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Persona 3 Reload, Recensione: persi nel Tartaro

Abbiamo recensito Persona 3 Reload, l’atteso remake di uno dei capitoli più amati della serie. ATLUS avrà soddisfatto le aspettative?

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   · 8 min lettura Recensioni
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Nell’immenso panorama dell’industria videoludica esistono giochi che lasciano un’impronta indelebile nel cuore e nella memoria dei giocatori, sapienti precursori di tematiche e meccaniche che ritroviamo oggi in diversi titoli. La serie Persona, nata dalla costola dell’apprezzatissima IP Shin Megami Tensei, è un esempio di ciò.

Tra tutti i suoi capitoli, Persona 3 è quello che per primo ha conquistato critica e pubblico. Sviluppato da ATLUS nell’ormai lontano 2006, pose le basi di un successo che oggi non conosce freni. Il fatto che Persona 3 sia tra i capitoli più amati, tanto da meritare due riedizioni a distanza di un anno, dimostra il fascino inarrestabile dei GDR giapponesi: dopo lo sbarco su tutte le piattaforme, insieme a Persona 4, le avventure dello studente del liceo Gekkoukan tornano con un remake, intitolato Persona 3 Reload.

Se vi siete lasciati sfuggire questa perla, non disperate: ora potete recuperarla con Persona 3 Reload, il rifacimento che vi offre la stessa esperienza videoludica, ma con una veste tutta nuova, che la rende fresca, moderna, giovane e al tempo stesso eterna e intramontabile. Sarà riuscita ATLUS a soddisfare le aspettative? Scopriamolo insieme: questa è la nostra recensione di Persona 3 Reload.

Introspezione

In Persona 3 Reload, il giocatore si cala nei panni di un silenzioso ragazzo di nome Makoto Yuki (secondo ciò che è definito canonico, ma con la possibilità di scegliere un nome personale). Questo ultimo è caratterizzato da un profondo senso di apatia e abulia, causato dalla prematura scomparsa dei suoi genitori. Il giovane si trasferisce nella cittadina di Port Island, dove inizia a frequentare la scuola superiore Gekkoukan. La storia procede seguendo un calendario preciso e serrato, fatto di lezioni, club scolastici e rapporti sociali. Tuttavia, sotto l’apparente tranquillità di Port Island si cela qualcosa di ben più sinistro: l’Ora Buia, un’ora supplementare che si aggiunge alla vita del nostro protagonista (e non solo) allo scoccare della mezzanotte.

Durante l’Ora Buia, le persone comuni diventano come bare e il mondo viene inghiottito dall’oscurità delle Ombre, entità sovrannaturali che danno la caccia agli umani. Sarà compito di Makoto, capace di rimanere cosciente ed evocare le Personae, e dei suoi compagni, dotati delle medesime abilità, indagare sull’origine di questo fenomeno. In che modo? Scalando l’imponente e misteriosa struttura del Tartaro, una gargantuesca torre che si erge nei pressi della scuola proprio allo scattare dell’Ora Buia.

Gli eventi che il giocatore è chiamato a vivere sono gli stessi del titolo del 2006. Se da un lato l’aderenza all’originale ha concesso ad ATLUS la possibilità di non mettere mano all’essenza del gioco, dall’altro ciò porta con sé un ritmo piuttosto lento, soprattutto nelle prime ore di gioco, con la storia principale che fa fatica a incalzare, in contrasto con una riedizione così fresca e fluida. Al netto di questo difetto, la narrazione risulta comunque funzionale come nell’originale, grazie alla completa e ben costruita impalcatura narrativa.

Con Persona 3 Reload, i personaggi non sono solo protagonisti di una storia, ma testimoni di un viaggio interiore. Il sistema delle Affinità Sociali li accompagna in questo percorso, facendoli entrare in relazione con le diverse realtà del mondo adulto. I dialoghi (sia di trama che secondari) sono densi di emozioni e significati e mostrano la volontà di indirizzare l’opera verso tematiche intense e profonde, come la percezione del pericolo, la morte e l’elaborazione del lutto. Ciascun personaggio, scritto in maniera impeccabile, deve fare i conti con il proprio passato, ponendo il videogiocatore dinanzi a un’introspezione psicologica unica nel suo genere.

Nemico a terra: la potenza definitiva della Teurgia

Persona 3 Reload offre un’esperienza di gioco completa, risultando nel complesso sempre convincente sia nei momenti di azione e sfida che in quelli di esplorazione. È proprio nel gameplay che è tangibile l’evidente lavoro di restauro e svecchiamento del titolo, attraverso l’introduzione di nuove meccaniche e il rimaneggiamento di vecchi aspetti del titolo originale.

Data la massiccia mole di contenuti, procediamo con ordine e cominciamo a parlare delle diverse attività presenti nel gioco, alcune delle quali già menzionate in riferimento agli aspetti narrativi di Persona 3 Reload.

attività persona 3 reload

Il giocatore, attraverso il proprio avatar, è libero di muoversi tra le diverse aree di Port Island, visitando santuari, stazioni ferroviarie, bar e negozi dove potersi preparare al meglio per le battaglie, acquistando oggetti e armi per sé e per tutti i membri del party. Esplorando i diversi punti di interesse e vivendo la vita del dormitorio, è possibile intraprendere diverse attività, come ad esempio cucinare o semplicemente rispondere correttamente alle domande in classe, migliorando le proprie statistiche sociali (Sapere, Fascino, Coraggio).

Affinare e approfondire le relazioni con i propri compagni e conoscenti è fondamentale per la Fusione delle Personae. Questo processo avviene nella misteriosa Stanza di Velluto, in cui il giocatore viene catapultato nelle prime fasi di gioco. Incontrando persone a scuola o in città, è possibile sviluppare le Affinità Sociali.

statistiche persona 3 reload

Con un sistema aggiornato a quanto già visto in Persona 5, unendo due Personae è possibile beneficiare di bonus extra. I bonus ottenuti si basano sui legami e sulle Affinità Sociali sviluppate e appartenenti alla medesima categoria, definita Arcano. Ad esempio, se la Persona ottenuta dovesse appartenere all’Arcano Eremita, categoria di Maya (personaggio di cui potrete fare la conoscenza), allora il risultato della Fusione sarebbe più forte. Inoltre, si riceverebbe più esperienza bonus, in proporzione al rango della specifica Affinità Sociale.

Nel corso dell’avventura, il giocatore si trova a combattere contro le entità sovrannaturali definite Ombre. Nel farlo, può godere di un sistema di combattimento efficiente, snellito e più veloce, grazie alle pennellate di freschezza e modernità apportate in fase di riedizione. Particolarmente utile risulta essere la Teurgia, una nuova mossa speciale introdotta nel titolo. Oltre a essere spettacolari dal punto di vista visivo, con animazioni ben realizzate e dirette, le Teurgie si dimostrano quasi sempre determinanti, vista sia la grande quantità di danni che infliggono che gli effetti di cui sono connotate.

Teurgia

Oltre a scatenare questi attacchi micidiali, analogamente al Baton Pass di Persona 5, è possibile controllare tutti i membri della squadra attraverso un meccanismo di “staffetta”, che consente di passare un turno extra a un compagno attivo nel party. Insomma, Persona 3 Reload offre una vasta scelta in termini di strategie. Dinanzi a tali novità nel sistema di combattimento, non stupisce il livello di difficoltà che risulta abbastanza basso, nonostante il gioco permetta di scegliere tra diversi livelli di sfida (Sereno, Facile, Normale, Difficile).

Fatte le dovute premesse, siete pronti ad affrontare il Tartaro?

Una lunga scalata

Passiamo, ora, all’ultimo elemento di nota nel gameplay di Persona 3 Reload, forse il punto più critico di un gioco che, vi anticipiamo, è stato apprezzato in ogni suo aspetto.

Il Tartaro, fondamentale nella trama, rappresenta il cuore di questa esperienza di gioco. La struttura è cangiante, con i diversi piani che cambiano in maniera randomica ogni volta che lo si visita, componendo un complesso a cui “piace cambiare”, per descriverlo con una citazione di potteriana memoria.

tartaro persona 3 reload

L’architettura del Tartaro è quindi un insieme di mappe procedurali, così come nel gioco originale, ma con alcune novità che portano l’esplorazione a essere più fluida e dinamica. Un esempio è la capacità di scattare, per muoversi più rapidamente, o la possibilità di distruggere piccoli elementi dell’area, per ottenere materiali utili.

Le fasi a cui il giocatore prende parte nel Tartaro possono, tuttavia, risultare ripetitive, nonostante le migliorie apportate, anche dal punto di vista estetico. I vari blocchi di piani si rivelano essere, infatti, piuttosto simili e dalla planimetria abbastanza basilare: un aspetto che non potrebbe piacere a tutti, soprattutto se si è videogiocatori abituati a ritmi più incalzanti e variopinti.

Un tocco di freschezza!

Se c’è una cosa su cui non è possibile muovere critiche, è la direzione artistica di Persona 3 Reload, di assoluta eccellenza. È evidente il grande lavoro del team di sviluppo, il cui impegno è stato concentrato per rendere il gioco bello, pulito e giovane. La resa grafica degli ambienti, dalle diverse aree di Port Island ai diversi piani del Tartaro, è stata realizzata con cura, rendendo ogni luogo coerente con la situazione narrata a schermo.

Gli artwork dei personaggi ridisegnati e con nuovi modelli in 3D, insieme ai design dei nemici ricchi di dettagli e alle scene di intermezzo in stile anime, dirette da una regia ineccepibile, restituiscono un’esperienza unica. Non passa in secondo piano il comparto audio, con una colonna sonora che riprende e riarrangia l’originale, aggiungendo tracce inedite e facendo da sfondo in maniera magistrale alla quotidianità e alle sfide dei protagonisti.

persona 3 reload stile anime

Conclusioni

Persona 3 Reload rappresenta senza dubbio il miglior modo per immergersi nell’avventura targata ATLUS. L’eccellente direzione artistica, la coinvolgente colonna sonora, la profonda trama e le tematiche di spessore rendono questo remake la miglior versione del capitolo di questa fortunata serie. Tuttavia, le sequenze di gioco ambientate nel Tartaro avrebbero giovato di maggiore attenzione, al fine di ridurre l’eccessiva ripetitività. In risposta alla domanda iniziale, il team di sviluppo è riuscito a soddisfare le aspettative del pubblico, rendendo un titolo vecchio’ estremamente attuale, anche per le nuove generazioni di videogiocatori.

Riguardo alla longevità del titolo, Persona 3 Reload non è di certo un titolo da giocare di fretta, ma un’esperienza ricca e profonda: preparatevi a scoprire i segreti di un’avventura lunga oltre settanta ore. Siete pronti a vivere le vostre giornate tra lezioni, amicizie e avventure sovrannaturali? 

Se vi abbiamo convinto, potete trovare Persona 3 Reload su PC (la versione presa in esame), PlayStation 4, Playstation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e Xbox Game Pass. Per acquistarlo, il nostro consiglio è di consultare il catalogo di Instant Gaming, dove troverete il gioco a un prezzo scontato per tutte le piattaforme.

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Voto: 8.5

Pro
Narrativa e personaggi eccellenti
Sistema di combattimento efficiente, funzionale e fluido
Direzione artistica impeccabile
Accessibile a tutti…
Contro
… Ma al costo di un livello di sfida piuttosto basso
Il Tartaro presenta una struttura ripetitiva e basilare

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