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Poltchageist: il Pokémon che sparge la morte

Il nuovo mostriciattolo del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto, Poltchageist, ha inquietato i fan con la sua storia. Scopriamo le sue origini.

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In attesa della prima parte del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto, La maschera turchese, i canali social ufficiali dei mostriciattoli hanno mostrato un breve trailer, presentando la nuova creatura in arrivo sui titoli di nona generazione: Poltchageist, il Pokémon Matcha. La sua storia è molto oscura e celebra la tradizione della preparazione del tè, insieme ad altri temi.

Nonostante la somiglianza a Sinistea, questo Pokémon appartiene a una specie completamente diversa, con delle caratteristiche inedite che lo rendono unico. Il matcha che Poltchageist sparge può avere diverse funzioni, alcune molto tetre e inquietanti, altre utili. A ogni modo, il mostriciattolo sarà disponibile a breve su Pokémon Scarlatto e Violetto, a partire dal 13 settembre, portando con sé anche una nuova abilità molto interessante in ambito competitivo.

L’anima di un severo maestro

Poltchageist è un Pokémon di tipo Erba/Spettro, la cui abilità è Ospitalità. Questa si attiva dopo l’entrata in campo del mostriciattolo durante una lotta in doppio, restituendo una quantità di PS al proprio alleato e rimettendolo in forze. Un’abilità che potrebbe essere utilizzata molto in competitivo, in grado di dare un vantaggio all’Allenatore che la utilizza. Non solo, è anche in tema con la storia della creatura, spiegata nel trailer dedicato a lui.

Infatti, Poltchageist può essere visto più volte intento a spargere il proprio tè su esseri viventi e oggetti, generando effetti diversi. Nel primo caso, il mostriciattolo assorbe l’energia vitale delle persone che vengono a contatto con la polvere da esso rilasciata, mentre nel secondo ripara tutto quel che è crepato o rotto. Proprio così funziona Ospitalità, che ‘aggiusta’ il Pokémon alleato facendogli bere del tè.

Poltchageist

Il comportamento del mostriciattolo deriva dalla sua vita precedente, quella di un severo maestro abbandonato da tutti a causa del suo carattere irascibile e per la poca pazienza mostrata verso i propri allievi, uno dei quali ruppe l’utensile che stava utilizzando. Dopo avere riparato il barattolo, il maestro morì nella solitudine e nel rimorso, con la sua collera che fu la sua rovina. Ma proprio a quel punto, quando ormai non c’era più e l’oggetto cominciò a essere passato di mano in mano, lo spirito dell’uomo tornò in vita proprio attraverso il barattolo, trasformandosi nel Pokémon Matcha.

Da quel momento in poi, Poltchageist cominciò a viaggiare di casa in casa riparando tutto ciò che era rotto, ma portando anche rovina nella vita di molta gente dopo averli cosparsi di tè. Adesso, il mostriciattolo può essere incontrato in giro per Nordivia, soprattutto durante le notti visto che preferisce i luoghi bui, motivo per cui i suoi rifuggi prediletti sono le vecchie case.

Un tè da evitare

Nonostante le ovvie somiglianze condivise con Sinistea, la nuova creatura di nona generazione non ne condivide il nome, che è invece simile a quello dell’evoluzione del Pokémon di Galar, ovvero Polteageist. Anche il significato è, infatti, quasi identico per quanto riguarda il giapponese; チャデス (Chadesu) è il nome di Poltchageist nella lingua nipponica e potrebbero trovarsi diverse ispirazioni per la sua scelta:

  • 茶です (Cha desu) letteralmente “è tè”
  • 茶 (Cha) “tè” + デス (Desu) pronuncia giapponese della parola inglese “Death”
Poltchageist

In entrambi i casi, il significato avrebbe molto in comune con il nuovo Pokémon, vedendo soprattutto la storia con cui è stato presentato. Quasi la stessa cosa accade anche con la controparte, Polteageist, il cui nome giapponese è invece ポットデス (Pottodesu). Il gioco di parole è pressoché uguale e cambia solamente una parola:

  • ポットです (Potto desu) letteralmente “è una teiera”
  • ポット (Potto) “teiera” + デス (Desu) pronuncia giapponese della parola inglese “Death”

Evidente è l’ispirazione per il mostriciattolo di Scarlatto e Violetto, il matcha e la cerimonia del tè, un’arte tradizionale zen molto nota. Questa varietà di tè verde ha origine nella Cina imperiale ed è poi diventata popolare anche in Giappone, luogo dove prende la pronuncia matcha. Dalla terra del Sol Levante prende anche spunto il tipo Spettro appartenente alla creatura e l’ispirazione è simile a quella utilizzata per Sinistea e Polteageist.

Lo spirito che si impossessa di un utensile deriva dallo Tsukumogami (Kami degli oggetti), uno yokai giapponese. Secondo il folklore, il termine è applicato a qualsiasi oggetto che abbia raggiunto l’età di 100 anni, momento in cui diventa vivo, ed è anche riconosciuto per il nome dato a un barattolo di tè senziente donato da Matsunaga Hisahide a Oda Nobunaga per ottenere una pace.

Poltchageist

Al giorno d’oggi, gli Tsukumogami sono considerati innocui ma scherzosi, anche se attrarre la loro ira non è vista come una mossa astuta. Se dovessero essere gettati via perché inutili, questi sarebbero anche in grado di unirsi tra loro per vendicarsi di chiunque abbia compiuto il gesto oltraggioso. Per finire, un’ultima ispirazione per il design di Poltchageist potrebbe derivare dalle mappe giapponesi, considerando i tre punti sulla “fronte” del Pokémon simili a quelli utilizzati per indicare le piantagioni di tè.

Incontreremo per la prima volta il piccolo mostriciattolo di tipo Erba/Spettro tra poco meno di una settimana, quando arriveremo nelle terre di Nordivia grazie ai contenuti di espansione di Pokémon Scarlatto e Violetto! Con delle nuove avventure all’orizzonte, Poltchageist avrà un posto nella vostra squadra?

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