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The Legend of Zelda: Skyward Sword HD, Recensione: l’origine della leggenda

The Legend of Zelda Skyward Sword HD è arrivato, correggendo i difetti originali e facendo sognare i fan. Ecco la nostra recensione.

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   · 7 min lettura Recensioni
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Trovarsi a parlare di The Legend of Zelda è sempre un’impresa insieme complessa e terribilmente gratificante. Si tratta di un franchise che ha fatto innamorare giocatori di ogni età, con alcune delle ambientazioni più ispirate mai viste, e innumerevoli altri pregi. Giocare a un titolo della saga trasporta i giocatori in un universo parallelo, fatto di amicizie, magia e fantasia. “Il cielo è il maestro paesaggista preferito dai sognatori” diceva Albert Samain, ed è proprio questo che rende questa serie speciale: la possibilità di perdersi e sognare un mondo diverso e fantastico perdendosi in un cielo sconfinato e colmo di avventure.

The Legend of Zelda Skyward Sword è uscito ormai nel 2011 per Nintendo Wii, con un rivoluzionario sistema che richiedeva in modo massiccio la periferica WiiMotionPlus. Dal punto di vista cronologico esso è il prequel di tutta la saga, precedendo anche capitoli leggendari come Breath of The Wild. Quando è stata annunciata la versione HD per Nintendo Switch quindi i fan sono andati in visibilio, fino all’uscita del luglio 2021.

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The Legend of Zelda ai suoi inizi

La trama è quella che i veterani già conosceranno, il protagonista Link è nato e cresciuto a Oltrenuvola, una comunità che vive nei cieli in pace. La sua amica d’infanzia Zelda invece è rappresentante dell’antica dea che protegge la comunità celeste, e si occupa di riti e tradizioni legate al culto. Il personaggio principale è un allievo della Scuola d’Armi per diventare cavaliere e, dopo aver vinto una gara a bordo dei Solcanubi (i destrieri volanti del mondo di gioco), si guadagna il favore di Zelda e un volo con lei in sella ai Solcanubi.

Il volo però non va come dovrebbe e in cielo appare un tornado che separa i due e fa sparire Zelda. Link allora scopre che l’amica si trova sulla Terra e non più ad Oltrenuvola e che, rapita da una forza malvagia, si è recata laggiù per adempiere a un compito importante. Il Cavaliere, dopo essere stato incoronato prescelto della dea e aver ricevuto la spada sacra, scende nel mondo sottostante per compiere il suo destino e salvare Zelda.

Ha inizio così un viaggio estenuante fra dungeon e nemici, dove Link incontra diversi personaggi e avversari temibili. Durante questo percorso il protagonista cresce e matura, arrivando ad abbracciare appieno il suo ruolo di prescelto e la sua importante missione. Malgrado la linearità del gameplay, di cui parleremo sotto, il titolo non lascia nulla al caso per quanto riguarda la trama, spiegando ogni cosa e lanciandosi anche in digressioni puntuali e godibili.

Un inizio lineare, con un level design eccezionale

L’inizio dell’avvenuta è piuttosto guidato e logorroico, con lunghe fasi di gioco guidate che possono risultare stucchevoli in certi momenti. Per diversi minuti infatti saremo costretti a seguire azioni guidate dal gioco, senza possibilità di esplorare alcun luogo nella già spoglia Oltrenuvola. Tuttavia questa scelta assume senso se si considera il fatto che stiamo parlando di un prequel di una saga leggendaria e longeva, che necessita quindi di essere introdotta e collegata con la pazienza di una tessitrice al filatoio.

Dopo la lunga introduzione però si ha modo di apprezzare subito la bellezza e la fluidità del gameplay. I comandi rispondono benissimo, anche in modalità portatile, e si riesce ad eseguire qualunque azione con semplici combinazioni di tasti. Si crea così un gioco accessibile, dove non serve esperienza pregressa e dove tutti possono sentirsi subito a loro agio. Sono migliorati inoltre alcuni difetti del gioco originale come l’impossibilità di saltare i filmati o di velocizzare i dialoghi, rendendo quindi l’esperienza più godibile.

Il level design poi è assolutamente straordinario, i dungeon sono costruiti in modo stratificato e coerente, con la maestria di un artigiano. Ogni parte della mappa è finemente collegata con il resto, ed è possibile aprire o creare diversi shortcut con una regolarità da far invidia a Dark Souls.

La mappa è insieme verticale e orizzontale, con diversi sistemi di collegamenti quali liane, chiavi e piante rampicanti. Certamente il mondo di gioco non è sconfinato come ad esempio in Breath of The Wild, e l’interconnessione fra le aree potrebbe essere un po’ claustrofobica per chi amasse particolarmente l’atmosfera open world di altri capitoli. Tuttavia la coesione e la coerenza della mappa ne fanno apprezzare anche la limitatezza.

Un comparto sonoro e grafico molto ispirato

Parlare della grafica in un titolo di questo tipo è sempre complesso. Le migliorie grafiche rispetto alla versione per Nintendo Wii sono logiche e ovvie, ma c’è anche un altro aspetto da considerare. L’elemento preponderante dell’aspetto di questo titolo è l’ispirazione impressionista, in particolare Paul Cézanne, che ha animato Shigeru Miyamoto. il pittore francese dipingeva “a macchie di colore”, utilizzando quindi i vari punti colore per comporre gli oggetti. Questo dava il senso di composizioni un po’ “pixelate”, che quindi si trasportano anche nel gioco e non sono frutto di pigrizia del creatore.

Per quanto riguarda l’aspetto prettamente sonoro non si possono che tessere lodi. Malgrado il personaggio sia muto, perdendo quindi molto a livello di dialoghi, le melodie e la colonna sonora fanno il resto. Tutto il comparto infatti si sposa appieno con l’atmosfera fatata e fantasy del titolo, contribuendo ad una sorta di mimesi aristotelica che trasporta il giocatore direttamente su Oltrenuvola o all’interno dei vari santuari.

Dal Wii MotionPlus ai Joy-Con, una transizione riuscita

il titolo, nato per l’uso con Wii MotionPlus si comporta egregiamente su Nintendo Switch, sia in modalità portatile sia Joy-Con alla mano. Il movimento per impugnare armi, oggetti e scudi è tutto legato al polso del giocatore, che deve muoversi adeguatamente al suo obbiettivo. Questa scelta si concretizza attraverso un massiccio utilizzo dei Joy-Con, ben sostituiti in modalità portatile dalla levetta destra della Nintendo Switch Lite.

Il sistema di movimento non è un semplice vezzo estetico ma è parte preponderante del gameplay. Scegliere che tipo di fendente menare con la spada infatti è assolutamente importante in quanto i nemici si difenderanno in vari modi che richiederanno diversi tipi di movimento. Allo stesso modo alcune azioni, come ad esempio sbloccare dei cancelli protetti da occhi-sentinella, potranno essere compiute solamente roteando la propria spada. Si ha così un’integrazione perfetta del movimento umano all’interno dell’esperienza di gioco.

L’amiibo di Zelda e Solcanubi, polemica sterile?

Menzione a parte merita il chiacchierato amiibo di Zelda con il suo Solcanubi. Questa statuetta, molto bella e già difficile da reperire, permette sostanzialmente di creare checkpoint a piacimento. Tale funzione quindi va contro l’idea degli amiibo che dovrebbero fornire solo cose cosmetiche o comunque non fondamentali per l’esperienza di gioco.

L’impressione, dopo una prova sul campo, è che questo amiibo effettivamente semplifichi di molto la vita del giocatore; sono quindi comprensibili le polemiche e bisognerà vedere se si è trattato di un cambio di rotta o di una scelta estemporanea nella politica di gestione di questi prodotti. Sicuramente l’amiibo in se è molto bello, con Zelda che accarezza il suo fidato Solcanubi, dedicandogli il suo miglior sguardo carico di dolcezza.

The Legend of Zelda
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The Legend of Zelda, un fantastico gusto per la semplicità

The Legend of Zelda: Skyward Sword HD è un viaggio fantastico, lineare e pieno di sorprese. Il gioco che precede la mitica saga è un punto fermo, sia per chi non ha mai giocato il titolo sia per chi vuole rivivere momenti passati. Questo titolo è adatto anche per iniziare ad approcciarsi con la storia, per avere una visione d’insieme della narrativa. Il gioco non ha sofferto il decennio di vita, anzi è stato trasportato egregiamente e risulta estremamente godibile anche senza grafica mozzafiato. Il titolo può essere acquistato anche sul Nintendo eShop al prezzo di 59,99 euro.

The Legend of Zelda

Insomma non si può che raccomandare ed esaltare il prodotto: approcciarsi all’universo di Link e Zelda è un’esperienza che tutti i videogiocatori dovrebbero fare per viaggiare in mondi fantastici. In un’epoca dove l’estetica e la grafica la fanno da padroni nei videogiochi la riproposizione di un prodotto come questo riconcilia con il senso vero dell’esperienza videoludica ovvero vivere un’esperienza e intrattenere, mettendo da parte, almeno un po’, la realtà quotidiana.

Voto: 9

Pro
Level design quasi ingegneristico e atmosfera molto ispirata
Longevità e chiarezza narrativa
Meccaniche di gioco variegate e azzeccate
Contro
Inizio molto lento e didascalico (seppur migliorato)
Mondo di gioco “limitato” in dimensioni

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Link Nintendo Switch The Legend of Zelda

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