabile apparsa per la prima volta ad Alola. Nel Pokédex di questa località si trova alla posizione 196, mentre in quello Nazionale è associato al numero 758. Il suo nome potrebbe derivare dalla fusione tra la parola inglese salamander (salamandra) e i verbi inglesi to dazzle (abbagliare) e to sizzle (sfrigolare). Quest’ultimo indica un rumore scoppiettante continuo, tipico dei grassi che friggono a contatto con una padella calda. La versione nipponica, ossia Ennewt (エンニュート), potrebbe invece contenere dei riferimenti al sostantivo 炎 (en, fiamma) e all’aggettivo 艶 (en, ammaliante), entrambi in lingua giapponese. Altrettanto plausibile è poi il rimando al termine inglese newt (tritone).
Il regno animale: tra look appariscenti e metodi riproduttivi unici
Salandit e Salazzle devono probabilmente il loro aspetto agli animali della famiglia Salamandridae, che include ben 128 specie, raggruppate in 3 sottofamiglie e 21 generi. Tutti i salamàndridi sono anfibi Urodeli con corpo gracile e umido, una lunga coda e zampe corte. Per difendersi dai predatori, sfruttano le loro ghiandole per produrre una tossina in grado di irritare le mucose degli sventurati aggressori.
“Vive nei vulcani e in territori pietrosi e aridi. Sprigiona un gas tossico dall’odore dolciastro con cui attira Pokémon Coleottero per attaccarli.”
Descrizione di Salandit nel Pokédex di Pokémon Luna
Nella creazione dei due Pokémon è alquanto plausibile l’influenza combinata dei generi comunemente noti come salamandre e tritoni. Essi, pur appartenendo alla stessa famiglia Salamandridae, presentano infatti alcune differenze estetiche e comportamentali. I tritoni maturi, dotati di una pelle ruvida, vivono tra l’acqua e la terraferma. Le salamandre adulte, caratterizzate da un corpo liscio, trascorrono invece la loro esistenza prevalentemente in ambienti forestali. Come tutti gli anfibi, le salamandre necessitano però del contatto con l’acqua per deporre le loro uova e riprodursi. Facendo riferimento alla famiglia, nel linguaggio comune i tritoni vengono generalmente chiamati salamandre.
Il modello principale di Salandit e Salazzle potrebbe essere l’animale conosciuto con il nome di tritone dal ventre di fuoco (Cynops pyrrhogaster). Si tratta di un anfibio d’acqua dolce della famiglia Salamandridae, lungo tra gli otto e i quindici centimetri e largamente diffuso in Giappone. La parte superiore del corpo è di colore marrone scuro, mentre il ventre e la parte inferiore della coda presentano delle macchie di un rosso acceso. Gli esemplari di questa specie allontanano i predatori sintetizzando la tetrodottossina, una potente neurotossina capace di provocare convulsioni e blocchi cardiorespiratori. Una caratteristica ereditata anche dagli esemplari di Salandit e Salazzle, appartenenti al doppio tipo Veleno/Fuoco.
L’evoluzione in Salazzle, possibile solo per le femmine di Salandit, potrebbe invece ispirarsi a un caso riscontrato nella regione statunitense dei Grandi Laghi. Qui è stata infatti individuata una popolazione di salamandre talpa del genere Ambystoma solo di sesso femminile. Esse si riproducono facendo fertilizzare le loro uova agli esemplari maschi di altre cinque specie di salamandre diffuse nel loro territorio. Questo “furto” di materiale genetico (cleptogenesi) consente loro di generare dei cloni da ben cinque milioni di anni!

“Sono stati trovati solo esemplari femmina, che sono soliti circondarsi di maschi di Salandit.”
Descrizione di Salazzle nel Pokédex di Pokémon Sole

Non si esclude nemmeno l’impiego di modelli prelevati dall’universo dei rettili, una classe di vertebrati che, a differenza degli anfibi, vive in un ambiente totalmente terrestre. Tra gli ispiratori potrebbe esserci la famiglia di rettili Teiidae, note comunemente come lucertole dalla coda a frusta. Queste ultime sono interamente femmine e si riproducono per partenogenesi, ovvero senza la fecondazione della cellula uovo.
Anche il geco del lutto (Lepidodactylus lugubris), un rettile che popola anche le isole Hawaii, include solo femmine che generano prole tramite riproduzione asessuata.
L’invincibile salamandra dei racconti medievali
L’assegnazione del doppio tipo Veleno/Fuoco può essere considerata un adattamento delle caratteristiche attribuite alle salamandre nell’Europa medievale. Nei bestiari realizzati in questo periodo, ricchi di testi e illustrazioni, le salamandre spiccavano per il loro elevato grado di tossicità. Si raccontava che potessero infettare tutti i frutti di un albero e avvelenare l’acqua dei pozzi.
Inoltre, si tramandava che le salamandre avessero l’incredibile capacità di resistere al fuoco. Secondo le dicerie popolari, questa creatura poteva sopravvivere tra le fiamme ed era addirittura in grado di spegnerle! Scuoiandone un esemplare sarebbe così stato possibile ricavare un materiale in grado di sopportare il calore del fuoco. In virtù di queste fantomatiche proprietà, anche l’amianto, un minerale non infiammabile, era stato descritto dal filosofo Alberto Magno (1193/1206-1280) come “piuma di salamandra”.
A detta degli studiosi contemporanei, il collegamento fantasioso tra le salamandre e il fuoco andrebbe ricercato nel tipico incontro con questa bestiolina. Molte specie di salamandra vanno infatti in letargo all’interno di tronchi marci. Quando la popolazione portava la legna in casa e la posizionava sul fuoco, una o più salamandre finivano per “emergere” misteriosamente dalle fiamme. Insomma, alla base di queste suggestive leggende vi sono dei normalissimi episodi tratti dalla vita quotidiana di tanta gente comune!

In aggiunta, dal momento che in epoca medievale e rinascimentale l’amore passionale si esprimeva con l’immagine del fuoco, la salamandra incarnava spesso questo sentimento. Il poeta Francesco Petrarca (1304–1374), si servì proprio di questo animale per veicolare il concetto di desiderio impossibile da spegnere. La cieca fedeltà dei Salandit nei confronti della Salazzle a capo della loro comunità potrebbe essere un riferimento alla passionalità tradizionalmente associata alla salamandra.
“I maschi di Salandit sono del tutto in balia delle femmine, a cui offrono ogni preda catturata. Non si evolvono a causa della malnutrizione.”
Descrizione di Salandit nel Pokédex di Pokémon Ultrasole
Una potente dea hawaiiana
Se messa a confronto con Salandit, Salazzle è dotata di un aspetto a tratti “umanoide”. Le sue zampe possiedono infatti cinque dita e anche il corpo ricorda una silhouette femminile. Tali aspetti consentono di ipotizzare l’esistenza di un collegamento tra questo Pokémon e Kihawahine, una potentissima (moʻo) della mitologia hawaiiana.
Le moʻo, perlopiù di sesso femminile, erano dee in grado di trasformarsi a piacimento in esseri umani o in rettili mostruosi. Ritenute capaci di influenzare il tempo e l’acqua, alla loro morte venivano pietrificate e diventavano parte del paesaggio naturale. In certi casi, le moʻo utilizzavano la loro forma umana per sedurre gli uomini e divorarli quando abbassavano la guardia!

Secondo il mito, in origine Kihawahine era una principessa destinata a diventare una dea. Era infatti nata nella seconda metà del XVI secolo nella famiglia reale dell’isola di Maui, ovvero i Pi’ilani. Quando morì, furono eseguiti su di lei dei rituali che permisero di trasformarla in una divinità moʻo. Al momento della sua dipartita, aveva già avuto almeno tre figlie, che proseguirono la sua stirpe terrestre. Per tale ragione, era considerata anche una aumakua, ovvero uno spirito guardiano della famiglia, da tutti i suoi discendenti.

Secondo la tradizione, Kihawahine ebbe modo di viaggiare molto tra le varie isole dell’arcipelago hawaiiano. Ciò le era possibile grazie ai suoi immensi poteri, che le permettevano di spostarsi agevolmente tra gli specchi d’acqua e le isole. La sua dimora prediletta si trovava però a Mokuhinia, uno stagno paludoso collocato sull’isola di Moku’ula.
Kihawahine era venerata da popolani, nobili ed esponenti della famiglia reale delle principali isole dell’arcipelago delle Hawaii. Tra i suoi seguaci figurava anche Keōpuolani (1778–1823), sposa di Kamehameha I (1758-1819), il primo sovrano del Regno delle Hawaii. Durante il processo di unificazione, egli portò con sé l’immagine della dea lucertola, il cui culto era tanto caro alla moglie. Con il decesso di Kamehameha I (1819), la religione tradizionale hawaiiana fu ufficialmente bandita. Alcune fasce della popolazione continuarono però a venerarla in segreto, tramandando la sua leggenda fino ai giorni nostri.
Dei loschi maestri del furto
Giunti a questo punto della nostra analisi può essere utile provare a ricostruire le ragioni dell’implementazione della maschera da ladro nel design di Salandit. Il metodo riproduttivo delle salamandre dei Grandi Laghi statunitensi, basato sul furto di materiale genetico, potrebbe infatti non essere sufficiente a spiegare questa originale scelta.
Il motivo del delinquente potrebbe essere stato introdotto per aumentare la riconoscibilità di Salandit come tipo Veleno. I Pokémon di questa categoria, proprio come quelli di tipo Buio, tendono a essere dipinti come “i cattivi” dell’universo delle creature tascabili. Con il loro atteggiamento ambiguo diventano i perfetti compagni dei membri dei Team Malvagi che, nei videogiochi, si oppongono agli avatar dei giocatori e delle giocatrici.
In Pokémon Sole e Luna, Salazzle è il Pokémon principale di Plumeria, che ricopre il ruolo di ufficiale del Team Skull. Con i suoi alleati si comporta proprio come farebbe una sorella maggiore. Pur rimproverandoli ogni giorno, tiene profondamente a loro e farebbe di tutto per proteggerli. Un punto di riferimento paragonabile, per certi versi, alle Salazzle selvatiche, abituate a comandare i Salandit maschi della loro colonia con il pugno di ferro. A differenza di Plumeria, queste leader sanno però essere decisamente brutali con i maschi del branco.
“Punisce i Salandit che tornano senza una preda schiaffeggiandoli vigorosamente con le zampe anteriori che sprigionano fuoco.”
Descrizione di Salazzle nel Pokédex di Pokémon Ultraluna
L’associazione di Salandit con il cappuccio nero del ladro potrebbe rispondere anche alla volontà di indagare a fondo l’influenza dell’ambiente sui Pokémon. Un’attenzione che sarebbe in linea con il debutto delle varianti regionali ad Alola e la scoperta che l’aspetto, le abitudini e le capacità delle creature tascabili dipendono dal contesto in cui vivono. Le sembianze da ladruncolo potrebbero essere lo specchio della competizione intraspecifica scatenata dall’elevata concentrazione di Salandit in un territorio ristretto e dalla rarità delle Salazzle. La lotta per le poche risorse disponibili (cibo, partner, riparo o altro) potrebbe essere all’origine di furti e, in generale, di un aumento dell’aggressività e della vigilanza nei gruppi rivali.
“Quando due Salazzle si scontrano, si contendono i maschi dei rispettivi branchi usando del gas carico di feromoni.”
Descrizione di Salazzle nel Pokédex di Pokémon Violetto
Conclusioni
In questa tappa della rubrica PokéQuark vi abbiamo portati nuovamente nell’affascinante Alola, la regione al centro di Pokémon Sole e Luna. A partire da un’analisi etimologica, ci siamo immersi tra storia, zoologia, mitologia, folklore e videogiochi con l’obiettivo di conoscere meglio Salandit e Salazzle. Ci auguriamo di aver ravvivato il vostro interesse nei confronti di queste creature tascabili!
Questo numero di PokéQuark si conclude con un piccolo regalo. Abbiamo preparato per voi delle meravigliose illustrazioni a tema, utilizzabili come sfondi per desktop, smartphone e tablet. Grazie all’incredibile lavoro di metanoia.comix, potete portare Salandit e Salazzle sempre con voi!
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Sayer
Bellissimo episodio anche questo