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Going Under, Recensione: non tutti gli eroi hanno uno stipendio

Grazie a Team17 abbiamo provato in anteprime il nuovo gioco di Aggro Crab Games dal titolo Going Under, un rogulike fuori dagli schemi.

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   · 4 min lettura Recensioni
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Il mondo del lavoro per uno stagista è quasi un incubo fatto di caffè, doveri e pochi diritti, ma se il tuo ruolo nell’azienda è quello di sterminare mostri la musica cambia. Aggro Crab Games racconta le disavventure della stagista Jackie costretta a sconfiggere orde di nemici con armi improvvisate nel caotico dungeon crawler Going Under. Pubblicato da Team17 e in uscita su tutte le piattaforme, questo roguelike non eccelle per trama, ma il gameplay fluido e gradevole sanno regalare dell’avventuroso divertimento, bilanciando bene i livelli di difficoltà e lasciando spazio a strategia e creatività.

La dura vita dello stagista

La giovane laureata Jackie riesce a trovare un importante stage lavorativo nel mondo del marketing presso Fizzle, una nuova azienda che produce una bevanda aromatizzata dal successo planetario. Tutto sembrerebbe andare per il verso giusto in un mondo fatto di startup e team manageriali discutibili, finché la protagonista non scopre la sua vera mansione: uccidere mostri nei sotterranei degli uffici

Sì la domanda sorge spontanea: come ci sono finiti dei mostri nei sotterranei di un’azienda? La verità è che si tratta di piccole startup e idee di business andate male, per le quali però i rispettivi dipendenti non possono smettere di lavorare, e come in un girone dell’inferno dantesco lavorano incessantemente.

Going Under ufficio

Questo fantasioso ambiente lavorativo è un pittoresco pretesto per la costruzione di un dungeon crawler semplice, ma ben realizzato. L’avanzamento della trama però, sembra spesso irregolare poiché proseguirà senza che si sia raggiunto nessun obiettivo. A causa di ciò, il gioco ben presto si immobilizzerà, limitando il gameplay a scendere nei dungeon per completare qualche missione pregressa, non apportando niente di nuovo alla storia.

Nel mio curriculum non c’è scritto “ammazza mostri”

Jackie, estremamente contrariata della sua mansione alla Fizzle, non accetta di buon grado di uccidere mostri, ma continuando a farlo acquisisce potenziamenti e abilità che la rendono sempre più forte. L’esperienza di gioco infatti è ben costruita e divertente, con difficoltà ben bilanciate in base ai vari livelli e un gameplay che per quanto viziato dalla ripetitività dei roguelike, non annoia e si presenta sempre diverso.

Dungeon

A rendere Going Under davvero divertente è la possibilità di utilizzare qualunque oggetto presente nei dungeon come se fosse un’arma: monitor, portatili, vasi, sedie, ma anche mazze chiodate ed enormi martelli. Ogni arma ha la sua resistenza agli urti e una velocità di azione che permettono di sviluppare i combattimenti contro orde di nemici seguendo il nostro stile preferito

Abilità

Non basteranno soltanto abilità e fortuna, servirà anche un’ottima strategia. Jackie infatti, potrà avere un mentore, ovvero un aiuto da uno dei membri del team di Fizzle, e un’unica abilità a scelta tra quelle che si sbloccheranno giocando. Questo ci permetterà di costruire il nostro stile di gioco, adeguando l’aiuto e l’abilità in base al tipo di dungeon, ai nemici e alla tattica che vorremo utilizzare. Durante l’esplorazione dei dungeon sarà poi possibile trovare ed equipaggiare Jackie con altre abilità oltre a quella scelta.

Lo stereotipo delle startup: colori fluorescenti e ritmi battenti

Se c’è una cosa che si pensa quando si immaginano dei giovani che avviano una startup è la stravaganza. Questo stereotipo viene fortemente accentuato in Going Under che, sfruttando colori vivaci e alternando musiche tipiche delle sale d’attesa a pressanti bassi nelle fasi più concitate, diviene facilmente specchio di questa realtà. I tratti somatici dei personaggi e la costruzione degli ambienti di lavoro ricalcano quest’onda, andando a stereotipare i tipici ruoli di cui un team di lavoro è composto.

Veicoli

Per quanto i colori siano accesi, non sono fastidiosi durante l’esplorazione anzi, riescono ad aggiungere quel pizzico di pepe fluorescente a una categoria di giochi troppo spesso legati a caverne o boschi da esplorare. Il comparto audio è di buona qualità e detta i ritmi della partita aiutando il giocatore con effetti sonori inequivocabili, tanto da riuscire a capire cosa sia successo senza nemmeno guardare lo schermo.

Un’ottima realizzazione per un’idea un po’ bizzarra

Going Under rielabora i dungeon crawler dandogli una chiave giovanile e non per nulla scontata, ma bensì in alcuni tratti disconnessa. L’evolversi della vicenda (già abbastanza paradossale di suo) non è lineare, e sfugge sotto gli occhi del giocatore che viene portato a chiedersi: “perché sta proseguendo la storia, ho fallito la missione!”.

Dungeon

La trama risulta l’unico vero neo di un’esperienza di gioco divertente e completa, che cambia ogni volta e che ci costringe a uscire dalla comfort zone della preparazione della spedizione. Tutto deve essere deciso al momento e dobbiamo saperci adattare velocemente, altrimenti rischiamo il licenziamento. Questa condizione di precarietà sottolinea la nostra posizione di stagisti, già fortemente evidenziata del becero humor da ufficio condito da un po’ di discriminazione nei nostri confronti.

Potremo aiutare Jackie nella sua esperienza lavorativa su tutte le piattaforme, inclusa Nintendo Switch a partire dal 24 settembre 2020

Voto: 7

Pro
Qualsiasi cosa può essere un’arma
Esperienza di gioco sempre diversa
Buon bilanciamento della difficoltà
Contro
Evoluzione della trama un po’ confusa
Rapidamente subentra la ripetitività dei roguelike

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Nintendo Switch roguelike Team17

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