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[RECENSIONE] Shinsekai: into the Depths, il fascino degli abissi

Grazie a Capcom abbiamo potuto trovare Shinsekai: into the Depths per Nintendo Switch, a sei mesi dalla sua uscita su Apple Arcade.

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L’essere umano è sempre stato affascinato e allo stesso tempo intimorito dall’esplorazione degli abissi marini, e Shinsekai: into the Depths ci permette di vivere un’esperienza simile sulla nostra Nintendo Switch, con un’avventura ambientata in un universo post-apocalittico, che esploreremo insieme al nostro protagonista, l’Acquanauta, alla ricerca di segni di vita tra creature marine e resti di una civiltà, ormai estinta, molto simile alla nostra.

Il gioco, uscito sei mesi fa su Apple Arcade, è stato annunciato a sorpresa nell’ultimo Nintendo Direct Mini, uscendo stesso il 26 marzo ed essendo già disponibile sull’eShop. Grazie a Capcom abbiamo potuto provare la versione per Nintendo Switch.

Pura esplorazione

Shinsekai: Into the Depths è un metroidvania con una forte componente survival. Il level design del gioco alterna aree incredibilmente aperte a strettissime grotte, lasciando il giocatore prima allo stupore per nuove creature e stupendi fondali, poi alla claustrofobia e l’ansia causati da stretti cunicoli che ospitano nemici, magari mentre abbiamo poco ossigeno a disposizione. Quest’ultimo è il principale elemento survival del titolo: la nostra sopravvivenza dipenderà dalle bombole del nostro scafandro, dall’ossigeno che conterranno e da quanto riusciremo a evitarne la rottura. Infatti, il nostro Acquanauta non avrà una barra della vita, ma ogni danno che subiremo, da caduta o per via dei nemici, verrà inflitto alle bombole che si romperanno e potranno essere aggiustate o riempite tramite dei consumabili. L’ossigeno, però, non sarà fondamentale solo per sopravvivere, ma anche per muoverci più velocemente, poiché alimenta anche un propulsore. Purtroppo tutto questo non risulta molto intuitivo a causa dell’interfaccia di gioco criptica, essendo rappresentata interamente da simboli o dalla lingua nativa del protagonista.

Shinsekai: into the Depths

Il vero problema del videogioco risiede nell’assenza di un vero e proprio combat system; infatti, per quanto sia bello esplorare, i combattimenti, sia che si tratti di normali mostri sia di boss, sono tutti simili e abbastanza facili, rendendo il titolo abbastanza ripetitivo. Un’interessante alternativa viene data proprio dalla versione per Nintendo Switch, che presenta la modalità di gioco aggiuntiva in cui dovremo sopravvivere più tempo possibile, trovando continuamente risorse per avere ossigeno.

Shinsekai: into the Depths

La magia degli abissi

Il titolo riesce a sorprendere quando se ne ammira il comparto artistico. Fondali, design dei nemici, nonostante soffrano di texture non di altissima qualità, probabilmente per la natura mobile del titolo, incantano il giocatore a ogni nuovo livello. Degno di merito è anche il sound design che permette al giocatore di “immergersi” nel titolo tramite musiche ed effetti davvero stupendi, che regalano la sensazione di esplorare un abisso post apocalittico. Per rilassarci ascoltando la colonna sonora, su Nintendo Switch, è possibile sfruttare la modalità Jukebox.

Shinsekai: into the Depths

Conclusioni

Shinsekai: Into the Depths è chiaramente un titolo riuscito, nonostante limiti tecnici e la grande pecca del combat system. Il giocatore si immerge in un mondo vivo, che scopre in un’esplorazione sempre piena di emozioni e che saprà sorprenderlo con ambientazioni e mostri mai banali.

Voto: 7

Pro
Design di ambientazioni e mostri davvero ben fatti.
Musiche ed effetti sonori immersivi.
Modalità aggiuntive per Nintendo Switch.
Contro
Interfaccia poco chiara.
Combat system quasi assente.

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