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Il web impazzisce per la versione demo di Pokémon Oro: è invasione di fanart

Da poco tempo è apparsa, sul web, la versione demo di Pokémon Oro del lontano 1997. I fan del mondo delle creature tascabili si sono sbizzarriti a ricreare i Pokémon che non hanno mai fatto la loro comparsa nei titoli definitivi.

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   · 6 min lettura Giochi
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La versione demo di Pokémon Oro presentata al Nintendo Space World 1997 è trapelata da poche ore ma, sul web, i fan sono già impazziti di fronte allo sconvolgente Pokédex estratto dai dati di gioco.

La regione di Johto nella prima versione ideata del titolo era diversissima da come la conosciamo, così come totalmente differenti erano i Pokémon programmati. Le differenze più notevoli riscontrate tra i due Pokédex, originario e definitivo, sono state date dalle forme baby di molti mostriciattoli, che erano estremamente numerose ma la maggior parte delle quali non ha superato la prova finale di ammissione al titolo definitivo, e molti Pokémon nuovi di zecca che sono stati successivamente scartati. Ecco un’immagine di tutti i Pokémon presenti nel Pokédex di Johto estratto dalla versione beta del 1997:

L’immagine del Pokédex ha sorpreso a tal punto i fan del mondo Pokémon che il web è esploso di fanart: in moltissimi hanno dedicato alla Johto originaria una propria rielaborazione, rappresentando le creature tascabili scartate e dando loro una nuova vita.

Clicca sulle immagini per ingrandirle

Giovanni Davide D’Attolico propone la sua versione di due Pokémon diversi, il primo radicalmente modificato e il secondo eliminato del tutto nella versione definitiva. Hoohoo, nome tradotto dall’originale giapponese, è la prima forma di Noctowl conosciuta. Originariamente il Pokémon avrebbe dovuto avere una forma molto più compatta e meno sinuosa, con un’unica zampa proprio come Hoothoot, due lunghi ciuffi gialli e il corpo rotondeggiante. Tangel, invece, è la forma baby di Tangela mai approdata nei titoli, creata per essere di piccole dimensioni, con un unico occhio centrale e una massa di ciuffi bluastri, simili alle liane che coprono per intero il corpo della sua evoluzione.

Sempre di Giovanni Davide D’Attolico è l’illustrazione di due forme baby che, invece, sono riuscite a raggiungere il Pokédex definitivo, anche se molto differenti rispetto alla loro versione originale. Elebabee, divenuto poi Elekid con un design completamente stravolto, era stato immaginato come la forma baby di Electubuzz. Possedeva una caratteristica forma a uovo, due piedini abbozzati, due strisce nere intorno alla pancia e uno spuntone sulla testa, circondato da un cerchietto a forma di ciambella simile a un’aureola angelica. Nella forma definitiva, a Elekid è stata data una forma più precisa, arti più sviluppati (soprattutto quelli superiori), due protuberanze simili a batterie elettriche sul capo e un viso molto più espressivo. Ballerine, invece, si è trasformato nell’attuale Mime Jr. e persino in questo caso ci si trova davanti a un cambiamento quasi totale. La forma del Pokémon era, come per Elebabee, uguale a quella di un uovo. Il cappellino in testa era più corto e privo del caratteristico pon pon bianco in cima, braccia e gambe erano sottili e senza dita, il corpo colorato con due differenti sfumature di rosa e non era presente il naso da clown, particolare immancabile di Mime Jr.

50 Sfumature di Heliolisk regala questa meravigliosa rappresentazione di Tigrette, uno dei Pokémon che non ha superato le selezioni finali e non è, quindi, mai entrato a far parte del Pokédex definitivo. Il piccolo mostriciattolo è ispirato a un felino, come una tigre o un leopardo, ed è stato studiato come Pokémon di tipo Elettro puro con un’evoluzione, Electiger. Il design chiaramente ispirato ai fulmini e il colore del pelo, giallo e nero, suggeriscono che questa creatura tascabile fosse stata progettata per vestire i panni di un Pikachu della regione di Johto. Con il Pokémon Topo ha, infatti, molti punti in comune: entrambi i Pokémon sono di tipo Elettro e possiedono una forma evoluta, inoltre i colori dominanti sono giallo e nero e la coda è a forma di saetta.

L’utente di Twitter Elliot propone, invece, la sua versione a colori di Meowsy, la forma baby di Meowth. Il gattino, sia nello sprite che nell’interpretazione dell’artista, mantiene la posizione sdraiata e il musetto infantile simile a quello di un cucciolo. La moneta sulla sua fronte è più piccola rispetto a quella di Meowth, e una seconda moneta volteggia tra le sue orecchie. La coda è più corposa e corta e ha due soli baffi, mentre la sua forma evoluta ne possiede quattro.

Siplick, abile artista che pubblica i suoi lavori sulla piattaforma DeviantArt, non ha tardato a ricreare Kingdra e Pichu così com’erano stati inizialmente progettati. Entrambi i Pokémon sono stati promossi e hanno raggiunto il Pokédex in Pokémon Oro, diffondendosi in tutto il mondo, ma con radicali cambiamenti rispetto alle loro versioni primordiali. Pichu, forma baby di Pikachu, era molto più rotondo, con le zampe appena accennate, una codina nera a forma di V e due enormi orecchie a forma di triangolo anziché romboidali, e integralmente nere. Questa piccola pallina di tipo Elettro è stata modificata in modo che il Pokémon avesse sembianze più simili a quelle di un topolino rispetto a quelle di una palla. Anche Kingdra, evoluzione di Seadra, inizialmente aveva un aspetto molto differente rispetto alla sua versione finale. La pancia e la coda sono rimaste invariate ma il muso ha assunto un aspetto più giocherellone, con la lingua che fuoriesce dalla bocca e un’unica pinna sulla schiena, più grande di quella di Horsea, in sostituzione delle due grosse pinne simili ad ali di Seadra. Nella prima versione del Pokémon, tuttavia, esso doveva apparire più simile a un drago, con la schiena e la testa ricoperte di spuntoni e due lunghi baffi, simili a quelli dei draghi cinesi.

L’utente kundroid, su tumblr., ha invece caricato tre Pokémon tra i più curiosi del Pokédex. Il primo è la forma originaria di Politoed, molto diversa rispetto al mostriciattolo che conosciamo. Anche in questo caso, come in molti altri Pokémon del Pokédex di Johto originario, la forma è molto meno curata e più abbozzata. Le zampe terminano con dita a punta, molto meno simili alle classiche dita delle rane che, invece, sono state donate alla forma definitiva di Politoed. Anche la testa è poco abbozzata e direttamente collegata al resto del corpo, senza collo e senza il ciuffo nero e sbarazzino che domina sulla testa del Pokémon che tutti conosciamo. Gli altri due Pokémon non hanno, invece, superato la fase di scrematura e sono stati eliminati. Il primo è Rinring, gattino dall’aspetto dolce con un campanellino sulla punta della coda e uno, più grande, sul collo. Questo micetto aveva la particolarità, secondo alcune traduzioni effettuate direttamente dalla lingua giapponese, di evolversi soltanto se femmina. La differenza tra i sessi è stata, infatti, introdotta proprio in seconda generazione. Per cui, sfruttarla come meccanismo evolutivo avrebbe potuto essere, all’epoca, un ottimo modo per promuovere questa novità. L’ultimo Pokémon è una creaturina nera dagli occhi luminosi che pare indossare un mantello a forma di pelliccia, con tanto di occhietti aggiuntivi e piccole orecchie. Si chiamava Wolfman e possedeva un’evoluzione.

Infine, l’utente melty buddy ha regalato questa rappresentazione di Elekid davvero particolare, pubblicandola su Twitter. Non si riesce a distinguere il materiale utilizzato ma non si può negare che abbia fatto uno splendido lavoro!

 

 

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