Gamer Motion, famoso sito statunitense che pubblica online recensioni, interviste e gameplay, ha recentemente intervistato Ronda Rousey, la celebre atleta di arti marziali miste, per ottenere informazioni sulla sua smisurata passione per i Pokémon.
Da sempre appassionata dei videogames (per la precisione di tutto ciò che riguarda Dragon Ball Z, Sailor Moon e World of Warcraft) la giovane e temutissima lottatrice ha rilasciato un’intervista che noi, ora, vi proponiamo.
“La mia prima carta del Gioco di Carte Collezionabili è stata quella di Dragonair. Successivamente, mi sono appassionata al Game Boy Color, e ho acquistato Pokémon Blu. Come Pokémon iniziale ho scelto Charmander, e l’ho adorato sin da subito. Ero talmente ossessionata da quei giochi che da piccola e durante il periodo estivo, non li perdevo di vista un attimo! Sono arrivata addirittura a perdere peso, perché non mangiavo neppure! Per l’occasione, infatti, mi ero procurata diversi pacchetti di cracker e li avevo lasciati a portata di mano. Così facendo, non c’era nemmeno il bisogno di alzarsi per mangiare”.
“Ho comprato ogni singolo videogioco di tutte le generazioni. Finito Pokémon Blu, non ho aspettato l’uscita di Pokémon Argento, ma ho acquistato Pokémon Rosso. Finito Pokémon Rosso, ho comprato e concluso anche Pokémon Giallo. E poi, quando sono usciti Pokémon Oro, Pokémon Argento e Pokémon Platino, li ho acquistati e terminati tutti. Ho gradito così tanto queste versioni che sulla prima cartuccia di Pokémon ho trascorso più di 200 ore di gioco”.
Ovviamente, non potevo lasciarmi sfuggire Pokémon Bianco, Nero, Bianco 2, Nero 2, X, Y, Pokémon Stadium e Pokémon Stadium 2. Non ho giocato a Pokémon Pinball perché non l’ho gradito affatto. E poi, ricordo ancora il punteggio ottenuto su Pokémon Snap! Era perfetto. Però bisognava colpire Mew. Colpire Mew, colpire Mew, sempre e solo colpire Mew! Accidenti, è il mio Pokémon preferito. Come potevo infliggergli dei danni? Alla fine, però, si trattava solo di un gioco, e ho dovuto farlo!”
Qui potete ascoltare l’intervista completa:
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