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I 5 giochi spin-off di Pokémon che vorremmo rivedere su Nintendo Switch

Scopriamo quali sono i migliori giochi spin-off dedicati ai Pokémon e come potrebbero essere implementati sulle nostre Nintendo Switch.

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Come molti sapranno il brand Pokémon non si compone solo dei giochi principali della serie ma è costituito da spin-off più o meno riusciti che vanno ad ampliare l’universo dei mostriciattoli tascabili.

Possiamo immaginare i titoli principali del brand come se fossero una sorta di sole o meglio di pianeta, con gli spin-off che ruotano intorno a lui come fossero astri appartenenti allo stesso universo. Ma questi titoli come potrebbero funzionare al giorno d’oggi su Nintendo Switch? Alcuni di essi includono delle meccaniche peculiari che riuscirebbero a sfruttare la console portatile della grande N?

Restate con noi per scoprire quali potrebbero essere i 5 giochi spin-off dei Pokémon che vorremmo vedere su Nintendo Switch.

Flipper portatile – Pokémon Pinball

Entriamo nella nostra macchina del tempo a forma di cabina telefonica e andiamo nel 1999, anno in cui il fenomeno Pokémon è ormai sulla cresta dell’onda e i produttori cercano di sfruttarlo il più possibile. Ne viene fuori uno strano connubio con il flipper che prende il nome di Pokémon Pinball, pensato per il Game Boy Color.

giochi spin off Pokémon

Nonostante le premesse il gioco era divertente e ben strutturato. Prendendo spunto dai primi due titoli della serie avevamo la possibilità di giocare su di un tavolo blu o rosso, ognuno dei quali ha un design particolare, luoghi accessibili diversi, e differenti Pokémon catturabili.
Sì perché a un certo punto della partita era possibile far apparire al centro della schermata dei Pokémon da catturare e registrare nel proprio Pokédex.

Ogni campo aveva una progressione costituita da tre tavole bonus, delle quali solo il livello finale, in cui si affronta Mewtwo, è lo stesso per entrambi. Gli altri servivano a guadagnare punti extra ed erano dedicati a Pokémon speciali come Dugtrio e Gengar per il campo Rosso, e Meowth e Seel per il campo Blu.

Guadagnare punti, visitare le città del gioco principale e catturare Pokémon in un modo totalmente differente fu il punto di forza che fece diventare questo gioco un piccolo cult. Oltre a ciò la cartuccia del titolo era di un tipo differente dalle altre in quanto includeva al suo interno un rumble pack che simulava perfettamente la sensazione di avere un piccolo flipper tra le mani attraverso la vibrazione.

Ma adesso concentriamoci sul nostro quesito principale: come puó funzionare questo spin-off dei Pokémon su Nintendo Switch? Senza mezzi termini Pokémon Pinball sarebbe perfetto da giocare in mobilità, caratterizzato da partite veloci, magari sfruttando anche il servizio online per sfidarsi con altri giocatori. Peccato che risulterebbe sacrificato nel piccolo schermo di Nintendo Switch, a meno che…

A meno che non si utilizzi la stessa funzione vista in un altro gioco! Stiamo parlando di Ikaruga, sparatutto a scorrimento verticale che sfrutta in maniera perfetta la “verticalità” di Nintendo Switch tramite la cosiddetta Tate Mode.

Scollegando i due Joy-Con, il gioco si espanderebbe in modo da occupare tutto lo schermo permettendoci di controllare tutto il campo. Trattandosi poi di un flipper si potrebbero tranquillamente gestire i controlli tramite touch screen, posizionandoli nella parte bassa in modo da non disturbare la vista.

Ovviamente per mantenere alta l’attenzione potrebbero venir rilasciati dei livelli aggiuntivi tramite DLC e bonus a pagamento (Nintendo se stai leggendo fai finta di nulla e passa al gioco successivo!). Non un titolo tripla A ma quasi sicuramente degno di essere rilasciato in versione digitale sul Nintendo eShop e magari di venire accompagnato da un’edizione fisica fatta apposta per i collezionisti.

Enigmi e misteri – Detective Pikachu

Facciamo un grande balzo in avanti e arriviamo al 2016 con l’uscita di Detective Pikachu su Nintendo 3DS. Possiamo considerarlo come un’avventura grafica di buona fattura? Possiamo.

giochi spin off Pokémon

Vestendo i panni di Tim Goodman, ragazzo trasferitosi a Ryme City per indagare sulla scomparsa del padre, celebre investigatore privato, appena arrivati in città ci si imbatte in un particolare esemplare di Pikachu con cappello alla Sherlock Holmes e in grado di parlare la lingua degli esseri umani.

Il gioco punta molto su questa qualità perché l’unico modo per risolvere gli enigmi sarà quello di affidarsi al nostro compagno che ci permetterà di capire il linguaggio dei Pokémon. Purtroppo, il punto debole risiede in una trama necessariamente edulcorata in modo da adattarsi ad un pubblico infantile ma offre la possibilità di vedere il mondo dei Pokémon da un punto di vista più “realistico“.

Pikachu, d’altro canto, è il compagno migliore che potesse capitarci. Sarcastico, saccente, ossessionato dalla caffeina (ma ha anche dei difetti) e sempre pronto a ricordarci che essere un grande detective è la chiave che ci condurrà alla soluzione dell’enigma finale. La creatura farà sì che le ore di gioco scorrano in maniera veloce senza annoiarci.

Dopo il successo del film omonimo, una conversione su Nintendo Switch sarebbe ottima per far riscoprire il titolo a quei giocatori che magari lo avevano snobbato all’uscita su Nintendo 3DS, considerandolo come troppo assurdo e poco “Pokémon”. Se ciò non bastasse, Nintendo stessa ha ammesso di avere in cantiere un seguito diretto che dovrebbe arrivare sulla portatile della grande N.

Trottola e stilo – Pokémon Ranger

La nostra cabina telefonica blu riparte e ci porta nel 2006, anno di rilascio su Nintendo DS di Pokémon Ranger, primo di una serie di spin-off che sfruttava le caratteristiche della console Nintendo.

giochi spin off Pokémon

Siamo i Ranger, allenatori della nuovissima regione di Fiore, che hanno il compito di preservare la natura e aiutare persone e Pokémon a vivere in armonia. Nostro principale strumento è lo Styler, una sorta di bracciale con trottola incorporata che permette di catturare i Pokémon senza utilizzare le Poké Ball.

Il gioco si pone a metà tra il classico RPG e un action game, e stimola il giocatore ad avere riflessi pronti e capacità strategiche per permettergli di superare gli ostacoli. Per fare ciò sono state introdotte le Tattiche Pokémon, abilità specifiche dei nostri compagni che andranno a modificare il terreno di gioco. Occhio però, perché una volta usata la sua abilità il Pokémon abbandonerà definitivamente la nostra squadra.

giochi spin off Pokémon

La serie riprende anche i cliché dei giochi principali: abbiamo l’esplorazione e l’allenamento, così come la lotta contro il team malvagio di turno, meccaniche ben collaudate che non si discostano molto da quelle classiche. Ai tempi, la possibilità di giocare un titolo Pokémon con un feeling differente piacque molto, infatti seguiranno altri due titoli della serie Pokémon Ranger, per poi sprofondare misteriosamente nel dimenticatoio.

Come potrebbe funzionare questo spin-off al giorno d’oggi e su Nintendo Switch? L’utilizzo del pennino che tanto ha fatto la fortuna della famiglia DS ormai sembra un lontano ricordo in quanto, come affermò Steve Jobs durante la presentazione del primo iPhone, lo stylus è un oggetto poco preciso e che rischiamo di perdere in continuazione.

È pur vero che durante lo stesso discorso Jobs fece notare che il pennino poteva essere sostituito da qualcosa che avevamo sempre a portata di mano, ossia le nostre dita! Nintendo Switch dispone di uno schermo touch molto più grande del suo predecessore e sfruttarlo per simulare i cerchi creati dal nostro Styler non sembra affatto una assurdità, andando a rendere l’esperienza in potabilità molto interessante.

E quando la Switch è collegata al televisore tramite dock? Beh abbiamo già visto come in Pokémon Let’s go: Pikachu! e Let’s Go Eevee si potessero usare i sensori dei Joy-Con per simulare il lancio della Pokeball, in un modo analogo si potrebbero sfruttare per realizzare i movimenti della nostra trottola. Dulcis in fundo, tramite comunicazione wireless si potrebbero organizzare degli eventi di cattura dei Pokémon leggendari da affrontare in compagnia dei nostri amici o lo scambio degli stessi per completare il Pokédex come nella serie classica.

Mettere a fuoco – Pokémon Snap

Al giorno d’oggi non è raro trovare la modalità fotografica all’interno dei videogiochi, anche perché ormai abbiamo il vizio di immortalare e condividere qualsiasi cosa sui social, mostrando le nostre foto al naturale o modificandole coi filtri più in voga del momento.

Beh, se vi dicessimo che nel 1999 un gioco Pokémon si fondava esclusivamente sullo scattare foto ai nostri mostriciattoli? Pokémon Snap è un titolo che nella sua semplicità è riuscito a ricavarsi un posto nel cuore degli appassionati. Uscito su Nintendo 64, presenta una “trama” molto semplice: abbiamo il Professor Oak che ha scoperto un’isola abitata da Pokémon selvatici e che non è mai stata contaminata dall’uomo, quindi decide di inviare il nostro avatar ad investigare e scattare foto della fauna locale.

Non ci sono battaglie in questo gioco, infatti ci troviamo in uno shooter su binari, solo che al posto di un’arma saremo equipaggiati di una macchina fotografica rigorosamente analogica con all’interno un rullino da 60 scatti per livello. Detta così, sembra estremamente facile scattare delle foto, ma mentre alcuni Pokémon si mostreranno incuriositi da voi e si avvicineranno spontaneamente, altri dovranno essere attirati utilizzando vari strumenti come un flauto o delle mele.

Ogni foto verrà poi valutata dal professor Oak che le assegnerà un punteggio utile per farci avanzare nei 7 livelli disponibili. Immaginate, quindi, di trovarvi all’interno di un grande safari virtuale con scenari e Pokémon differenti ma con al posto delle catture la necessità di imbastire delle strategie per permettervi di fotografarli tutti. Modello Jurassic Park insomma!

Ai tempi, il titolo fu penalizzato a causa di un lavoro finito in fretta e furia e dalla potenza dell’hardware che purtroppo non riusciva a gestire una mole contenutistica ampia, infatti era possibile fotografare solo 63 Pokémon in totale e gli scenari erano abbastanza spogli.

Su Nintendo Switch potrebbe risorgere a nuova vita, sfruttando la potenza della console che permetterebbe sicuramente un maggior numero di Pokémon da fotografare e implementerebbe sia scenari nuovi in alta definizione sia includere dei “livelli bonus” ambientati in località prese in prestito dai giochi della serie principale.

Inoltre, si potrebbe utilizzare la console in modalità portatile come una vera e propria macchina fotografica grazie alle funzionalità offerte dal giroscopio e impreziosire gli scatti con l’aggiunta di filtri e la possibilità di condividere le foto migliori magari organizzando dei concorsi appositi.
Un perfetto intermezzo rilassante tra una battaglia e l’altra.

Il fascino dell’oscurità – Pokémon Colosseum e Pokémon XD

giochi spin off Pokémon

Siamo ormai alla fine del viaggio e la nostra cabina telefonica atterra su un GameCube, parcheggiato nel 2003 per farci vivere un’avventura fuori dagli schemi e ricca di novità interessanti e coinvolgenti.

Infatti, per la prima volta nella storia dei giochi spin-off di Pokémon abbiamo interpretato il ruolo di un ex-cattivo: il nostro protagonista è un ex membro del gruppo terroristico chiamato Team Clepto (Team Snagem nella localizzazione inglese) il cui scopo principale è rapire i Pokémon e utilizzarli per i propri scopi personali.

L’ avventura parte dopo la nostra fuga dal covo del team dal quale abbiamo trafugato un particolare macchinario, la Cleptatrice (Snag Machine), in grado di sottrarre determinati Pokémon ai nostri avversari. Sarà il nostro compito salvarli e purificare i Pokémon Ombra.
Se già queste meccaniche vi sembrano nuove e intriganti sappiate che nel gioco avremo la presenza di mostriciattoli davvero particolari: i Pokémon Ombra!

“Si definisce Pokémon Ombra un Pokémon che è stato trattato così male dal suo allenatore da sviluppare una grande quantità di oscurità all’interno del suo cuore”

Inizialmente queste creature possiedono una singola abilità, e solo dopo aver acquistato la nostra fiducia torneranno normali apprendendo le tecniche specifiche della loro specie. Se da una parte questa meccanica è molto interessante, in realtà presenta una doppia faccia in quanto questi saranno gli unici Pokémon catturabili dal giocatore e una volta persi non sarà più possibile rincontrarli.

Interpretare un cattivo, anche se ravveduto, e purificare i Pokémon Ombra sono state le features che hanno decretato il successo di questo gioco, tanto da guadagnarsi un sequel chiamato Pokémon XD: Tempesta Oscura, diventato famoso soprattutto per il maestoso Lugia Ombra.

giochi spin off Pokémon

Seriamente state aspettando che vi dica i motivi per cui questo è il migliore tra i giochi spin-off Pokémon e perché dovrebbe approdare su Nintendo Switch? Una trama adulta e con risvolti dark, i Pokémon Ombra e la meccanica del furto, e in ultimo anche la possibilità di avere una modalità multiplayer ereditata da Pokémon Stadium in cui sfidare altri giocatori sparsi per il mondo sono solo i motivi più ovvi!

Nintendo, se hai letto tutto l’articolo avrai capito che la nostra passione per i Pokémon non è mai diminuita e se vorrai conquistare nuovi e vecchi giocatori, creare dei remake di questi vecchi giochi spin-off potrebbe essere la mossa giusta. Noi siamo qui, con la nostra Nintendo Switch in mano, aspettando speranzosi!

E voi quale tra i giochi spin-off dei Pokémon vorreste vedere riproposto su Nintendo Switch?

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