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Death’s Door, Recensione: la morte arriva per tutti

Death’s Door porta su Nintendo Switch il nostro piccolo Corvo pronto a raccogliere anime e a scoprire il marcio che si annida intorno a lui.

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   · 4 min lettura Recensioni
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Death’s Door ci mette nei panni di un Corvo raccoglitore di anime, un burocrate intento a guadagnarsi la pagnotta sconfiggendo esseri mostruosi in modo da poter rendere felici i suoi superiori. Ma come sempre le cose non sono quello che sembrano e il nostro eroe pennuto si ritroverà invischiato in eventi e corruzioni che sono più grandi di lui mentre la morte cammina al suo fianco.

Il titolo di Acid Nerve pubblicato sotto l’ala protettiva, è proprio il caso di dirlo, di Devolver Digital ci immerge in un mondo cupo e dal design ispirato mentre cerchiamo di scoprire il marcio che si annida nel nostro particolarissimo lavoro di raccoglitore di anime.

La morte si fa bella

Se la saga di The Legend of Zelda e Bloodborne avessero un figlio quello sarebbe Death’s Door, avventura in terza persona impregnata di oscurità e black humor che ci metterà nei panni del nostro muto protagonista che avrà modo di imbattersi in personaggi sempre più assurdi durante il suo viaggio e luoghi particolari e ricchi di dettagli.

death's door

Le nostre avventure partono dal quartier generale degli dei della morte, un mondo grigio pieno di scale e porte che andranno a manifestarsi mano a mano che incontreremo nuovi percorsi da esplorare e che in alcuni casi necessiteranno di abilità speciali per poter sbloccare alcune aree dove trovare oggetti utili per il nostro viaggio.

Questo ambiente cupo e malinconico fa da contraltare agli altri livelli di gioco che invece sono ricchi di sfumature di colore e architettura barocca. Lo stile di gioco dona a ognuno dei livelli caratteristiche uniche che li rendono perfettamente riconoscibili: ognuna delle aree visitabili sembra un piccolo dipinto ed è ricca di scorciatoie che si possono sbloccare in modo da poter sempre ritornare indietro e velocizzare l’avanzamento in caso di morte.

death's door

La topografia delle aree e l’assenza di una mappa premiano il giocatore che preferisce spendere tempo in giro alla ricerca di collezionabili e scorciatoie inizialmente irraggiungibili, sempre col rischio di potersi imbattere in qualche boss opzionale pronto a ucciderci. Gli effetti di luce la fanno da padrone, con aree immerse nell’oscurità oppure illuminate dalla flebile luce della torcia che ci danno quell’inquietante sensazione di pericolo imminente.

Anche se è vero che noi siamo agenti della morte, molto spesso saremo noi a soccombere sotto i colpi dei nostri nemici. Il gameplay è frenetico e difficile, in grado di mettere alla prova i riflessi e la pazienza di qualunque giocatore sia contro i nemici normali sia nelle frenetiche battaglie contro i Boss, tutti dotati di pattern d’attacco diversi da osservare e memorizzare, pena una dipartita immediata.

Il nostro corvo è armato di spada e arco, con le frecce che vanno a ricaricarsi colpendo gli avversari o rompendo le anfore che incontreremo sul nostro cammino. Questo metodo incoraggia un approccio più aggressivo nei combattimenti ma imparare i pattern degli avversari e schivare al momento giusto è l’unico modo per sopravvivere in un gameplay che può risultare punitivo in alcuni punti, soprattutto quando ci si trova circondati da troppi nemici.

death's door

Difficile burocrazia

Death’s Door riesce a tenere incollato allo schermo il giocatore grazie al suo sapiente mix di generi e alla pericolosità dello scenario. Tutto cercherà di ucciderci, anche gli scrigni contenenti le abilità secondarie! Queste si traducono in utili attacchi per colpire i nemici dalla distanza, peccato che alle volte il sistema di puntamento risulti poco preciso facendoci sprecare colpi preziosi.

Come già detto il nostro eroe è un impiegato comune che necessiterà di opportuni upgrade per poter affrontare le insidie del mondo, upgrade che arrivano sotto forma di potenziamenti che vanno a influire su parametri come la potenza dei nostri attacchi o la velocità con cui ci muoviamo. Il punto dolente rimane però la nostra salute, il cui scopo principale è quello di scendere in maniera inesorabile a ogni colpo subito. L’unico modo per recuperarla è trovare dei particolari semi da piantare nei vasi sparsi per i livelli, altrimenti bisognerà usare una porta per tornare agli uffici centrali.

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Tutto ciò contribuisce ad aumentare la difficolta e il senso che le nostre forze siano sempre inadeguate allo svolgimento della missione ma è anche questo il bello del gioco: regalare grandi soddisfazioni una volta che si riesce a tirar giù quel nemico ostico o quando si supera quella parte di mappa che ci teneva bloccati da ore.

L’atmosfera cupa viene in parte mitigata dai buffi personaggi secondari che hanno più o meno sempre qualcosa da nascondere, oppure sono in combutta con il nostro superiore, il Lord delle Porte, il quale trama per far sì che il suo obiettivo finale non venga fermato da nessuno.

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Contro tutto e tutti

Death’s door anche in versione Nintendo Switch si conferma come un ottimo titolo, in grado di ammaliare con l’architettura dei suoi livelli e con la complessità del suo gameplay. Purtroppo l’alto tasso di sfida e qualche imprecisione nel sistema di puntamento non lo rendono propriamente adatto a tutti ma, se cercate la giusta fusione tra le meccaniche di The Legend of Zelda e la sfida sempre in agguato di un Soulslike siete nel posto giusto; potete correre a scaricare il gioco dal Nintendo eShop al costo di 19,99 €.

Voto: 8

Pro
Grande atmosfera
Scenari complessi e interconnessi tra loro
Alto grado di sfida…
Contro
…che però puó risultare frustrante
Sistema di mira impreciso

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Nintendo Switch soulslike

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