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Pokémon Rosso e Blu ancora un mistero, scoperti contenuti mai usati

Un mistero avvolge Pokémon Rosso e Blu, titoli che hanno dato origine al brand Pokémon. Sono venuti alla luce alcuni vecchi sprite e uno strano suono.

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   · 3 min lettura Giochi
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Alcuni mesi fa è trapelata sul web una versione mai rilasciata di Pokémon Oro e Argento. Si trattava di una versione beta primordiale giocabile durante l’edizione del Nintendo Space World del 1997, che mostrava moltissime differenze con i titoli definitivi rilasciati sul mercato qualche anno dopo, nel 1999 (in Giappone). Da questa versione primitiva dei videogiochi di seconda generazione è nata molta curiosità, da parte dei fan, nei confronti dei retroscena che hanno portato alla nascita dei primi titoli Pokémon.

A distanza di mesi dalla versione beta trapelata e diffusa sul web, si torna a parlare dei titoli Pokémon per Game Boy. Dal data mining di Pokémon Cristallo, amatissimo terzo titolo di seconda generazione per Game Boy Color, è stato infatti recentemente scoperto uno strano grido, simile al verso di un Pokémon non identificato e già presente in Pokémon Rosso e Blu. Dall’account twitter di Helix Chamber arriva un breve video che riproduce in loop il misterioso suono:

Si tratta del verso di un Pokémon programmato in ben 6 titoli differenti (Pokémon Rosso, Blu, Giallo, Oro, Argento e Cristallo) ma mai utilizzato per nessuna creatura tascabile esistente. Di quale Pokémon si tratterà? Un Pokémon esistente a cui è stato donato un verso diverso, oppure un mostriciattolo eliminato e mai arrivato alle fasi finali dei videogiochi?

I misteri che avvolgono Pokémon Rosso e Blu raggiungono una nuova svolta grazie alla copertina di New Game Design, libro pubblicato nel lontano 1995 da Satoshi Tajiri e ora fuori produzione, che mostra una serie di sprite incollati su uno sfondo azzurro sgargiante.

La copertina, sia frontale che sul retro, sembra un collage di vecchi sprite tratti dai primi titoli Pokémon per Game Boy, all’epoca in cui ancora non erano presenti nemmeno i colori. L’epoca, quindi, di Pokémon Blu e Rosso. Tra le varie immagini nostalgiche e pixellose sono stati individuati alcuni sprite che, sebbene probabilmente siano presenti all’interno dei videogiochi, non sono mai stati utilizzati e risultano pertanto sconosciuti. Facciamo uno zoom:

I primi sprite mostrano un personaggio simile al protagonista ma con un folto sopracciglio che si sviluppa a V sulla fronte, dandogli un’aria quasi malvagia. Seguono alcuni avatar di personaggi non giocabili, come un bambino, una ragazza dai capelli molto folti e un anziano signore con una lunga barba grigia. Dopo le prime file di sprite relative agli esseri umani, arrivano alcuni modelli per i Pokémon. È facile distinguere un gattino, una strana foca e un animale simile a un orsetto, che potrebbe essere una versione primitiva dello sprite arrivato nei titoli definitivi. Persino alcuni oggetti, come una chiave, un telefono e una pentola, possiedono un proprio sprite.

A un certo punto, nella fase di sviluppo di Pokémon Rosso e Blu, questi avatar programmati per essere visibili nel mondo giocabile devono essere stati scartati in favori di sprite diversi. E voi, cosa ne pensate a riguardo? Cosa rappresentano gli sprite svelati nella copertina di New Game Design? A chi appartiene il verso misterioso?

Per saperne di più sulla beta di Pokémon Oro e Argento, vi ricordiamo che abbiamo creato una speciale guida dedicata per vivere a 360° la primissima versione dei titoli di seconda generazione.

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