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Oddworld Collection, Recensione: le origini della saga a portata di cartuccia

Oddworld Collection raccoglie tre dei capitoli originali della saga di Oddworld in un unico pacchetto disponibile per Nintendo Switch.

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L’odissea dei Mudokon sembra non conoscere tregua. Umiliati, schiavizzati e quasi cucinati dai terrificanti Glukkon, hanno guadagnato strenuamente la libertà grazie al coraggioso quanto goffo Abe. Mentre le peripezie di Oddworld sono destinate a continuare in futuro, la Oddworld Collection consente di scoprire o riscoprire le origini della saga.

Pubblicati a scaglioni nel corso del 2020 su Nintendo Switch, Oddworld: New ‘n’ Tasty, Oddworld: Munch’s Oddysee e Oddworld: Stranger’s Wrath sono stati ora raccolti da Microids in una sola, comoda cartuccia. Che abbiate già scoperto tutti i segreti di Mudos e dintorni dal debutto su PlayStation alle conversioni per Game Boy o meno, l’iniziativa dell’editore francese rappresenta a oggi il modo più conveniente al fine di conoscere e riguardare ad anni di distanza gli esordi di un franchise che, forte di un carattere sporco quanto distintivo, rimane nel cuore di tanti utenti. Il trittico di giochi, è bene specificarlo, non segue in maniera lineare lo svolgimento temporale delle disavventure narrate, ma racchiude in formato fisico tre esperienze differenti per una panoramica sostanzialmente soddisfacente su Oddworld.

Alle origini della saga

Non c’è tregua che tenga per i poveri Mudokon. A oltre venti anni dalla loro nascita, sono ancora alla ricerca di una via di fuga dal tirannico Molluk e dai suoi sottoposti Glukkon. La scelleratezza di questi ultimi esplose ai massimi livelli quando, per far risalire gli introiti della RuptureFarms, pensarono di trasformare gli sventurati protagonisti in succulenti – almeno stando ai loro studi – bocconcini di carne da vendere. Ascoltata la loro riunione per errore, il terrorizzato Abe si diede alla fuga dalla fabbrica che fino a quel momento gli aveva dato lavoro, o per meglio dire le catene di uno schiavo, cercando al contempo di convincere i suoi compagni ad ascoltarlo e a seguirlo verso l’indipendenza.

Oddworld: New ‘n’ Tasty racconta l’evasione dei Mudokon a una nuova generazione di giocatori: sulle orme dello storico Abe’s Oddysee che delineò per primo i canoni della saga nel 1997, l’opera di Oddworld Inhabitants si propone come un suo remake grafico e in parte un nuovo inizio della pentalogia prevista allora e mai portata a termine. Tenendo fede ai dettami del suo modello, questo nuovo e gustoso episodio giunge sulla console ibrida a sei anni di distanza dal rilascio sulle altre piattaforme. Se risulta pertanto utile partire da questo punto per un’infarinatura sulla nascita e insieme sul corso moderno di Oddworld, Munch’s Oddysee e Stranger’s Wrath sono un autentico ritorno al passato. Questo ultimo è uno spin-off ambientato nello stesso universo ma slegato dalle avventure di Abe e dei suoi fratelli: a dominare la scena è lo Straniero, un cacciatore di taglie rozzo e irruento che cerca di guadagnare denaro per un’operazione chirurgica pericolosa, finendo per immergersi in un intreccio più oscuro e complesso di quanto pensasse. Saltando il secondo titolo, Abe’s Exoddus, Munch’s Oddysee ci mette nei panni del piccolo Munch nel tentativo di salvare la sua razza dall’estinzione. Per conseguire il suo obiettivo, il sopravvissuto alieno si alleerà proprio con Abe, formando una squadra tanto bizzarra quanto unita nelle avversità.

Tre esperienze, un solo pacchetto

Nonostante la fama di Oddworld sia legata anche al suo impianto da platform a enigmi, negli anni gli autori sono riusciti a diversificare abbastanza efficacemente la formula di base. Se da un lato New ‘n’ Tasty punta a modernizzare il sistema a piattaforme messo in campo a fine anni ’90, Munch’s Oddysee prova a trascinarlo nel mondo del 3D, mentre Stranger’s Wrath si avvicina all’ambito degli action sparatutto. Inevitabilmente, a livello ludico l’episodio remake risulta più appetibile a un occhio presente, grazie ai cambiamenti avvenuti negli anni all’interno del genere infusi nella sua anima di fedele rifacimento. Spazio a quasi 300 Mudokon da salvare, rispetto ai cento dell’originale, a svariate stanze nascoste, mentre permangono le rigidità del capostipite nei movimenti del personaggio principale, unito a una responsività dei comandi sì coerente con la natura compassata di Abe, eppure quasi di ostacolo a un game design da platform.

Agli inizi degli anni 2000, Munch’s Oddysee decise di trascinare la saga nelle tre dimensioni e lo fece espandendo il suo immaginario. Ritorna Abe, ma stavolta insieme a un nuovo amico di sfortune che l’utente potrà impersonare. Tra potenziamenti e abilità speciali, il titolo della Oddworld Collection cerca di rimescolare le carte in tavola con un’avventura guidata tra aree più o meno ampie che a oggi, tuttavia, risente del peso dei suoi anni. Stranger’s Wrath è un particolare ibrido in cui il giocatore può passare da una visuale in prima a una in terza persona a piacimento, a seconda della situazione: la prima persona lo tramuta in una sorta di sparatutto con sfumature strategiche, la terza persona dà una visione più ampia del mondo ed è dedicata alle fasi esplorative da platform adventure in 3D.

Un tocco di macabra ironia

Un brutto anatroccolo spigliato e dotato di umorismo con qualche anno sulle spalle. Potremmo definire così Oddworld, una saga che, parlando di brutture al limite del terrificante, si è distinta infondendo nei suoi racconti uno spirito tanto cupo quanto leggero, catturando i giocatori con un fascino grottesco e surreale. Se specialmente in Munch’s Oddysee e Stranger’s Wrath si percepisce l’appartenenza a un’epoca sorpassata del medium videoludico – dopotutto lo stacco nell’evoluzione delle tecniche in 3D risulta più lampante rispetto alle due dimensioni – nel generale in New ‘n’ Tasty il level design risulta più fresco e palesa le accortezze di uno studio che vuole puntare al futuro senza rinunciare alle sue ancore passate. In ogni caso, nella raccolta è sotteso un filo conduttore che pervade i tre titoli citati in una verve coerente e originale.

Per i possessori di Nintendo Switch, Oddworld Collection è l’occasione ideale d’immergersi in una realtà bislacca che oggi come oltre venti anni fa non potrà che strappare almeno un sorriso al giocatore o permettergli di riflettere sulle tematiche trattate tra un game over e un altro. Se i singoli giochi sul Nintendo eShop si attestano su una fascia di prezzo forse non troppo gentile in relazione al tempo trascorso dal lancio originario, i 60 euro circa della raccolta targata Microids permettono di agguantare 3 Mudokon con una cartuccia.

Voto: 7.3

Pro
Parte delle origini di una saga storica in un unico pacchetto
Un immaginario affascinante a oltre un decennio di distanza
Prezzo relativamente conveniente se posto in relazione a quello dei titoli singoli…
Contro
… Tuttavia rimane poco consono per tre prodotti con almeno 7 anni sulle spalle

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