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The Dark Pictures Anthology Little Hope, Recensione: una scelta può cambiare il destino

Arriva su Nintendo Switch The Dark Picture Anthology: Little Hope. A caccia di streghe nel secondo capitolo dell’antologia del terrore.

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Ognuno ha i suoi demoni, intimi e personali, un nemico che alberga dentro. Demoni da mettere a tacere, da combattere e da controllare, pena un infinito tormento. Il male si cela dietro diverse maschere e si nasconde dietro una fitta nebbia: questa è la storia di Little Hope, una piccola cittadina i cui abitanti sono in continua lotta contro i demoni che perseguitano la comunità. Una storia per noi, per voi, fatta di paura, sofferenza, occulto, persino di morte, ma costruita sulla base di scelte, perché ogni scelta conta.

Salve, chi si rivede”, direbbe il Curatore, il misterioso osservatore delle storie narrate dall’oscura The Dark Picture Anthology, di cui oggi vi torniamo a parlare: questa è la recensione di Little Hope, il secondo capitolo dell’antologia del terrore che ritorna su Nintendo Switch dopo Man of Medan.

“Ho una nuova storia per te”

La paura è infima, serpeggia lentamente nell’uomo. Dinanzi a essa, però, bisogna agire, perché sono tante le direzioni verso cui è possibile incamminarsi. Questo processo scrive, di volta in volta, storie sempre nuove, le cui scelte del singolo ne determinano il completamento, definendone l’epilogo, talvolta peggiore della morte stessa. In queste storie, fredde e oscure ombre si agitano, assieme a spiriti del passato, streghe e una bambina in pericolo… O forse è essa stessa il pericolo?

Little Hope, una piccola cittadina abbandonata e dimenticata, racchiude in sé una storia di questo genere, celando misteri, pericoli, un male che scorre nelle acque e che si annida nelle case ormai decadenti, alla cui ombra si nasconde, forse, il segreto per far diradare la nebbia.

Little Hope

La narrazione del secondo capitolo dell’antologia si apre con un ricordo che è meglio dimenticare: era il 1972 e un’immane tragedia coinvolse un’intera famiglia, un incendio che non risparmiò nessuno. Molti anni dopo, un pullman con quattro studenti (Andrew, Taylor, Daniel e Angela) e il loro professore (John) va fuori strada a seguito di un incidente.

I cinque protagonisti, scossi e feriti dall’impatto, ripresi i sensi si risvegliano nel bel mezzo del nulla, avvolti solamente dal buio e da una folta nebbia. Nel tentativo di raggiungere la vicina comunità di Little Hope, si avviano lungo un sentiero, sperando di trovare qualche buon cittadino pronto a prestargli soccorso.

Protagonisti Little Hope

Inconsapevoli dei pericoli che li attendono, il gruppo si ritrova ben presto piombato in un’esperienza sovrannaturale: famigli, streghe, demoni e persino una bambina con la sua bambola. A contatto con queste entità, gli studenti e il loro accompagnatore si ritrovano in un passato oscuro, nel 1692, anno in cui la caccia alle streghe di Little Hope era alla sua massima ferocia.

Durante queste “visioni”, prima di far ritorno al loro presente, Andrew e i suoi compagni possono interagire con la piccola comunità del XVII secolo. Tra accuse, processi ed esecuzioni, i protagonisti notano da subito un dettaglio raccapricciante: tutti gli abitanti di Little Hope coinvolti nelle vicende esoteriche sono stranamente identici a loro.

L’avventura conduce noi giocatori in un viaggio nella psicologia dei personaggi: ognuno di essi è caratterizzato da un temperamento ben preciso, da forgiare e affinare attraverso le nostre scelte, influenzando non solo il rapporto tra i protagonisti stessi, ma anche il loro personale andamento nella storia, condizionandone addirittura la sopravvivenza o l’eterno dolore.

Quello di cui sto per narrarvi è un mondo confuso, forse angosciante, persino.

Il Curatore, The Dark Pictures Anthology: Little Hope

Parentesi da ispirazione storica: la caccia alle streghe

I creatori del gioco hanno costruito l’intera narrativa su un tema tipico del folklore, che ha scritto pagine oscure della storia: la caccia e il processo alle streghe, un fenomeno di isteria di massa che, nel corso dei tempi, è stato più volte romanzato, divenendo oggetto di superstizioni e credenze che ancora oggi resistono nel tempo.

Nello specifico, l’intera impalcatura narrativa di Little Hope riprende a piè pari le vicende legate al villaggio di Salem, nella contea di Essex, Massachusetts. Il processo alle streghe di Salem comprende una serie di atti giuridici rivolti a persone accusate di stregoneria ed esoterismo.

Streghe di Salem

A partire dal 1647, decine di persone furono accusate di stregoneria e sottoposte all’unica punizione prevista: la pena capitale, un atto estremo per “ripulire” l’anima e scacciare il demone. Con i processi del 1692 (stesso anno degli avvenimenti del passato narrati nel videogioco), iniziò la serie di accuse ed esecuzioni più estesa. Solo nella cittadina di Salem, 20 furono le persone innocenti accusate e giustiziate per stregoneria, mentre 200 furono diffamate.

Siate sempre fedeli a voi stessi

Da subito il gioco ci mette dinanzi a una scelta, ovvero la difficoltà con cui affrontare l’avventura. Il titolo, infatti, presenta tre diversi livelli di sfida: agevole, una modalità facile, in cui la “sopravvivenza è possibile”; impegnativo, “un’autentica sfida”; letale, una modalità difficile in cui “la morte è certa”.

The Dark Picture Anthology: Little Hope è un titolo interattivo, in cui siamo noi giocatori a tenere le fila del destino dei cinque protagonisti. Joy-Con alla mano, il gioco propone la stessa struttura che è possibile trovare nel primo capitolo della serie: scelte di opzioni per i dialoghi a tempo, QTE (Quick Time Event) per le piccole scene d’azione, esplorazione (seppur minima) degli ambienti di gioco e interazione con diversi elementi sparsi per la mappa che svelano retroscena e segreti legati alla trama principale e alla storia che l’hanno preceduta.

Opzioni scelte Little Hope

Ogni scelta che andrete a compiere è altamente significativa ed è capace di influenzare il corso degli accadimenti, portando a conseguenze sempre diverse, imprevedibili e dalle quali non si può tornare indietro. Le scelte permettono anche di affinare i rapporti tra i personaggi coinvolti nelle vicende, nonché di influenzare il loro grado di moralità, di cui è possibile tenere traccia mediante la Bussola della Morale, che si aggiorna in seguito all’innesco di eventi specifici.

Attraverso alcune immagini collezionabili (che danno accesso alle Premonizioni), inoltre, è possibile avere uno sguardo su situazioni che potrebbero verificarsi oppure no, indizi importanti che possono aiutare a prendere una decisione piuttosto che un’altra.

Immagini Little Hope Moralità Little Hope

L’esplorazione delle mappe risulta abbastanza limitata. Gli ambienti attorno ai quali girovagare sono poco ampi e guidano lungo un percorso piuttosto lineare. Le interazioni, tuttavia, sono sufficienti a rendere l’esperienza godibile: afferrare un’oggetto e manipolarlo mediante le levette analogiche permette un’immersione non chissà quanto elevata, ma sufficiente a trasmettere le sensazioni della scena in azione.

Interazione oggetti Little Hope

Sebbene il gameplay, attraverso le diverse scelte e opzioni offerte, risulti piuttosto vario, non si inserisce bene in un gioco dal ritmo altalenante, senza molte scene di estrema tensione, nonostante alcune situazioni chiaramente la prevedano. La durata è relativamente breve: 6-7 ore sono più che sufficienti per giungere a un finale.

Tuttavia, The Dark Picture Anthology: Little Hope si presta bene a essere giocato più volte: sono molteplici i finali a cui è possibile giungere, con la possibilità di sbloccare scene inedite e contenuti bonus (come un’ intervista all’attore Will Poulter, una raccolta di immagini di Little Hope o un’interessante overview sul lavoro di concettualizzazione e di design delle creature presenti nel gioco).

Ogni azione compiuta, o negata, è destinata a presentare il conto, presto o tardi.

Il Curatore, The Dark Pictures Anthology: Little Hope

“Le scelte del singolo influiranno su tutti”

Se affrontare da soli i misteri della misteriosa cittadina abbandonata vi spaventa, non preoccupatevi, perché il titolo mette a disposizione una modalità multigiocatore, sicuramente uno dei punti di maggior forza del gioco, garantendo alcune scene inedite rispetto alla campagna in singolo.

Al pari del precedente capitolo Man of Medan, in Little Hope è possibile affrontare l’avventura attraverso due opzioni di multiplayer locale e online:

  • Serata al cinema, in cui giocare la storia offline in gruppo (dai 2 ai 5 giocatori);
  • Storia condivisa, per poter giocare la storia online con un amico.

Una grafica penalizzata da Nintendo Switch

Gli ambienti di Little Hope sono affascinanti nella loro costruzione. Oscurità, atmosfera tesa, effetti sonori e musiche sono perfetti nel trasmettere l’inquietudine che il titolo vuole farci vivere. I personaggi sono caratterizzati molto bene, con una motion capture buona e un doppiaggio più che adeguato, sia in lingua originale che nella localizzazione italiana.

Motion capture Little Hope

The Dark Picture Anthology: Little Hope arriva su Nintendo Switch dopo circa tre anni dal rilascio su altre piattaforme, nello specifico PlayStation 4, Xbox One e PC. Seppur presentandosi su queste come uno spettacolo visivo, con volti ben delineati e movimenti più o meno fluidi, purtroppo, nel nostro caso, il titolo risente del porting su Nintendo Switch, presentando difetti e storpiature grafiche non evidenti sulle piattaforme già menzionate.

Texture non definite, effetto di aliasing (soprattutto sui personaggi in scena) e voltiasettici” e “spenti” sono alcune delle imperfezioni tecniche riscontrate. Nel corso della partita, è stato sperimentato un importante problema nel cambio di visuale da un ambiente all’altro: durante l’esplorazione di un’abitazione, nel cambiare stanza, la visuale è rimasta ancorata dietro a un muro, per poi tornare nella normalità dopo qualche istante.

Purtroppo è la console a non rendere onore al titolo e all’esperienza di gioco, soprattutto se paragonata alle altre piattaforme.

In conclusione…

… Little Hope è un titolo dalla storia e dalla lore affascinate ed evocativa. Stregoneria, esoterismo, Doppelgänger, sono idee di base interessanti, inserite in un contesto tetro e cupo adatto a contenerle. Sebbene i difetti grafici siano evidenti, l’esperienza di gioco è godibile e si presta a essere giocata più di una volta, sia in solo che in multigiocatore.

The Dark Picture Anthology è una serie destinata ad accompagnarci ancora per qualche anno e siamo curiosi di provare con mano anche i titoli successivi a Little Hope, con la speranza che la tanto discussa console di nuova generazione targata Nintendo possa riuscire a dare le giuste prestazioni. Intanto, potete acquistare The Dark Picture Anthology: Little Hope sul Nintendo eShop a 19,99 euro.

Voto: 6.7

Pro
Titolo che si presta a essere giocato più volte
Musiche ed effetti sonori adeguati
Scelte altamente significative
Scenari e ambientazione accattivanti…
Contro
… Ma con poche situazioni di tensione e un ritmo altalenante
Difetti grafici evidenti
Passaggi di visuale non del tutto buoni

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Bandai Namco horror Nintendo Switch

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