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[RECENSIONE] In Other Waters, un tuffo negli abissi di un oceano alieno

In Other Waters ci permetterà di scoprire e studiare un fondale oceanico di un pianeta alieno, interpretando un’intelligenza artificiale.

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   · 10 min lettura Recensioni
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All’interno del mondo di In Other Waters, ci ritroveremo a vivere un’esperienza minimale, ma estremamente completa. Impersonando i panni di una non specificata forma di intelligenza artificiale, dovremo guidare la xenobiologa Ellery Vas alla scoperta di un insidioso e intricato oceano alieno. Un’esplorazione narrativa, non violenta, ricca di fantascienza e dal gameplay lento e ricercato. Curiosità e tensione ci accompagneranno alla scoperta della storia e dell’ecologia di un mondo che non è il nostro. In Other Waters è pubblicato da Fellow Traveller e nasce dall’estro creativo di Gareth Damian Martin, unico componente dell’azienda Jump Over The Age. Un inizio niente male per Gareth, che alla sua prima pubblicazione, riscuote il premio della giuria all’IndieCade Europe 2019. L’incredibile potenziale di questo gioco, è avvalorato dalla semplicità degli elementi grafici, che però non rinunciano ai dettagli.

Solitudine e preoccupazione in fondo all’oceano alieno

In Other Waters racconta l’incredibile storia della xenobiologa Ellery Vas, alla disperata ricerca del suo partner Minae Nomura, stranamente scomparso in un oceano ricco di vita aliena. La vicenda viene narrata dal pianeta Gliese 677Cc, in cui alla deriva, immersa nei segreti e con un’attrezzatura fatiscente, Ellery avrà la fortuna di essere aiutata da noi, una particolare quanto non specificata intelligenza artificiale. In questi inediti panni, avremo il compito di guidare e proteggere Ellery attraverso grotte e caverne. Oltre all’esplorazione e allo studio di un ambiente sconosciuto, dovremo confrontarci con questa scienziata impaurita e sola. Saremo noi, una tecnologia intangibile, il suo unico amico e conforto per questo viaggio, che la porterà a superare i propri limiti, ma che creerà uno strano legame che ci porterà a superare anche i momenti più bui.

Schermata di gioco In Other Waters
Schermata di gioco

All’interno di questa avventura incredibilmente inclusiva, ci ritroveremo non soltanto a visitare i fondali sottomarini di un pianeta alieno, ma andremo anche a catalogarne le forme di vita che lo popolano. Nelle profondità dell’oceano, incontreremo una vasta varietà di spore, funghi, molluschi e molto altro, alcuni dei quali saranno importanti ai fini dell’esplorazione.

Un’esperienza di gioco basata principalmente sulla narrazione e sui dialoghi tra la scienziata e l’intelligenza artificiale. Grazie a questi dialoghi, sarà possibile progredire nelle missioni e nella storia. All’interno della base, avremo accesso a tutto il catalogo delle specie che popolano questo pianeta alieno. Con queste informazioni avremo modo di comprendere come sfruttare il potenziale di alcune di queste forme di vita.

Si deduce, dunque, che passeremo molto tempo immersi nella lettura e nella comprensione della storia e degli elementi a nostra disposizione. Essendo il gioco interamente in lingua inglese, una conoscenza sommaria della stessa potrebbe costituire un grande ostacolo per la comprensione complessiva del gameplay e per il trascinamento emotivo che vivremo.

Diventa un’intelligenza artificiale

Un’ambientazione minimalista ci attende all’interno di In Other Waters, senza però esclude un’attenzione particolare per i dettagli e le funzionalità. Il nostro compito in quanto intelligenza intangibile all’interno del gioco, sarà quello di scandagliare i fondali, spostarsi, recuperare forme di vita, utilizzarle e mantenere stabili i parametri di energia e ossigeno dell’attrezzatura di Ellery. Tutte queste funzionalità, saranno gestibili tramite il computer centrale di bordo, che appare quasi come un radar. All’interno del monitor, ci verranno visualizzati i punti di interesse, ostacoli e forme di vita che altrimenti non riusciremmo a vedere.

Creature aliene recuperate
Creature aliene recuperate

A rendere affascinante e godibile per diverse ore questo gioco è sicuramente l’esplorazione. Differentemente da molti dungeon crawler, in cui si hanno dei punti di riferimento e delle indicazioni sulle zone da esplorare, in In Other Waters dovremo basarci sull’istinto e sull’orientamento. Durante le varie fasi del gioco, riceveremo delle indicazioni da Ellery Vas, che ci guideranno nella scelta della direzione da prendere, ma le sue frasi saranno vaghe, dato che esploreremo un pianeta nuovo, sconosciuto a entrambi. Una volta immersi nelle profondità dell’oceano, dovremo muoverci senza punti di riferimento, e senza una mappa generale che ci indichi dove ci troviamo o dove dobbiamo andare. Sarà possibile consultare una mappa del fondale oceanico unicamente all’interno della base, che ci mostrerà la parte sottomarina già esplorata, e gli obiettivi sotto forma di punti luminosi, spesso immersi nel nulla.

Mappa In Other Waters
Mappa

Il movimento prevede una meccanica peculiare, che costringerà noi giocatori a essere prudenti, portandoci a coltivare un istinto e una curiosità da biologi verso gli alieni che popolano l’oceano. Lo spostamento può avvenire esclusivamente verso punti specifici e in linea retta, senza avere modo di muoversi liberamente nella mappa. I punti di interesse dovranno essere scoperti, e non saranno visibili fin quando non arriveremo a inquadrarli con il radar. Infatti, parte fondamentale dell’esplorazione, sarà la fase di scandaglio dell’area circostante tramite il radar, che ci permetterà di trovare punti di spostamento e nuove forme di vita. Una volta che tutti i punti di interesse sono stati svelati, sarà possibile interagire con loro. Principalmente ci focalizzeremo sui punti di spostamento, che ci proietteranno in una nuova fetta di mappa da analizzare ed esplorare. Raccoglieremo funghi, spore e muschi, che poi potremo analizzare nel laboratorio della base o utilizzare durante le esplorazioni. In altri casi invece, i punti saranno degli accessi a grotte e caverne, che ci daranno l’occasione di visitare fondali oscuri e tenebrosi di Gliese 677Cc.

Esplorazione con radar In Other Waters
Esplorazione con radar

Descritta così, potrebbe sembrare una mappa asettica e statica, invece pullula di vita in movimento che è mutevole e variegata. Ci imbatteremo in colonie di alieni che potrebbero rimanere ferme, girarci in torno o perfino crearci problemi se infastidite. Come accennato precedentemente, alcune delle forme di vita che è possibile raccogliere potranno avere un utile risvolto nell’esplorazione. Alcune spore potrebbero essere nocive, e liberarci il passaggio precedentemente occupato da una colonia, altre invece così infestanti da creare una colonia dove prima non c’era. Altri alieni potrebbero fornirci comodissime ricariche per carburante e ossigeno, i due elementi fondamentali per la sopravvivenza di Ellery durante le lunghe immersioni.

All’interno della base, avremo a disposizione molti strumenti utili come il laboratorio, il centro di analisi degli alieni, il catalogo, la mappa e altre funzionalità che si sbloccheranno o miglioreranno con il progredire del gioco. La base apparirà come un menù, in cui scorrendo i vari piani, avremo accesso a diverse operazioni. In basso, troveremo una finestra di dialogo con Ellery, dove ci potrà comunicare il prossimo passo da seguire o ci confiderà il suo stato d’animo. Come entità intangibile, non avremo modo di comunicare in modo complesso con lei, se non rispondendo sì o no, che lei capterà in un modo non chiaro, ma è come se sapesse che noi siamo li per aiutarla.

Base In Other Waters
Struttura della base

Complessivamente è un gameplay ripetitivo, che però ci costringe a utilizzare l’intelligenza e il nostro spirito di esplorazione per riuscire a progredire nella storia. Ovviamente, gli elementi nel overworld sono tutti indicati da puntini che non si distinguono se non per la loro descrizione che compare di lato, rendendo il tutto stancante e meno dinamico. D’altro canto, stiamo parlando di un gioco di esplorazione narrativa, per cui l’azione e l’esplorazione frenetica non sono contemplate. Potremmo dire che rispecchia a pieno le caratteristiche del suo genere, aggiungendo quel pizzico di fantascienza che lo rendono un titolo davvero interessante.

Minimale non significa trascurata

Spesso parlare di una grafica minimale non vuol dire muovere una critica a un videogioco. Scegliere di valorizzare un ambiente o un’esperienza di gioco senza appesantirla con immagini di creature aliene o con estremo dettaglio delle componenti di guida, può essere una saggia decisione. Siamo ormai abituati a vedere titoli talmente realistici che spesso si pensa di vedere un film, ma esistono delle emozioni, dei sentimenti, per cui una grafica realistica non serve. In Other Waters ci regala proprio questo: empatia con il personaggio principale e un’esplorazione basilare, ma complessa.

Laboratorio di analisi
Laboratorio di analisi nella base

Alcuni titoli fanno leva su combattimenti e ambienti colorati, tralasciando spesso la complessità dei dungeon. In questo gioco accade il contrario e, per quanto i fondali oceanici non siano dungeon casuali, la completa assenza di punti di riferimento ci porterà a vagare in un ambiente vivo, che crea il giusto binomio audio e video, per ragionare e pensare senza distrazioni.

Grafica minimale, non è quindi assolutamente sinonimo di trascuratezza. Lo stesso vale anche per il comparto audio che noteremo essere ovattato, e che gioca sulle frequenze medie, in modo da simulare l’immersione nell’acqua. Sembrerà di vivere all’interno di una grande bolla, proprio come se fossimo noi a indossare il casco della tuta da sub. Un pratico esempio potrebbero essere i dettagli che noteremo scendendo nelle profondità oceaniche. I colori si faranno più scuri, cambiando completamente il pattern grafico, e si accompagneranno con musiche pesanti, ricche di tensione, come se la pressione dell’acqua, per quelle profondità, ci stia stringendo veramente.

Questi particolari, permettono una forte immedesimazione nell’esplorazione, che fa tralasciare l’assenza di creature o pareti tridimensionali, creando un ambiente in cui lo studio e l’analisi delle situazioni saranno agevolati.

Nintendo Switch diventa un radar

In Other Waters calza perfettamente sull’ibrida Nintendo, garantendo la massima prestazione di gioco in mobilità. Non che, nell’utilizzo della console in modalità docked, vi siano problemi, ma la possibilità del gioco di sfruttare il touch screen del pad, rendono alcune fasi di gioco più semplici e divertenti. Abbiamo parlato precedentemente dell’utilizzo di alcune forme di vita durante l’esplorazione, ma per far si che questo accada, devono essere trascinate sul punto in cui vogliamo che agiscano. Sfruttando il touch screen, questa fase di gioco sarà estremamente precisa e comoda da utilizzare.

Nintendo Switch diventa un radar In Other Waters
Nintendo Switch diventa un radar

Con un riferimento al precedente capitolo, in cui si elogiava la scelta sonora del videogioco, questa è portata al massimo livello con l’utilizzo delle cuffie, adatta quindi in mobilità. Un titolo che si presta perfettamente per tutti quei videogiocatori che si ritrovano a utilizzare la console fuori casa, regalando un ottimo livello di prestazioni ed esperienza di gioco.

Infine, data la grafica strutturata come se fosse un radar, giocare con Nintendo Switch in mano ci darà la sensazione di utilizzare veramente questo strumento.

A volte la semplicità premia le buone idee

Abbiamo avuto la possibilità di provare un gioco particolare, che riesce a unire una grafica stilizzata a una storia che riesce a trascinare emozionalmente il videogiocatore. Come il genere del titolo impone, il risultato è un gameplay ripetitivo e lento, dove ogni errore viene pagato con del tempo passato a ritornare al punto di partenza per cambiare la direzione di esplorazione. L’assenza di una nota dinamica, fa percepire la mancanza di quella scintilla che può far scoppiare l’amore verso questo videogioco. Portando avanti per qualche ora la storia però, si può velocemente empatizzare con la povera Ellery, rimasta sola in un mondo sconosciuto.

Catalogazione creature
Catalogazione creature

Il vero scoglio per In Other Waters è l’assenza della lingua italiana. Per quanto si possa conoscere bene l’inglese, il soffermasi a leggere velocemente frasi fondamentali per il gioco, può causare la perdita di informazioni importanti. La grande mole di testo, ha spinto lo sviluppatore a creare nel menù delle impostazioni, una sezione in cui è possibile rileggere tutti i messaggi visualizzati nella sessione di gioco. Una decisione, che evidenzia l’esigenza di dover rileggere alcune informazioni per comprendere a pieno quello che c’è da fare. Tanti testi da leggere in lingua inglese, in alcuni casi anche molto lunghi, che appesantiscono l’esperienza di gioco, rallentandola ancora di più.

Gli apprezzamenti allo stile grafico lineare e minimale si sono sprecati nei paragrafi precedenti. Spesso creare contenuti semplici e funzionali all’obiettivo, rendono un prodotto di maggiore qualità rispetto ad altri molto più elaborati. Per quanto sia semplificata, la grafica è in alta definizione e facilmente fruibile anche sul piccolo schermo di Nintendo Switch.

Recupero forme di vita alinea
Recupero forme di vita alinea

Un’esperienza di gioco particolare, che ci permetterà di sfruttare il nostro senso dell’orientamento. L’utilizzo del radar per rivelare i punti di interesse, aumenta la voglia di esplorazione e scoperta. Includere tra le mansioni del gioco, quella di catalogare ogni forma di vita aliena, riesce a catturare quella porzione di pubblico amante del collezionismo. Un titolo un po’ per tutti i gusti, che amalgama l’esplorazione, la cattura, il trascinamento sentimentale e meccaniche semplici. Un perfetto compagno di viaggio per i nostri giochi in mobilità.

In Other Waters è disponibile da subito sul Nintendo eShop e sullo store di Steam, sia per sistemi Windows che MacOS al prezzo di 14,99€.

Voto: 7

Pro
Massima immedesimazione
Gameplay particolare
Grafica minimale, ma ottima
Esplorazione complessa
Contro
Completamente in lingua inglese
Gameplay lento e ripetitivo
Narrazione rapida
Appesantito dalla continua lettura

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