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NBA 2K23, Recensione: a canestro con i campioni

NBA 2K23 torna anche quest’anno con novità e aggiustamenti, pronto a dominare ancora una volta le notti di tutti gli appassionati.

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   · 8 min lettura Recensioni
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NBA 2K23 torna anche quest’anno su tutte le piattaforme, pronto ad animare le notti e non solo di tutti gli appassionati. Da tempo, almeno da quando EA ha lasciato il campo, il gioco targato 2K macina record su record, raccogliendo plausi e critiche. Se l’innovazione continua in MyCareer lascia poco spazio a repliche le altre modalità spesso vengono attaccate in quanto poco varie negli anni, seppur di qualità. Quel che è certo è che questo gioco ogni anno scala un gradino e diventa ancora più vicino ad una vera simulazione a tutto tondo.

Alcuni aspetti poco amati sono ancora presenti nel titolo ma si può notare chiaramente come il team abbia ascoltato e accolto il feedback della community, provando a migliorare un prodotto già di alto livello malgrado le critiche. I problemi strutturali rimangono ma il titolo è da applausi per moltissimi aspetti, quasi tutti. Il popolarissimo gioco sportivo della lega più grande del mondo è uscito il 9 settembre 2022 anche per Nintendo Switch al prezzo di 59,99 euro.

Vediamo come si comporta il prodotto sulla console Nintendo, specificando che le immagini di questa recensione sono prese dal web in quanto il gioco non permetteva la registrazione né di immagini né di sequenze di gioco dalla console.

MyCareer, un gioco dentro il gioco in NBA2K23

La modalità MyCareer è ormai il fiore all’occhiello di questa serie da diversi anni. Essendo un titolo sportivo non c’è una vera e propria trama, ma questa avventura ha qualcosa di simile ad una progressione di un personaggio con scelte e altro. La ricetta è sempre quella: creando il proprio giocatore, importabile anche tramite scansione facciale da app, è possibile costruire il proprio alter-ego da zero curando ogni minimo dettaglio. Una volta in azione poi dal Draft NBA, un vero peccato la soppressione della parentesi NCAA, si inizierà una cavalcata che porterà il giocatore a dover gestire il delicato equilibrio tra vita privata, affari e campo.

NBA 2K23

Questo viaggio si snoda nell’ormai celebre Città, un hub social che ormai ha raggiunto livelli altissimi con minigiochi e attività letteralmente di ogni tipo. Oltre a questo dal punto di vista della trama possiamo apprezzare sempre più cameo e comparse di personaggi famosi, una costante ormai da anni. Se qualche anno fa era toccato a Travis Scott quest’anno l’eletto è stato il famosissimo J.Cole, tifoso incallito dei Mavs della sua Dallas. Kod, in versione digitale, si interfaccerà regolarmente con l’utente dando un’esperienza immersiva e realistica.

NBA 2K23: la varietà al potere

Le modalità di gioco in NBA 2K23 sono come da copione infinite, e quasi non lasciano il tempo di essere giocate tutte. MyCareer la fa da padrone ma non è possibile dimenticare la celeberrima MyTeam. Il corrispondente del calcistico Ultimate Team ritorna rinnovato e pronto a infiammare le notti degli appassionati. Le modalità al suo interno sono Dominio, Triplice Minaccia, Momento Decisivo e Sfide per l’offline; alle quali si aggiungono Limited e Draft per il multigiocatore. Momento decisivo in particolare è interessante in quanto permette di giocare solamente l’ultimo quarto e mostrare il nostro lato clutch; allo stesso modo Limited obbliga il giocatore a rispettare dei criteri di creazione del proprio roster diversi ogni settimana.

NBA 2K23

I premi in MyTeam vengono assegnati tramite diversi sistemi che comprendono una ruota della fortuna, una cassaforte e molto altro. Questi metodi risultano spesso un po’ aleatori, e strizzano un po’ troppo l’occhio all’universo del gioco d’azzardo, rendendo febbrile la caccia al Jordan o al Curry di turno. Inoltre, spesso le ricompense sono discutibili: avevamo veramente bisogno della scarsissima carta di Bill Cartwright così presto? Nota positiva invece per i tediosi contratti giocatore, finalmente rimossi a grande richiesta della community.

Una modalità carriera mai così sviluppata

La modalità MyLeague invece ripropone i grandi classici La mia Lega, Il mio GM, Stagione e le due modalità legate alla WNBA. I primi due sono i due angoli più gestionali di NBA 2K23: in La mia Lega infatti potremo vivere 80 anni di gestione della nostra federazione, curando ogni aspetto ed assicurandoci di diventare il prossimo David Stern. In Il mio GM invece, il grande vanto del titolo, potremo vivere un’esperienza nei panni del GM di una franchigia. In questo caso bisognerà curare finanze, rapporti con giocatori e proprietario, umore dei tifosi e, fra le altre cose, vincere le partite.

Si può poi vivere una sola Stagione, sia NBA sia WNBA, così come una cavalcata Playoff della lega femminile. Non ci stancheremo mai di ripetere come la promozione e la cura che l’NBA fa della sua controparte femminile è assolutamente importante nell’epoca di battaglie per l’inclusione in cui viviamo. La presenza della WNBA nel gioco per eccellenza permette anche al pubblico di avvicinarsi alle beniamine come Breanna Stewart, capaci di portare anche 18.000 persone a palazzo come accade da anni a Seattle.

Sfida Jordan, I Believe I Can Fly

Tutti, grandi e piccini, hanno visto almeno una volta le giocate del mitico Michael Jordan. L’iconica linguaccia, in omaggio al padre defunto; le sneakers, portate anche da chi non conosce il mito dell’iconico Jumpman. La leggenda di Jordan pregna la pop culture di tutti i ragazzi degli anni Novanta e a seguire; Space Jam ha fatto parte dell’infanzia di tutti, così come il mitico toro dei Bulls è diventato protagonista degli abiti nelle città grazie a MJ. Per tutto questo, ancora prima che per il lato sportivo, Jordan è diventato lo sportivo più influente di sempre.

Poter rivivere la sua carriera, come in Sfida Jordan, è assolutamente un’opportunità incredibile che scatena un mix di gioia e nostalgia. Le 15 partite giocabili, dalla finale con i Tar Heels e l’iconica partita con i Jazz del ’98, sono curate nei dettagli e mettono il giocatore nel pieno del fuoco dell’azione. La chicca è la grafica: iniziando il cammino da North Carolina infatti tutto è agghindato con la veste grafica degli show televisivi dell’epoca, per poi diventare sempre più attuale nelle sfide di fine anni ’90.

Un gameplay tra pregi e piccoli difetti

Il gameplay del titolo è sempre un punto delicato in quanto deve dividersi tra soddisfare appassionati ed ex giocatori, come chi scrive, e rendere comunque accessibile un gioco ostico come quello del basket che attraversa il suo momento massimo di globalizzazione. In generale si può dire che la missione è abbastanza riuscita: non è assolutamente necessario utilizzare le chiamate del portatore di palla per i giochi, ma è possibile anche giocare “d’istinto” senza conoscere la differenza tra Pick & Roll e Pick & Pop. Allo stesso modo la difesa è stata resa più accessibile, con un pratico indicatore che aiuta a scegliere l’angolo migliore e pochi ma essenziali comandi.

Per quanto riguarda il lato “dolente” non si può ignorare una certa differenza tra lunghi ed esterni: nel 2022 un tiro da tre punti e una schiacciata sono sicuramente considerati più divertenti e intrattengono di più di un attacco in post basso, ma la differenza di efficacia è troppa. Se infatti Ja Morant segnerà qualsiasi penetrazione e assorbirà qualsiasi contatto, così come Steph potrà bombardare letteralmente da centrocampo, i lunghi sono assai bistrattati. Attaccare in post basso infatti è quasi sempre una brutta idea, in quanto l’errore è dietro l’angolo e anche in caso di mismatch favorevoli Julius Randle può sbagliare un appoggio da 0 metri se contrastato.

La grafica e la colonna sonora di NBA 2K23, una piccola perla

Dal punto di vista grafico il gioco scricchiola un po’, con problemi noti ormai da anni e un rinnovamento che tarda ad arrivare. Su Nintendo Switch abbiamo dei comprensibili cali di frame, anche nelle cutscene, ma altri problemi sono meno giustificabili. Ad esempio ha scatenato l’ilarità di Reddit il fatto che Anthony Edwards, una prima scelta assoluta, sia ancora sprovvisto di scan facciale dopo anni nella lega. Allo stesso modo i possessori di console next gen lamentano un copia incolla continuo nella grafica, che secondo loro non giustifica i prezzi dei giochi. D’altro canto invece abbiamo comunque un grande lavoro su movenze e particolarità dei vari giocatori, con i movimenti di tiro dei campioni ormai riprodotti perfettamente.

La colonna sonora poi è come sempre fantastica. Ogni anno 2K ci permette di scoprire nuovi talenti musicali o nuove hit dei più grandi. La lista dei nomi è infinita, e può vantare star del calibro di Drake e Lil Baby tra gli altri. Tutto questo è parte di una scelta ben precisa del team, che da anni vuole celebrare la cultura del basket a tutto tondo includendo anche la forte componente legata alla musica urban. Non resta quindi che lasciarsi cullare tra un menù e l’altro dalle barre di Drake o del figlio di Chicago Polo G.

NBA 2K23, la strada tracciata è quella vincente

NBA 2K23 è un titolo che fa il suo lavoro. Le ore di intrattenimento sono potenzialmente infinite, con mille modalità e sfaccettature da esplorare e apprezzare. Su Nintendo Switch poi regge bene, malgrado alcune difficoltà date dai limiti dell’hardware che non dipendono da nessuno. Sicuramente 2K ormai ha fra le mani un prodotto da voti molto alti, e l’assenza di concorrenza non impone nemmeno troppi stravolgimenti quanto piuttosto un continuo limare dettagli e particolarità.

Le difficoltà evidenziate in precedenza, tranne il calo di frame, sono comunque leggere o ormai note e non inficiano l’esperienza di gioco di altissimo livello. Le critiche per la mancanza di caratteristiche grafiche next gen, che hanno causato molti malumori tra i possessori di console fisse e PC, non toccano Nintendo Switch che comunque non potrebbe mai digerire una grafica troppo performante come altri hardware. Per gli utenti di lunga data poi il gioco può sembrare sempre uguale a sé stesso, ma è un rischio comune a tutti i giochi sportivi di questo tipo. Ricordiamo che NBA 2K23 è disponibile anche su Nintendo Switch al prezzo di 59,99 euro.

Voto: 8.5

Pro
Colonna sonora da panico
Un’enormità di modalità per una longevità mostruosa
Ottimo lavoro nella caratterizzazione di quasi tutte le star
Contro
Lunghi penalizzati nel gameplay
Alcune dimenticanze nel face scan dei giocatori più famosi
Cali di frame su Nintendo Switch

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