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The Suicide of Rachel Foster, Recensione: un thriller tutto italiano

The Suicide of Rachel Foster, spaventoso thriller di origini italiane, è arrivato su Nintendo Switch: ecco le nostre impressioni.

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   · 4 min lettura Recensioni
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Una ragazza torna all’hotel dove ha trascorso la propria infanzia, che è stato abbandonato da tempo in seguito a un tragico avvenimento: qui affronterà i fantasmi di un passato che aveva preferito dimenticare. Queste sono le fondamenta della trama di The Suicide of Rachel Foster, un’avventura interattiva prodotta dallo studio italiano One-O-One Games e distribuito da Daedalic Entartainment. Il gioco, già rilasciato su altre piattaforme nel 2020, è finalmente approdato anche su Nintendo Switch. Dopo la nostra prova del gioco siamo pronti a darvi una nostra opinione.

Un misterioso passato

Sin dai primi momenti di gioco veniamo a conoscenza della triste storia che grava sul passato della protagonista Nicole e che ha distrutto due intere famiglie: la sua e quella di Rachel, figlia del pastore Foster, che si è tolta la vita a soli sedici anni mentre portava in grembo un bambino. La ragazza aveva una relazione con il padre di Nicole, Leonard, che l’avrebbe indotta a compiere questo tragico gesto. Diversi anni dopo, in seguito alla morte di entrambi i genitori, la protagonista fa ritorno all’hotel doveva aveva vissuto fino a quell’infelice evento, situato in Montana, per verificarne le condizioni prima di venderlo e risarcire così i genitori di Rachel, liberandosi una volta per tutte del passato.

Suicide Rachel Foster

Purtroppo non tutto va secondo i piani: una tormenta di neve obbliga Nicole a rimanere nell’edificio finché le strade non saranno di nuovo percorribili. Così la donna si trova bloccata da sola in questo posto dove viene travolta dai pezzi di un passato che tornano a galla, stanza dopo stanza. L’unico contatto umano che avrà in questo viaggio è quello telefonico con Irving, gentile operatore della FEMA (ente generale per la gestione delle emergenze), che rimarrà disponibile in ogni momento finché la situazione non si sarà risolta. È così che, spinta dalla noia e dalla curiosità, la donna indagherà sui motivi nascosti dietro al suicidio della giovane Rachel.

Un film in prima persona

The Suicide of Rachel Foster può essere definito come un’avventura grafica. Il gameplay fa infatti soltanto da sfondo all’intrigante e misteriosa trama, tanto che ci sembrerà di essere immersi in un film. A livello narrativo ci sono diversi generi che si intrecciano: troviamo elementi thriller, momenti investigativi e atmosfere tipiche degli horror. La sceneggiatura riesce a trattare molto bene temi piuttosto delicati e fa trasparire tutto il dolore che prova chi vive certe situazioni.

Nonostante la sua brevità (impiegheremo tra le 3 e le 5 ore per concluderlo), il titolo riesce a farci immergere appieno nella storia, lasciandoci col fiato sospeso per tutta la sua durata mentre ci avviciniamo a scoprire la verità nascosta nelle mura dell’hotel. Come giocatori non dovremo affrontare particolari sfide, ma solo esplorare e seguire un percorso abbastanza lineare che ci condurrà ad un finale molto d’impatto. La trama avanza quindi ad un buon ritmo, senza farci perdere tempo in azioni superflue. Anche l’utilizzo degli oggetti che ci serviranno per proseguire è limitato ad alcune porzioni specifiche di gameplay e non avremo neanche un inventario a disposizione.

Ambientazione e comparto tecnico

L’atmosfera in questo titolo è fondamentale: esso non ricorre a jumpscare, ma riesce comunque a creare un grande senso di ansia e inquietudine. La tensione è palpabile, l’aria risulta pesante e ci troveremo davanti a scenari spaventosi. L’ambientazione ricorda altre opere di questo genere come Shining, ma è realizzata in modo impeccabile. Ogni angolo dell’hotel ha una propria storia che emerge anche da piccoli dettagli e può essere considerato una metafora delle persone coinvolte nella tragedia: proprio come loro, mostra i segni di un passato che lo ha portato al declino.

Suicide Rachel Foster

Il comparto sonoro contribuisce sicuramente a creare una perfetta e spaventosa atmosfera. Scricchiolii, strani rumori e attimi di totale silenzio ci faranno sentire in pericolo anche quando non lo saremo. È consigliato l’utilizzo delle cuffie, che permettono di godere al meglio dell’immersivo audio binaurale del gioco. La recitazione dei doppiatori, presente solo in lingua inglese con sottotitoli, è senza dubbio eccellente. Anche il comparto tecnico è ottimo, a parte alcuni piccoli problemi di messa a fuoco della telecamera. Il porting su Nintendo Switch è ben riuscito e l’hardware della console è sfruttato al massimo delle sue potenzialità.

Conclusioni

Con The Suicide of Rachel Foster il team italiano di One-O-One Games propone un’esperienza interattiva che non ha nulla da invidiare ad opere internazionali dello stesso genere. Il gioco riesce perfettamente nel suo intento di raccontare una storia matura e trasmettere diverse emozioni mentre si scopre, un passo alla volta, la verità nascosta nel passato. La narrazione non è solamente scritta ma anche ambientale: il luogo in cui ci troviamo ha qualcosa da raccontare, e lo fa attraverso dettagli più o meno espliciti. Tutto questo, insieme al fantastico comparto sonoro, l’affascinante atmosfera e la buona realizzazione tecnica rendono questo titolo molto valido e vale sicuramente la pena concedergli una possibilità se siete amanti dei thriller e delle avventure grafiche. Potete trovarlo sul Nintendo eShop al prezzo di €19,99.

Suicide Rachel Foster

Voto: 8.5

Pro
Trama matura e intrigante
Atmosfera davvero ben realizzata
Comparto sonoro eccellente
Grande immersività
Contro
Gameplay troppo piatto
Imperfezioni della telecamera

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