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Square Enix confessa di aver pensato a Dragon Quest XI come un open-world

In una recente intervista dedicata a Dragon Quest XI, lo stesso creatore della serie, Yuji Horii, ha confessato che l’idea di realizzare il titolo in versione open-world era inizialmente balenata nella testa del team di sviluppo.

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   · 2 min lettura Nintendo
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La produttrice nipponica Square Enix, grande protagonista dell’industria videoludica, ha recentemente concesso un’intervista dedicata a Dragon Quest XI, prossimo in uscita anche in Occidente. Lo stesso creatore della serie, Yuji Horii, ha confessato che l’idea di realizzare il titolo in versione open-world era inizialmente balenata nella testa del team di sviluppo.

Ed in effetti, si potrebbe anche dire che il gameplay abbia ereditato un’influenza del genere, pur non discostandosi da quello dei titoli della saga precedenti. Questo perché, sebbene poteva risultare interessante sviluppare l’undicesimo capitolo in stile Zelda: Breath of the Wild, Horii ha preferito non rischiare troppo, pensando che i giocatori avrebbero trovato lo stile di gioco più scomodo che entusiasmante. Anche a livello di trama si sarebbe potuto andare incontro a problematiche ed intoppi, dovendo gestirla assieme ad un mondo completamente aperto.

Più nello specifico, ecco un pezzetto di intervista tra il creatore ed il suo intervistatore, DenfaminicoGamer, arrivatoci tradotto in lingua inglese da Siliconera:

Yuji Horii: “Beh, all’inizio pensavamo di buttarci nella sfida di realizzare un titolo open-world per la serie di Dragon Quest.”

DenfaminicoGamer: Ah! Un gioco open-world. The Legend of Zelda: Breath of the Wild ha riscosso un grande successo accettando questa sfida, forte pensare che per Dragon Quest avevate avuto la stessa idea.

Yuji Horii: Ahh, il nuovo gioco di Zelda è stato divertente.È tra i giochi che mi hanno rapito di più negli ultimi anni, insieme a Candy Crush Saga [ride].
Tuttavia, dopo averci riflettuto e considerato che è il trentesimo anniversario di Dragon Quest, abbiamo deciso che, poiché le storie che realizziamo sono sostanzialmente lineari, saremmo potuti arrivare ad un punto di svolta deviando un po’ e dando un assaggio di gameplay stile open-world.
Perché sì, i giochi open-world offrono molta libertà, ma sono pure un’arma a doppio taglio. Potrebbe risultare difficile per alcuni giocatori capire che cosa devono fare dopo. E credo anche che sia difficile creare la trama di una grande storia, in un mondo che ti permette di andare praticamente dappertutto già fin dall’inizio.

Ricordiamo comunque che Dragon Quest XI: Echoes of an Elusive Age, già disponibile negli scaffali giapponesi per PlayStation 4 e Nintendo 3DS (e attualmente in sviluppo per Nintendo Switch), arriverà anche in Europa e negli Stati Uniti, e sarà disponibile in cinque lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo e italiano. La data è ancora da definirsi, ma con buona probabilità non dovremo aspettare ancora a lungo per ricevere informazioni ufficiali in merito.

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