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Pokémon e pubblicità: quand’è che la promozione diventa spoiler?

In questa rubrica vediamo insieme alcuni aspetti della strategia promozionale di Nintendo, che sempre più spesso rilascia trailer Pokémon colmi di spoiler.

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La rubrica di questo fine settimana tratterà un argomento abbastanza particolare, che riguarda soprattutto le strategie di marketing che Nintendo attua per il brand Pokémon, e di cui, da qualche anno a questa parte, è stato possibile notare una certa evoluzione. In sostanza, si affronterà una tematica legata alla pubblicità e al modo di fare pubblicità, tematica che fa inevitabilmente sorgere almeno un paio di domande: è giusto annunciare tanto? Quand’è che la promozione diventa spoiler?

Piccola premessa, prima di iniziare: questo articolo racchiude una considerazione che non pretende assolutamente di essere esaustiva o monolitica, ma preferisce semplicemente essere vista come punto di inizio per un confronto critico tra gli utenti e i lettori che condividono o stigmatizzano le strategie di promozione del marchio, uno spunto di riflessione che, a parer nostro, ci è sembrato giusto proporre.

Del resto non siamo esperti di marketing, strategie aziendali o altro; stiamo semplicemente esponendo un’argomentazione pensata e sviluppata tramite ciò che un qualsiasi utente può normalmente trovare o osservare in materia nell’immenso mondo di Internet.

Dopo aver specificato ciò (è sempre meglio mettere le mani avanti, no?) possiamo, quindi, proseguire.

La pubblicità è sicuramente un fattore fondamentale per la promozione di un qualsiasi marchio di un qualsiasi genere, sia esso videoludico o meno. Ma nel nostro campo più ristretto, capita – fin troppo spesso – di imbattersi in una quantità esagerata di informazioni rilasciate ufficialmente e deliberatamente, tramite video trailer, Direct dedicati o annunci a sorpresa da parte di Nintendo, soprattutto per quanto riguarda il brand Pokémon.

Che la pubblicità sia cosa buona e giusta è un dato di fatto, e su questo è difficile controbattere, ma non sempre è saggio e costruttivo annunciare tanto, poiché il rischio spoiler (sopratutto per i fan più sensibili e poco amanti delle troppe informazioni) resta sempre dietro l’angolo.

A confermare quanto appena affermato non serve andare neanche chissà quanto lontano nel tempo: basta infatti prendere, come esempio concreto, i trailer che sono stati rilasciati piuttosto recentemente, e a distanza di pochi anni, per gli ultimi titoli Pokémon, dalla sesta generazione di XY all’ultima di Sole e Luna.

In particolar modo, in Pokémon X e Y, quando vennero annunciate in contemporanea mondiale (e forse sta proprio qui il punto di svolta del cambio di rotta della grande N e di Game Freak, in questo concetto di internazionalità, di visione mondiale e non più ristretta a singole regioni,  ridimensionando quindi il grande vantaggio di quella nipponica) le megaevoluzioni, seguirono una serie di proclami e video promozionali appositamente creati per mostrare queste nuove ed esclusive forme Pokémon che però si rivelarono essere quasi tutte quelle esistenti all’interno del gioco.

Stesso discorso, equivalente in altri titoli, può essere valido per i Pokémon iniziali, dei quali non vennero mostrati solamente i primi stadi evolutivi, ma anche gli ultimi, quelli finali, ovvero proprio quelli che avrebbero potuto e dovuto mantenere l’effetto sorpresa.

Se prendessimo in considerazione pure la settima generazione, con Pokémon Sole e Luna, la mole di informazioni fuoriuscita dai canali ufficiali ha riguardato anche e soprattutto i personaggi e le grandissime novità dei nuovi videogiochi, che seminarono anche un certo scalpore tra neofiti e affezionati utenti. Dal team malvagio, ai presunti rivali e ai compagni di avventure del protagonista, dalle Ultracreature, fino all’abolizione e al rimpiazzo totale delle palestre, e tantissime altre inedite e geniali introduzioni che sarebbero potute essere rivelate diversamente e più velatamente, in modo da continuare a mantenere un fervido interesse senza però rovinare lo stupore e la meraviglia ai giocatori intenzionati all’acquisto.

Non che ci sia niente di male in fondo, in tutto questo procedere strategicamente e apertamente da parte di Nintendo, che ovviamente sa bene quello che deve fare perché sa ancora meglio quello che vuole ottenere. Ed è probabilmente un tipo di approccio piuttosto comprensibile, soprattutto se si vuole tenere in considerazione che il marchio Pokémon si sta espandendo a macchia d’olio e sta diventando freneticamente apprezzato da una fetta di giocatori sempre più ampia e meno ristretta, meno di nicchia, e che per questo deve essere in qualche modo invogliata a comprare un prodotto di cui probabilmente non ha mai sentito parlare, o del quale si era cimentata solo diversi anni fa, periodo in cui il brand era decisamente più taciuto.

Ed è in effetti un cambio di approccio, di stile promozionale in piena regola, quello attuato da Nintendo, poiché se dovessimo ripensare alle primissime pubblicità degli originari titoli Pokémon, niente sembrava trasparire dallo spot pubblicitario che veniva trasmesso in televisione. Del resto, chi è che non ricorda i rari reperti archeologici quali sono gli spot che andavano in onda su Italia 1, durante gli intervalli tra un cartone animato e l’altro? Ed è anche probabilmente impossibile trovare, almeno tra le stagionate generazioni, qualcuno che non (ri)conosca una chicca del genere:

O anche questa, volendo:

Ed era così, infatti, che funzionavano le cose in quel periodo incastrato tra gli anni ’90 e i primi 2000: la promozione pubblicitaria avveniva in maniera molto meno spinta ed opulenta, tramite i canali televisivi o multimediali che c’erano a disposizione: YouTube, Facebook, Twitter non esistevano ancora e Internet non era ancora entrato prepotentemente nelle nostre case. Per i più fortunati che potevano sapere di più c’era comunque una sorta di appuntamento fisso, il Pokémon Day a Mirabilandia, che ormai ci ha tristemente e recentemente abbandonati.

Risulta quindi piuttosto difficile evitare di paragonare i tempi, e forse anche impossibile negare che si è passati, in un continuum evolutivo di un marketing che deve necessariamente rimanere al passo con le esigenze di mercato, da un eccesso ad un altro: dal troppo “poco” al troppo “tanto”.

Tempo fa non venivano rilasciate chissà quante notizie riguardo il mondo dei Pokémon, e ancor meno riguardo i titoli in uscita; spesso ci si affidava ad alcune riviste, più o meno di nicchia, che uscivano periodicamente in edicola, se si desiderava sapere qualcosa in più – e non ci si voleva più fidare di quanto detto dal cugino del nonno del fratello che lavorava alla Nintendo. E quando uscivano video promozionali, questi erano piuttosto semplici e preconfezionati, non contenendo nulla che potesse rivelare informazioni troppo scottanti e incentrate sulle novità del gioco.

Attualmente, invece, dal momento in cui Pokémon è cominciato a diventare un marchio più gettonato (o meglio, da quando è stato finalmente e meritatamente rivalutato da una più grande fetta di pubblico), la politica aziendale di Nintendo ha fatto sì che si sviluppasse una strategia di marketing più diretta e tenace, volta alla rivelazione di tutti quegli elementi interessanti editi negli ultimi titoli, anche a scapito di rilasciare spoiler. Nuove aggiunte, nuovi Pokémon, nuovi strumenti, e tutto ciò che possa essere ritenuto accattivante per poter pubblicizzare al meglio il prodotto, viene ora mostrato in anteprima tramite i trailer, nella speranza che questo faccia sì che più pubblico e più videogiocatori siano stimolati ad acquistare quanto pubblicizzato.

Oltretutto, se dovessimo considerare anche il mercato orientale, la questione diventerebbe ancora più complessa e intricata, soprattutto perché a differenza di quanto avviene ad esempio in Italia, in Giappone sono ancora molto apprezzati e letti da numerosi appassionati, i vari tipi di riviste videoludiche, che trattano in maniera specifica anche il brand Pokémon.

In effetti, CoroCoro non aiuta a difendersi contro gli attacchi cadenzati degli eventuali spoiler, poiché in ogni numero pubblicato nel paese del Sol Levante, in concomitanza con l’uscita di qualche nuovo titolo, la nota rivista rilascia – su autorizzazione di Nintendo, ovviamente – qualche nuovo indizio o dettaglio dei giochi, che grazie all’immenso potere di Internet riescono a finire anche sotto i riflettori occidentali. L’unico dettaglio, almeno per ora, che viene risparmiato dagli intenti promozionali della compagnia di Kyoto rimane la storyline dei titoli, della quale di solito viene accennato poco e niente.

Non tutti, comunque, apprezzano questa valanga di notizie che vengono continuamente divulgate e mascherate a promozione, più che a divulgazione, tant’è che molte persone preferiscono evitare qualsiasi tipo di contatto con siti e portali internet che possano, più o meno volontariamente, diffondere contenuti spoiler.

E la community di Pokémon Millennium questo lo sa bene. Non è insolito, infatti, che in alcuni periodi sia il sito che il forum vengano temporaneamente accantonati dai puristi della sorpresa, cioè dai videogiocatori che non vogliono assolutamente venire a conoscenza di informazioni di alcun tipo, prima di avere in mano il titolo tanto bramato. Ed è anche un atteggiamento comprensibile in fondo, poiché anche noi creatori di contenuti spesso ci troviamo in difficoltà, alla lunga, in quanto sommersi fino al collo all’irrefrenabile ondata di leak e annunci che riguardano giochi che ovviamente compreremo, e dei quali non vorremmo sapere molto, prima di giocarvi.

Eppure, le ultime manovre promozionali vengono costantemente intraprese così: il segreto sta proprio nel mostrare pochi ma efficaci spoiler, rilasciati a distanza ravvicinata e con una regolarità tale da mantenere sempre alto e attivo l’interesse dei fan.

Ma a che prezzo? Questo continuo impegno nel mantenere alto l’hype del pubblico potrà sì, essere una tattica vincente al fine di vendita iniziale, ma ciò che accadrà nell’effettivo reale sarà probabilmente “rovinare” almeno un po’ l’esperienza di gioco al fan, che si ritroverà ad avere tra le mani un titolo del quale già conosce parecchi dettagli, ad esclusione di qualche piccola aggiunta lasciata nascosta dalle promozioni perché ritenuta poco accattivante e/o poco interessante da un punto di vista di marketing.

Per alcuni videogiocatori si tratta quindi di una strategia incomprensibile: arrivare a comprare un titolo di cui, per assurdo, si sa già tutto prima di averlo effettivamente acquistato, è in realtà come averlo già giocato. Del resto, il confine che separa la promozione dallo spoiler è davvero molto, ma molto sottile, e non tutti aspirano a valicarlo.

Se siete arrivati a leggere fin qui, beh, complimenti! Per dare una conclusione a questo lungo discorso, vi lasciamo però con alcune domande ( invece di darvi noi, una risposta): che ne pensate di questa tematica? Fate parte di quella fazione che, da quando comincia tutta la serie di annunci sui nuovi titoli, si dà alla fuga per condurre una vita eremitica lontano dalla tecnologia? Oppure siete quelle classiche persone che attendono con ansia ogni nuova rivelazione, che possa essere in grado di far salire l’hype alle stelle? Fateci sapere come la pensate lasciandoci un commento!

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