Bentornati in questo nuovo numero di PokéQuark! Questo mese la nostra rubrica vi propone un viaggio alla (ri)scoperta di Diglett e Dugtrio, una delle famiglie evolutive più amate di Kanto. La nostra esplorazione non si limiterà però a esaminare questa coppia. Approfondiremo anche le origini di Diglett di Alola, Dugtrio di Alola e Wiglett e Wugtrio, nati proprio a partire dall’indimenticabile duo di Kanto. Insomma, mettetevi comodi: abbiamo tante cose da raccontarvi!
Diglett e Dugtrio: a caccia di talpe inafferrabili
PokéQuark, la rubrica in cui proviamo ad analizzare le origini delle creature tascabili, si appresta a intrattenervi con un altro episodio! Eccoci di nuovo a Kanto, terra di origine di alcuni dei Pokémon più memorabili del franchise. Tra questi figurano due dei protagonisti del nostro approfondimento mensile, ovvero l’amatissima coppia formata da Diglett e Dugtrio. Ecco alcuni dati preliminari su questi due Pokémon entrati nei cuori dei fan di tutto il mondo.
Categoria: Pokémon Talpa
Tipo: Terra
Altezza: 0,2 m
Peso: 0,8 kg
Abilità: Sabbiavelo (Sand Veil) e Trappoarena (Arena Trap)
Diglett è una creatura tascabile apparsa per la prima volta a Kanto. Sia nel Pokédex di questa regione sia in quello Nazionale è abbinato al numero 50. Il suo nome unisce, plausibilmente, il verbo to dig (scavare) e il suffisso diminutivo -let, entrambi in lingua inglese. La versione giapponese, ovvero Digda (ディグダ), potrebbe invece unire il verbo inglese to dig (scavare) e il suo participio passato dug (scavato).
Nei videogiochi Pokémon della serie principale, Diglett si evolve in Dugtrio a partire dal livello 26.
Categoria: Pokémon Talpa
Tipo: Terra
Altezza: 0,7 m
Peso: 33,3 kg
Abilità: Sabbiavelo (Sand Veil) e Trappoarena (Arena Trap)
Dugtrio è un Pokémon che ha fatto il suo debutto a Kanto. Occupa la posizione 51 sia nel Pokédex di Kanto sia in quello Nazionale. La parte iniziale del suo nome contiene, verosimilmente, il participio passato del verbo inglese to dig (scavare), ovvero dug. La parte finale si ricollega invece al termine trio, sostantivo inglese di origine italiana che designa un gruppo di tre persone. Le stesse riflessioni si possono applicare alla versione nipponica del nome, che resta Dugtrio (ダグトリオ) anche nel Sol Levante.
Analizzando i nomi di Diglett e Dugtrio, emerge chiaramente che l’ossessione per le buche nel terreno è l’elemento distintivo dei nostri due protagonisti. Non a caso, nei videogiochi della serie principale, l’attacco Fossa è la mossa rappresentativa di questa coppia di instancabili scavatori. La loro passione, descritta nel dettaglio anche nel Pokédex, si è poi cementata nell’immaginario dei fan grazie alla larga diffusione dell’anime Pokémon. In diverse puntate, l’amore di Diglett e Dugtrio per le cavità nel sottosuolo è infatti al centro di numerose situazioni comiche.
“Diglett è allevato in molte aziende agricole. La ragione è semplice: quando questo Pokémon scava, lascia il suolo perfettamente arato per la semina. Il suolo è poi pronto per la coltivazione di squisite verdure.”
Descrizione di Diglett nel Pokédex di Pokémon Rubino e Zaffiro
Le abitudini dei due Pokémon sono talmente note agli appassionati di lunga data da essersi trasformate in una sorta di inside joke della community. Ad esempio, questa passione per i tunnel è menzionata sul sito dell’iniziativa Poké Lids, che censisce i numerosi tombini con illustrazioni a tema Pokémon posizionati in Giappone dal 2018. Secondo la descrizione, sarebbero stati proprio dei Diglett dispettosi ad allargare le buche nel terreno e a rendere necessaria l’installazione dei coloratissimi tombini dedicati alle creature tascabili.
Acchiappa la talpa e la rivoluzione delle sale giochi
L’ispiratore principale di Diglett e Dugtrio è rappresentato dalle talpe artificiali del gioco arcade Mogura Taiji (モグラ退治, “Sterminio di talpe”), inventato in Giappone nel 1975. Conosciuto in Italia come Acchiappa la talpa, prevede la presenza di un mobile contiene cinque buchi, all’interno dei quali sono posizionate delle talpe di plastica che appaiono in maniera casuale. I giocatori ottengono punti colpendo questi animaletti con un martello. Il punteggio ottenibile dipende dalla velocità della reazione: più si è rapidi, maggiori sono i punti collezionabili!
L’ideazione dell’ormai iconico Mogura Taiji si deve a Yamada Kazuo, il presidente di TOGO, un’azienda giapponese specializzata nella produzione di giostre per i parchi divertimento. Nel 1976 Mogura Taiji, già famosissimo in patria, fece il suo debutto negli Stati Uniti in occasione dell’evento organizzato dall’International Association of Amusement Parks and Attractions (IAAPA). In seguito a questa manifestazione, l’eccentrico gioco catturò l’attenzione dell’ingegnere Aaron Fechter, che sviluppò un prototipo con alcune modifiche e coniò il nome inglese Whac-A-Mole.

Il modello fu poi migliorato da Bob Cassata, fondatore della Bob’s Space Racers, un’azienda nata per vendere servizi alle sale giochi. La versione aggiornata, messa in commercio nel 1977, nel giro di pochi anni divenne uno dei titoli più popolari delle fiere e dei parchi divertimento di tutto il mondo. Ancora oggi, la semplicità delle regole e l’imprevedibilità di ogni partita continuano a coinvolgere grandi e piccini. La gente è entusiasta all’idea di misurare i propri riflessi mettendo in riga le indisciplinate talpe sia nella versione arcade sia nella forma rivisitata di gioco da tavolo.

Fin dal loro esordio, Diglett e Dugtrio sono stati travolti da un successo paragonabile a quello del gioco che ha ispirato la loro creazione. I fan dei mostriciattoli tascabili sono entrati rapidamente in sintonia con questa linea evolutiva dall’aspetto buffo e, al tempo stesso, misterioso. Da quasi trent’anni, gli appassionati si divertono a immaginare cosa potrebbero celare Diglett e Dugtrio dalla “testa” in giù, rendendoli protagonisti di divertentissimi meme. Insomma, in certi casi, per lasciare il segno basta permettere al pubblico di dare sfogo alla propria fantasia!

Diglett e Dugtrio di Alola: stile da vendere sotto il sole dei tropici
Con il lancio dei videogiochi Pokémon Sole e Luna, nell’universo delle creature tascabili sono arrivate le forme regionali. Si tratta di varianti di Pokémon introdotti in altre generazioni con una genesi molto particolare. Proprio come è accaduto sulla Terra nel corso dei millenni, anche i coloratissimi mostriciattoli vengono plasmati dalle peculiarità dell’ambiente in cui vivono. Il clima, l’alimentazione e l’organizzazione sociale sono solo alcuni dei fattori capaci di alterare le abitudini, il tipo e l’aspetto di Pokémon provenienti da altri territori.
Tra le tante forme regionali presenti ad Alola figurano anche Diglett di Alola e Dugtrio di Alola. Due Pokémon esteticamente molto simili ai loro “cugini” di Kanto che, in un passato indefinito, hanno preso una strada molto diversa. Prima di analizzare i tratti distintivi di questa famiglia evolutiva, è però utile presentare le “schede tecniche” di questo duo. Per l’analisi etimologica, si rimanda invece alle riflessioni già emerse nella presentazione di Diglett e Dugtrio di Kanto.
Categoria: Pokémon Talpa
Tipo: Terra/Acciaio
Altezza: 0,2 m
Peso: 1,0 kg
Abilità: Boccolidoro (Tangling Hair) e Sabbiavelo (Sand Veil)
Diglett di Alola è un mostriciattolo tascabile che ha debuttato nella regione di Alola. Nel Pokédex di questo territorio è associato al numero 71, mentre in quello Nazionale si trova nello slot 50. Proprio come la sua controparte di Kanto, nei videogiochi Pokémon della serie principale, Diglett di Alola si evolve in Dugtrio di Alola a partire dal livello 26.
Categoria: Pokémon Talpa
Tipo: Terra/Acciaio
Altezza: 0,7 m
Peso: 66,6 kg
Abilità: Boccolidoro (Tangling Hair) e Sabbiavelo (Sand Veil)
Dugtrio di Alola è un Pokémon comparso per la prima volta ad Alola. Nel Pokédex di questa regione si trova accanto al numero 72, mentre in quello Nazionale è abbinato 51.
Il fascino dei vulcani delle Hawaii
Come anticipato nei paragrafi precedenti, l’aspetto di Diglett e Dugtrio di Alola è stato influenzato dalle peculiarità di questo territorio, in cui Diglett e Dugtrio emigrarono in un’epoca imprecisata. Una località i cui tratti distintivi, ricordiamo, sono ricollegabili alla geografia e al folklore dell’arcipelago delle isole Hawaii.

Innanzitutto, l’abbronzatura uniforme di Diglett e Dugtrio di Alola è frutto del clima tropicale tipico di Alola. I peli biondi sulla testa sono invece legati alla morfologia del territorio hawaiiano. Essi sono infatti dei fili metallici cresciuti sul capo grazie all’influenza del terreno lavico in cui vivono questi Pokémon.
“I tre peli metallici che gli sono cresciuti sul capo sono dovuti alla grande quantità di ferro nel terreno in cui vive.”
Descrizione di Diglett di Alola nel Pokédex di Pokémon Let’s Go, Pikachu!
Nello specifico, la “capigliatura” di Diglett e Dugtrio di Alola rappresenta un riferimento ai capelli di Pele, ovvero fibre di vetro vulcanico tipiche dei vulcani hawaiiani. Quest’ultimo è definibile come un materiale non cristallizzato originatosi dal raffreddamento dei liquidi magmatici. Poiché sono talmente sottili da ricordare dei capelli umani, devono il loro nome a Pele, la bellissima dea hawaiiana del fuoco e dei vulcani. Secondo il mito, sarebbe proprio lei la creatrice dell’arcipelago delle Hawaii.
Il terreno scuro dal quale emergono Diglett e Dugtrio di Alola potrebbe invece essere collegato alla sabbia nera, assai diffusa in prossimità delle aree vulcaniche. Derivata dall’erosione delle rocce vulcaniche, essa contiene grandi quantità di minerali magnetici come la magnetite o l’ematite. Una concentrazione che si abbina perfettamente all’assegnazione del tipo Acciaio.
La “chioma” dorata e l’abbronzatura di Diglett e Dugtrio di Alola potrebbero anche essere state implementate come tributo al surf, sport nato proprio alle Hawaii. Nell’immaginario collettivo, i surfisti sfoggiano infatti lunghi capelli biondi e una carnagione dai toni caldi. Uno stereotipo che ha plausibilmente ispirato anche la nascita del rilassato Raichu di Alola.
Wiglett, Wugtrio e i misteri dei fondali marini
L’introduzione della regione di Paldea ha saputo gettare nuova luce sul mondo delle creature tascabili. In questa località sono infatti emersi i primi Pokémon ispirati al concetto di convergenza evolutiva, un fenomeno riscontrabile in natura. Anche tra i mostriciattoli le specie differenti che adottano le stesse strategie di sopravvivenza possono sviluppare un aspetto simile. I portavoce di questa nuova categoria sono Wiglett e Wugtrio, due Pokémon che popolano i fondali marini.
“Malgrado la sua somiglianza con i Diglett, fa in realtà parte di una specie diversa che ha assunto questo aspetto per adattarsi al proprio habitat.”
Descrizione di Wiglett nel Pokédex di Pokémon Violetto
Categoria: Pokémon Grongo
Tipo: Acqua
Altezza: 1,2 m
Peso: 1,8 kg
Abilità: Paura (Rattled) e Viscosità (Gooey)
Wiglett è un Pokémon comparso per la prima volta a Paldea. Nel Pokédex di questa regione si trova vicino al numero 288, mentre in quello Nazionale occupa lo slot 960. Il suo nome potrebbe combinare la parola Diglett, il verbo inglese to wiggle (muoversi ondeggiando) e la parola inglese water (acqua). La versione nipponica, vale a dire Umidigda (ウミディグダ), fonderebbe invece il nome giapponese di Diglett (ディグダ, Digda) con il vocabolo 海 (umi, mare).
Proprio come Diglett e Diglett di Alola, nei videogiochi Pokémon della serie principale, Wiglett si evolve in Wugtrio a partire dal livello 26.
Categoria: Pokémon Grongo
Tipo: Acqua
Altezza: 1,2 m
Peso: 5,4 kg
Abilità: Paura (Rattled) e Viscosità (Gooey)
Wugtrio è un Pokémon introdotto a Paldea; nel Pokédex di questa regione è abbinato al numero 289, mentre in quello Nazionale è associato al 961. Il suo nome è probabilmente composto dalla parola Dugtrio e dal termine inglese water (acqua). La variante giapponese ウミトリオ (Umitrio) unisce invece verosimilmente il vocabolo 海 (umi, mare) e il nome Dugtrio.
“È un Pokémon acquatico. Per un periodo, in passato, si è anche pensato che fosse una forma regionale di Dugtrio.”
Descrizione di Wugtrio nel Pokédex di Pokémon Violetto
Tra timide anguille giardiniere e gronghi prelibati
Wiglett e Wugtrio rappresentano delle rielaborazioni dei Congridae, una famiglia di pesci ossei marini appartenenti all’ordine degli anguilliformi, caratterizzati da un corpo serpentiforme. Nello specifico, questa famiglia evolutiva potrebbe essere stata creata a partire dall’anguilla giardiniera e dal grongo.
L’anguilla giardiniera (Heteroconger hassi) è un pesce d’acqua salata di piccole dimensioni. Ha un diametro di 14 mm e può raggiungere la lunghezza massima di 40 cm. Questa specie, diffusa nell’Oceano Indiano e nell’Oceano Pacifico, ha come habitat i fondali sabbiosi situati nei pressi della barriera corallina. Tra i 5 e i 50 metri di profondità, le anguille giardiniere tengono metà del loro corpo sepolta nella sabbia. Qui, radunati in colonie con centinaia di membri, durante il giorno attendono pazientemente che la corrente marina trascini verso di loro lo zooplancton di cui si nutrono. In caso di pericolo, queste bestioline si rifugiano nel terreno, che funge da scudo protettivo.
L’aggiunta di due bizzarri Pokémon ispirati alle anguille giardiniere nel Pokédex di Paldea potrebbe essere legata a un insolito episodio registrato in Giappone. Questo pesce è infatti balzato agli onori della cronaca a maggio 2020, ovvero qualche mese dopo lo scoppio della pandemia di COVID-19.
In seguito alle restrizioni, le anguille giardiniere dell’Acquario Sumida di Tokyo avevano infatti iniziato a non essere più abituate alla presenza umana. Quando lo staff della struttura si avvicinava, si nascondevano nella sabbia: per loro la presenza umana era ormai paragonabile a quella di un pericoloso predatore marino! Poiché i dipendenti avevano difficoltà a nutrirle e monitorarle, è stato così deciso di aiutarle a superare questo “blocco sociale” con delle videochiamate. Tramite il posizionamento di alcuni tablet, i visitatori hanno così provato a far sentire tutto il loro affetto a queste timidissime creature. Una storia davvero singolare, che potrebbe aver fatto breccia nel cuore dei creativi che hanno lavorato ai giochi della nona generazione.

Wiglett e Wugtrio potrebbero anche essere imparentati con il grongo comune (Conger conger), un altro pesce osseo serpentiforme della famiglia Congridae. Solitamente, questa specie misura circa un metro, ma alcuni esemplari particolarmente imponenti possono raggiungere i tre metri di lunghezza. I gronghi comuni popolano l’Oceano Atlantico orientale, il Mar Nero e il Mar Mediterraneo.
Proprio come la murena, il grongo ha una predilezione per gli anfratti rocciosi, dove dorme durante il giorno. In certi casi, si rifugia anche tra i relitti collocati sui fondali sabbiosi o fangosi. Esce dalla sua tana durante la notte per cacciare pesci e invertebrati (anche morti). In molti casi, utilizza i suoi robusti denti per spezzare i gusci dei crostacei e cibarsi della loro carne. La dieta carnivora del grongo potrebbe aver ispirato la caratterizzazione di Wugtrio, presentato come un predatore spietato.
“Dall’aspetto non si direbbe, ma ha un’indole feroce. Si stringe attorno alla preda col suo lungo corpo e la trascina nella sua tana.”
Descrizione di Wugtrio nel Pokédex di Pokémon Scarlatto

Il grongo è inoltre un animale che presenta numerosi punti di contatto con la Spagna, il territorio su cui è stata modellata la regione di Paldea. Questo pesce si riproduce solo in punto di morte. Quando sente che sta arrivando la sua ora, raggiunge luoghi ben precisi dei fondali marini situati tra Gibilterra e le isole Azzorre e la Sardegna. A oltre 500 metri di profondità, la femmina rilascia milioni di uova che vengono fecondate dal maschio. Poco dopo la deposizione, entrambi i genitori passano a miglior vita. Dopo la nascita, le larve nuotano verso le acque più basse, dove si rifugiano fino al raggiungimento della maturità. Una volta diventate adulte, sono poi pronte a ripetere il ciclo vitale tipico della loro specie.
Il grongo è inoltre strettamente legato alla storia della cucina spagnola, una tematica interconnessa al tema cardine di Pokémon Scarlatto e Violetto, ovvero l’alimentazione. Il grongo essiccato è un piatto tipico della città di Calatayud (in provincia di Saragozza) per una ragione storica ben precisa. Nel XV secolo gli abitanti di Calatayud fornivano corde di canapa ai pescatori di Muxia che, in cambio, fornivano i gronghi essiccati che catturavano. Ancora oggi, i turisti in visita a Muxia possono ammirare gli ultimi essiccatoi artigianali di grongo che rimangono in Europa.

Altrettanto plausibile è l’influenza del grongo maculato (Conger myriaster), diffuso al largo delle coste di Giappone e nell’Oceano Pacifico nord-occidentale. Solitamente, questa specie (anago in giapponese) viene cotta a fuoco lento per la preparazione del sushi o viene fritto per realizzare la tempura.
Conclusioni
In questo numero della rubrica PokéQuark abbiamo viaggiato tra Kanto, Alola e Galar, ripercorrendo tante tappe significative del franchise Pokémon. L’analisi etimologica è stata solo un trampolino di lancio che ci ha permesso di esplorare tematiche legate alla zoologia, alla geologia, alla gastronomia e alla storia delle sale giochi. Non lasciatevi ingannare dalla semplicità dei design di Diglett, Dugtrio, Wiglett e Wugtrio. Sono la testimonianza che, nel mondo Pokémon, nulla è lasciato al caso!
Anche questo episodio di PokéQuark si conclude con un regalo, ovvero una meravigliosa illustrazione utilizzabile come sfondo per desktop, smartphone e tablet. Nel disegno, targato metanoia.comix, Diglett di Kanto e Diglett di Alola immaginano il loro futuro circondati dallo splendore del loro habitat naturale. Resistere al fascino e alla spensieratezza di questi minuscoli sognatori è davvero impossibile!
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