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Ecco le 10 bufale che forse non conoscevi su Pokémon GO!

Facciamo chiarezza sulle dieci bufale su Pokémon GO che stanno circolando sul web!

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   · 6 min lettura Giochi
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Nel corso del mese di luglio vi sono state innumerevoli notizie false su Pokémon GO che, purtroppo, stanno raggiungendo migliaia di condivisioni sui social network. Facciamo dunque un po’ di chiarezza al riguardo.

 

1. L’incidente mortale a Roma
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Il sito Facebook Notizia ha recentemente pubblicato una notizia in cui un ragazzo romano sarebbe deceduto in seguito a un incidente stradale. Stando a quanto riportato dal portale, infatti, il 22enne avrebbe invaso la corsia opposta durante un tentativo di cattura di un Pokémon. L’incidente avrebbe provocato sia l’incendio dell’auto che il ribaltamento della stessa. Fortunatamente il fatto non è avvenuto realmente, confermando la falsità della voce che circola sul web.

La notizia è stata diffusa in rete con l’intento di attrarre quanti più utenti possibili sul portale. Dal momento che essa è stata condivisa sui social network più di 10mila volte, lo scopo, purtroppo, è stato raggiunto. A smascherare il fatto è stato Bufale.net, affermando che la notizia è stata riciclata da un incidente realmente accaduto in Australia nel 2012. La foto soprastante è stata ritoccata per nascondere i dettagli in alto a sinistra (tra cui il cartellone pubblicitario), i quali hanno smascherato la bufala. Ecco la foto originale:

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2. Mewtwo catturabile a San Francisco
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Bufala ripresa da una notizia riciclata anche in questo caso: stando alla versione degli autori della stessa, il leggendario Mewtwo sarebbe comparso sull’autostrada interstatale 880 nella baia di San Francisco in California. L’estrema rarità del Pokémon avrebbe mandato letteralmente in tilt il traffico stradale, causando seri disagi.

I motivi della falsità della voce sono semplici: tanto per cominciare, Niantic e Nintendo hanno annunciato che in Pokémon GO non è ancora possibile catturare rare creature come Articuno, Mew, Zapdos, Moltres o Mewtwo. In secondo luogo, gli sviluppatori dell’app hanno rivelato che avrebbero fatto il possibile per evitare che le creature tascabili comparissero in luoghi pericolosi come le autostrade. Infine, l’immagine soprastante non è altro che un fotogramma ripreso dal video di protesta condotta il 9 luglio dal movimento Black Live Matters.

 

3. Incidente stradale in Tennesse
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Questo incidente stradale vede protagonista un 21enne alla guida di un SUV, che ha purtroppo coinvolto anche un autocarro che si trovava nei paraggi, causando la morte del guidatore del mezzo pesante. A differenza delle precedenti, questa notizia è vera. Tuttavia, secondo le informazioni raccolte, non vi sono alcune prove che possano collegare quanto successo a Pokémon GO.

La storia è iniziata a circolare sul web – ottenendo più di 30mila condivisioni – a causa della figlia del malcapitato, la quale avrebbe incolpato l’applicazione a tema Pokémon per quanto accaduto al padre. Stando alle analisi svolte dalla polizia, però, non vi sono prove che ricolleghino il cellulare – e quindi Pokémon GO – all’incidente avvenuto.

 

4. Allarme bomba a Venezia
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A Venezia, il 15 luglio scorso, vi è stato un allarme bomba in seguito a un pacco sospetto rinvenuto sul Ponte del Cavallino. Stando a quanto riportato dal Corriere del Veneto, si è trattato di un falso allarme: pare che l’ordigno fosse in realtà parte di un gioco con protagonista Pokémon GO. Bufale.net ha fatto notare come l’articolo riportato dal quotidiano fosse scritto in maniera confusa e pieno di imprecisioni. Da qui i sospetti che la bufala provenisse proprio dal resoconto del Corriere del Veneto stesso: il quotidiano non solo ha parlato di collegamenti bluetooth (che, come tutti sappiamo, non hanno nulla a che fare con Pokémon GO), ma ha trascritto la parola “geocaching” in modo scorretto. Teoria alimentata dal fatto che Pokémon GO non richiede di abbandonare alcun oggetto fisico in giro per la città, cosa che il quotidiano aveva palesemente citato come veritiera.

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Smentito dunque il legame fra Pokémon GO e quanto accaduto a Venezia. Come si può vedere dall’immagine fornita dalla polizia, l’oggetto in questione era dotato di una sorta di libretto di istruzioni nel quale veniva spiegato come svolgere al meglio il geocaching, una caccia al tesoro in cui i partecipanti usano un ricevitore GPS per nascondere o trovare dei contenitori di differenti tipi e dimensioni.

 

5. Pokémon leggendario comparso al Comic-Con di San Diego

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Secondo lo YouTuber e conduttore Phil DeFranco, il primo uccello leggendario avrebbe dovuto fare la sua comparsa al Comic-Con di San Diego nella giornata del 24 luglio scorso, più precisamente durante il panel dedicato a Pokémon GO.

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Centinaia di persone si sono riunite nei pressi del padiglione dedicato, nella speranza di riuscire a catturare Moltres, Zapdos o Articuno. Inutile dire che dell’uccello leggendario non vi è stata traccia.

 

6. Pokémon GO diventerà a pagamento
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A causa del fatto che i server di Pokémon GO hanno spesso dei malfunzionamenti, in questi giorni circolano voci sul possibile passaggio di Pokémon GO in una app a pagamento, con un canone mensile di 12 euro. La somma sarebbe giustificata, se si pensa che Niantic potrebbe utilizzare quei soldi per garantire all’app un server migliore e senza difetti. Al momento, però, gli sviluppatori del titolo non hanno intenzione di introdurre nessun tipo di abbonamento mensile.

 

7. I Simpson hanno previsto l’arrivo di Pokémon GO
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Da un po’ di giorni circolano in rete strane immagini dei Simpson, riprese dalla serie animata, che lasciano spazio a una possibile intuizione da parte della famiglia di Springfield sull’arrivo della nota app a tema Pokémon in tutto il mondo. Gli strani personaggi gialli hanno previsto l’arrivo di Pokémon GO? No. Scopriamo perché.

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Nella prima immagine si vede Homer con lo smartphone in mano puntare verso un Pikachu presente in un angolino del pavimento. La foto non è altro che un fotomontaggio: nella puntata di riferimento, infatti, si nota solo il dito del protagonista. Nessuna traccia di cellulare o creatura tascabile da catturare sulla presunta app di Pokémon GO.

 

8. Giocatori di Pokémon GO presi di mira dalla polizia australiana
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Un cartello stradale sembrerebbe confermare il fatto che la polizia australiana abbia deciso di prendere di mira gli Allenatori di Pokémon GO che non rispettano le regole delle strada. Anche in questo caso la notizia non è veritiera: la bufala è addirittura risalente al 2008, quando gli ideatori dello scherzo decisero di modificare la prima immagine del cartello in questione. Nel corso degli anni, infatti, essa è stata ritoccata più volte, annunciando i finti obiettivi della polizia australiana.

 

9. Pokémon GO è un’applicazione anti-cristiana e satanista
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Stando a una falsa intervista rilasciata dal creatore della serie di videogiochi Pokémon, Satoshi Tajiri, l’applicazione sarebbe nata per i satanisti e con l’intento di vendicarsi contro la formazione cristiana ricevuta dai propri genitori. La verità è che questa intervista non c’è mai stata, e la bufala non è altro che un riadattamento di una vecchia storia del 2012, che parla del satanismo e che, ai tempi, vide nuovamente protagonista Tajiri.

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10. Diciottenne ucciso mentre andava in cerca di Pokémon
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Stando a quanto riportato da Mirror, quotidiano americano, la prima vittima dell’abuso di Pokémon GO è Jerson Lopez de Leon, un ragazzo di diciotto anni di Chiquimula, in Guatemala. Egli avrebbe provato a entrare in una casa privata per catturare un Pokémon, accompagnato dal cugino Daniel Moises Picen, di diciassette anni. Il proprietario dell’abitazione, scambiando i ragazzi per dei ladri, avrebbe sparato a entrambi, uccidendo Jerson e ferendo gravemente l’altro giovane.

Fortunatamente la notizia è stata smentita da Daily Mail, altro quotidiano britannico: gli abitanti del posto hanno affermato che i ragazzi, in realtà, non sono penetrati in una casa privata, ma stavano semplicemente camminando lungo una ferrovia abbandonata.

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