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Jujutsu Kaisen Cursed Clash, Recensione: you are (not) my special

Jujutsu Kaisen Cursed Clash avrebbe potuto essere un ottimo fighting game, ma si è rivelato un prodotto mediocre e privo di fascino.

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   · 4 min lettura Recensioni
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Jujutsu Kaisen Cursed Clash é il primo videogioco ispirato al manga di Gege Akutami splendidamente animato grazie al lavoro dello Studio MAPPA e porta sui nostri schermi un arena fighter che purtroppo non riesce a rendere giustizia a Itadori e agli altri stregoni.

Il manga vede Yuji Itadori, vessillo suo malgrado di Sukuna il Re delle Maledizioni trovarsi immischiato nella tremenda lotta tra Stregoni e Maledizioni con scontri terribili e cruenti e senza esclusioni di colpi. Tuttavia pur mostrandoci i personaggi in tutto il loro splendore, il titolo prodotto da Bandai Namco e sviluppato da Byking e Gemdrops, che per inciso abbiamo provato in versione PlayStation 4, rischia di deludere anche i fan più accaniti.

Un anime senza anima

Jujutsu Kaisen Cursed Clash narra gli eventi che avvengono nella prima stagione e dedica un capitolo a parte al suo prequel, eventi che i fan hanno amato nella versione animata della serie, ma che qui inspiegabilmente sono riassunti in maniera frettolosa e in un modo che sembra ricordare una visual novel.

Proprio la storia, che di norma è uno dei punti da curare maggiormente in una trasposizione videoludica ispirata a un simile modello, viene snocciolata attraverso delle sequenze statiche prive di qualsiasi emozione, ma che almeno mantengono il doppiaggio originale per dare un minimo senso d’immersione, seppure chi conosce gli eventi finirà molto probabilmente per saltarle direttamente.

Il discorso migliora se si prende in considerazione la realizzazione dei personaggi, che beneficiano di una buona realizzazione passando dal 2D al 3D e sono dotati di tutte le movenze e tecniche che li contraddistinguono. Ben realizzate anche le tecniche finali, soprattutto quelle più spettacolari, che riprendono fedelmente le sequenze dell’anime.

Ognuno dei pochi personaggi dispone poi di vari costumi sbloccabili che si ispirano a quelli indossati realmente o al contrario inventati di sana pianta, come i vestiti da studentessa per le maledizioni. Il tutto funziona abbastanza bene e grazie alla velocità dell’azione i combattimenti risultano godibili, peccato che si svolgano in scenari vuoti e poco dettagliati, con una distruttività minima e con la possibilità di incastrarsi in elementi dello scenario stesso.

Jujutsu Kaisen

Dominio

Alla fine, con una resa grafica altalenante e una storia approssimativa, Jujutsu Kaisen Curde Clash è divertente da giocare? Più o meno, poiché anche qui il gioco, pur ispirandosi ad altri titoli che adottano la stessa tipologia di meccaniche, soffre di alcune luci e parecchie ombre.

Come già detto all’inizio siamo di fronte a un arena fighter che si concentra sugli scontri 2 VS 2 con i personaggi che si trovano a correre a destra e a manca o a scattare velocemente per eseguire attacchi in sequenza che vanno a caricare l’apposita barra che verrà utilizzata per eseguire le mosse speciali.

Purtroppo i 16 personaggi risultano sbilanciati, con gli attaccanti a distanza che sono molto più avvantaggiati e riescono a bloccare anche le mosse speciali che necessitano di caricamento. Tra queste troviamo “L’espansione del Dominio” o Ryoiki Tenkai che nel manga e nell’anime è una tecnica eseguibile dagli stregoni o dalle maledizioni più forti e che crea un’area circoscritta in cui ogni attacco va a segno a prescindere dall’abilità dell’avversario.

Nel gioco questa abilità, seppur resa in maniera spettacolare come ad esempio quando utilizziamo l’Unlimited Void di Gojo, non ha una grande efficacia nel corso della battaglia, ma può essere usata una singola volta e richiede che il personaggio rimanga immobile per alcuni secondi per poterla attivare, salvo poi venire annullata a causa di un singolo colpo subito, quasi sempre da un attaccante a lungo raggio.

A questo si aggiunge la possibilità di eseguire attacchi combinati col proprio partner, ma è difficile eseguirli, inoltre la maggior parte dei colpi che caricano la barra di energia malefica si possono eseguire premendo a ripetizione lo stesso tasto.

Purtroppo poi il fermarsi solo alla prima stagione esclude alcuni degli scontri migliori visti nell’anime e la presenza di personaggi molto apprezzati dai fan come Toji Fushiguro o Choso, che magari avrebbero potuto scatenarsi nell’area di Shibuya. Per carità, rimane divertente la possibilità di pestare Mahito con Itadori e Todo, ma la scelta di limitare il roster e le arene potrebbe suggerire dei futuri DLC.

L’incidente di Cursed Clash

Purtroppo Jujutsu Kaisen Cursed Clash ha troppi difetti che a stento gli fanno raggiungere la sufficienza. Al momento è l’unico gioco realizzato della serie e l’unico modo che hanno i fan per ricreare gli iconici combattimenti, a patto che ci si accontenti dei pochi personaggi presenti.

Jujutsu Kaisen

Ambienti spogli e poveri di dettagli, roster mal bilanciato e una modalità storia che sembra una visual novel purtroppo contribuiscono ad affossare ancora di più un gioco che sembra una versione primordiale di ciò che potrebbe essere e che necessita di molte altre rifiniture prima di essere goduto.

Al momento potete acquistarlo su PlayStation 4 e 5, PC tramite Steam, Xbox Series X/S, Xbox One e Nintendo Switch al prezzo di 59,99 euro per l’edizione standard, troppi per un gioco che difficilmente accontenterà i fan della serie, figuriamoci chi cerca un fighting game ben realizzato e divertente.

Voto: 6

Pro
Al momento l’unico gioco di Jujutsu Kaisen
Personaggi ben realizzati..
Contro
… Ma pochi e mal bilanciati
Scene d’intermezzo inesistenti

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