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Pokémon Scarlatto e Violetto: La maschera turchese, Recensione: un buon cambiamento d’aria

La maschera turchese, prima parte del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto, è finalmente arrivato e ci porta alla scoperta di Nordivia!

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Dopo molta attesa, la prima parte del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto, La maschera turchese, è finalmente arrivata e ha portato molti nuovi contenuti nei titoli di nona generazione, approfondendo i temi del gioco base allo stesso tempo. Le terre di Nordivia ci raccontano una bella storia, presentando il Pokémon leggendario Ogerpon e le sue origini, ricollegandosi efficacemente anche al fenomeno Teracristal, che accompagna gli Allenatori fin dall’inizio dell’avventura.

Avventure leggendarie

La maschera turchese porta il giocatore al di fuori della regione di Paldea, facendolo partecipare a un viaggio scolastico in compagnia di altri studenti e di una Professoressa proveniente dall’Istituto Mirtillo, Rea. Le sorprese non tardano ad arrivare, anzi subito dopo la presentazione di questo nuovo personaggio, essa stessa rivela di essere un’antenata di Callugaris, autore del Libro Scarlatto e del Libro Violetto. La Professoressa è infatti in possesso delle copie originali di uno dei due libri, a seconda della versione che si sta giocando.

Vengono quindi rivelate alcune delle scritture illeggibili che possono essere visualizzate nell’atrio dell’Accademia, dove è presente una copia dei libri. Dopo l’aggiornamento del Pokédex da parte del Professor Zim, arriva finalmente il momento di partire per Nordivia! Una terra ben più piccola rispetto alla regione di Paldea, ma al cui interno si nascondono leggende, curiosità e la stessa energia rilasciata dal Teracristal proveniente dall’Area Zero, che attira particolarmente l’interesse della Professoressa Rea.

La maschera turchese

Il Teracristal però non è l’argomento principale de La maschera turchese e l’avventura a Nordivia, che vedono come protagonista la storia dei beniamici, trio composto da Okidogi, Munkidori e Fezandipiti, e l’orco temuto da tutti gli abitanti, Ogerpon. Insieme ai nuovi amici/rivali Rubra e Riben, gli Allenatori si trovano a esplorare l’intero territorio, raccogliendo sempre più informazioni sulla leggenda tramandata dalla gente di Nordivia, in cerca della verità sulla storia dei quattro Pokémon.

Nuovi orizzonti

Rispetto alla versione base di Pokémon Scarlatto e Violetto, La maschera turchese non aggiunge molte nuove possibilità di gameplay. Gli evidenti difetti dei titoli, che riguardano la fluidità degli fps, bug e glitch sono ancora presenti, nonostante alcuni di questi siano stati alleggeriti con varie patch. Ma arrivando alla prima parte del DLC, i giochi non sono cambiati molto rispetto a come si sono mostrati per la prima volta al lancio. L’esplorazione continua a fare da padrona anche in questo caso, con la piccola Nordivia che permette ai giocatori di visitare la maggior parte dei suoi luoghi in poco tempo.

La maschera turchese

Anche la storia principale è relativamente breve, molto lineare e dritta al punto. Fin dall’inizio si viene introdotti ai nuovi personaggi, che hanno un’interessante evoluzione nel corso dell’avventura. I due fratelli, Rubra e Riben, sono messi immediatamente al centro dell’attenzione, è con loro che le vicende proseguono e i giocatori possono notare i loro evidenti cambiamenti che avvengono con il passare di ogni sfida. Alla fine, i personaggi possono piacere oppure no, ma il risultato finale è piuttosto solido e l’evoluzione non è ancora terminata visto che i due appariranno nuovamente ne Il disco indaco.

Arrivano anche dei nuovi indumenti per la personalizzazione del personaggio, che non sarà più costretto a indossare le uniformi scolastiche, ma anche questa volta la scelta non è vasta. Oltre ai nuovi completi da festa, ottenibili parlando con la nonna di Rubra e Riben e raccogliendo una somma di denaro da donare al responsabile del villaggio di Verdegiada, sono anche disponibili varie maschere e cover per lo Smart Rotom. Una personalizzazione che rimane decisamente limitata, per il momento.

La maschera turchese

Oltre alla storia principale esistono altre attività che vale la pena provare; una di queste è la Caccia all’orco, un mini gioco in cui bisogna cavalcare Koraidon o Miraidon per raccogliere e depositare delle bacche il più velocemente possibile. Il gioco ha luogo in varie località di Nordivia e presenta diversi livelli di difficoltà. Quest’attività può premiare il giocatore con dei Mochi, di sette tipi diversi, oggetti da utilizzare in ambito competitivo visto che incrementano i punti base delle statistiche di un Pokémon. Uno tra questi, il Mochi del ripristino, permette addirittura di azzerare i punti base.

Viene introdotto anche il Bastone Rotoselfie, un nuovo modo per scattare le foto del proprio personaggio da un prospettiva diversa. Ad accompagnare la sua introduzione si trovano delle nuove pose, da sfoggiare insieme a un Pokémon o in compagnia utilizzando le Cerchie contatto, con cui è adesso possibile condividere gli scatti con il resto del gruppo.

Vecchie abitudini

Dal lato tecnico, non c’era da aspettarsi molto; i titoli rimangono Pokémon Scarlatto e Violetto e La maschera turchese non avrebbe agito sulla grafica, ma avrebbe comunque potuto esistere un intervento per migliorare le prestazioni, cosa che non è avvenuta. In ogni caso, l’esperienza di gioco non è terribile ed è divertente, nonostante la qualità non ottima delle visuali, sia per quanto riguarda i paesaggi che i modelli dei Pokémon visti da lontano. Le località, però, possono essere apprezzate e offrono una prospettiva diversa rispetto a Paldea, più tradizionale.

Nessuno sbaglio per quanto riguarda il comparto sonoro invece, che ancora una volta si dimostra uno dei punti più forti della serie Pokémon. In questo caso, a Nordivia è possibile riascoltare alcune delle colonne sonore sentite durante l’avventura del gioco principale, ma ci sono alcuni brani nuovi fatti apposta per alcune occasioni, come gli incontri con i mostriciattoli selvatici, le lotte contro i leggendari e, ovviamente, una melodia inedita udibile mentre si va in giro per le nuove terre. Ognuno dei brani è realizzato in maniera eccellente e si fonde alla perfezione con l’ambiente.

Conclusione

I nuovi contenuti de La maschera turchese danno un buon motivo per tornare a giocare a Pokémon Scarlatto e Violetto, ma la maggior parte della ragione è la storia, che dovrebbe poi avere un certo impatto anche sulla seconda parte, Il disco indaco. Scoprire i luoghi al di fuori di Paldea è rinfrescante ma, alcuni giocatori condizionati dall’esperienza precedente con i titoli, potrebbero essere molto scoraggiati e poco sicuri di volerlo provare. I titoli di nona generazione hanno un grande bisogno di miglioramenti tecnici, che possano rendere l’esperienza almeno un po’ più fluida.

Per il momento, però, La maschera turchese si è rivelata un’esperienza piacevole, che riesce a intrattenere e incuriosire fino alla fine, vedendo soprattutto gli indizi riguardanti il Teracristal che i nuovi personaggi hanno suggerito. Da ora in poi, si potrà solamente aspettare l’arrivo della seconda parte del DLC, nella speranza che la storia si evolva ancora di più. Il segreto dell’Area Zero, che comprende sia La maschera turchese che Il disco indaco, può essere acquistato sul Nintendo eShop al prezzo di 34,99 euro selezionando la versione corretta per il gioco che si possiede, Pokémon Scarlatto o Pokémon Violetto.

Voto: 7

Pro
Storia coinvolgente
Personaggi apprezzabili
Località interessanti
Contro
Cali di frame
Grafica non eccellente
Poca personalizzazione

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