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Banner of the Maid, Recensione: combatti con intuito che non sbaglia

Banner of the Maid porta il giocatore ai tempi della Rivoluzione francese, dove questi dovrà seguire le intrepidi gesta di Pauline Bonaparte.

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Il buon esito dei mezzi dipende dall’unità di azione”: nulla di più azzeccato e di più in tema di queste parole di Napoleone Bonaparte può presentare Banner of the Maid, fulgida e roboante epopea guerresca in versione videoludica forgiata dagli studi di programmazione cinesi Azure Flame Studio e CE-Asia Co., Ltd. e pubblicata, oltre che dalla stessa CE-Asia Co., Ltd., da Beijing Zhongdian Boya Technology Co.,Ltd..

Dopo essersi fatto le ossa tra i confini della Grande Muraglia con la sua versione per PC, questo vivido JRPG di strategia a turni ha infine superato i confini dell’estremo Oriente, rompendo le barriere tra console (cosa che lo ha portato a sbarcare su Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One) e preparandosi a conquistare anche l’Occidente con il suo originale racconto e il suo particolare stile di gioco, che catapulterà il giocatore nei territori al di qua e al di là delle Alpi in un passato alternativo tra il tramonto del XVIII secolo e l’alba del XIX.

Ritratto di Pauline Bonaparte, eroina di Francia

Estate 1791, Francia: il Paese è lacerato dalla sanguinosa e drammatica Rivoluzione intestina. Con le casse dello Stato ormai prosciugate dagli effimeri fasti della nobiltà e in seguito all’inconcludenza degli Stati Generali più legati alla conservazione dei propri privilegi che all’ascolto dei bisogni collettivi, la famiglia reale cerca di rifugiarsi presso gli alleati esteri, finendo per essere braccata e messa in catene a Varennes-en-Argonne dalle truppe del marchese de La Fayette.

È da questo avvenimento cruciale che prende principio Banner of the Maid, che come poc’anzi affermato dipinge la storia in maniera differente rispetto al reale corso degli eventi, ornando e arricchendo le vicende con insoliti elementi fantastici e prospere figure leggendarie. A 5 anni da quel fatidico episodio, in effetti, veniamo a sapere che la coppia regale rappresentata da Luigi XVI e Maria Antonietta d’Austria non è stata ghigliottinata, ma siede nuovamente sul trono, mentre la Francia è ancora squassata da tensioni interne e aggressioni straniere nel tentativo di conquistare l’agognata stabilità.

La Maria Antonietta di Banner of the Maid

Proprio al fine di raggiungere questa meta tanto desiderata, il governo regio ha attuato una serie di riforme, tra le quali spicca la possibilità per le giovani donne di essere ammesse e formate alla École militaire, misura questa finalizzata a un’unica speranza: fare in modo che si manifesti la Maid di Francia, una leggiadra e incantevole fanciulla dotata di straordinari poteri e in grado con la sua presenza e il suo spirito di sovvertire le sorti del Paese e di restituirgli la serenità.

Facciamo così la conoscenza di Pauline Bonaparte, sorella minore del brioso e sempre più acclamato generale Napoleone, che rispetto alla sua reale controparte storica si è arruolata nell’esercito di Francia spinta proprio dall’insistenza del fratello. Dopo aver riportato notevoli vittorie sul campo e aver mostrato tutto il suo valore e la sua sagacia nel prendere decisioni tempestive, ritroviamo l’abile stratega nel pieno di un dilemma interiore dovuto alla morte di alcuni suoi sottoposti, fatto che l’ha portata a dubitare delle sue capacità e a mettere in discussione il suo futuro.

Pauline Bonaparte, la protagonista di Banner of the Maid

Per giungere alla risoluzione di questa crisi, Pauline si ricongiungerà al fratello Napoleone e, nonostante la sua riluttanza, lo assisterà nella decisiva battaglia di Tolosa. Anche in questo caso, la pulzella metterà in evidenza le sue straordinarie qualità e le sue innate doti belliche: la notizia, dunque, fa il giro dell’intero Paese, arrivando sino a Parigi, dove entrambi i Bonaparte vengono festeggiati con tutti gli onori.

Con il sostegno di Maria Antonietta in persona, Pauline non può più tirarsi indietro. Scortata da compagni fidati, la comandante dell’esercito tesserà una fitta trama di alleanze con gli strati sociali più disparati della popolazione e attraverserà vittoriosa come una novella Giovanna D’Arco i campi di battaglia di mezza Europa, al fine di compiere quello che è il suo destino: diventare la Maid di Francia.

Gioca delle partite a scacchi con la Storia

Banner of the Maid esordisce chiedendo al giocatore di compiere la prima di una lunga serie di decisioni, che costelleranno l’intera odissea che questi dovrà percorrere nel corso della sua avventura. Questi, infatti, dovrà scegliere secondo quale modalità intraprendere il suo viaggio tra:

  • la Story Mode, modalità estremamente semplice, che si focalizza essenzialmente sulla storia;
  • la Officer Mode, versione più agevole, nella quale saranno concessi più salvataggi nel corso di ogni combattimento e che garantirà un piccolo ammontare di fondi e reputazione iniziali. Essa, dunque, è adatta ai giocatori novizi;
  • la General Mode, modalità notevolmente ostica, in cui si potrà salvare una sola volta per battaglia, si riceveranno penalità nella valutazione di ciascuno scontro nel caso di perdita di singoli battaglioni e in cui non si avranno assicurati alcun gruzzolo di fondi e reputazione extra rispetto a quelli guadagnati con le proprie forze e il proprio impegno. Tale modo di gioco si confà più a coloro che vogliono mettersi alla prova.
Campo di battaglia
Campo di battaglia

Come sostenuto sin dall’inizio, in Banner of the Maid tutto sarà lasciato allo spirito critico e alla fine destrezza di discernimento del giocatore, così come è richiesto a un valente condottiero che debba condurre alla salvezza e allo sperato trionfo il proprio reggimento. Immerso in scenari tra i più diversi, tra ostacoli, barricate e blocchi nemici, egli dovrà muovere le proprie truppe (ognuna con le proprie peculiarità e le proprie mansioni) con lo scopo di sopraffare l’avversario, cercando di preservare le proprie forze e progredire di scontro in scontro.

Ogni combattimento, in effetti, si strutturerà in turni, caratterizzati da due fasi: la Player Phase, nella quale l’aspirante condottiero vestirà i panni di Pauline Bonaparte e ispirerà i propri commilitoni, muovendoli sul campo di battaglia e decidendo delle loro sorti (ordinando loro cioè se attaccare la controparte avversaria, restare fermi o utilizzare strumenti) e la Enemy Phase, durante la quale sarà il generale ostile a fare altrettanto e a compiere le proprie mosse.

Ogni assalto condotto con successo garantirà alle Unità che vi abbiano partecipato dei Punti Esperienza, che incrementeranno il loro livello, le loro statistiche e le loro abilità e sin dal principio della battaglia, il giocatore dovrà approntare nei minimi dettagli un preciso piano strategico, essendo pronto al contempo a rivederlo in tutto: il sopraggiungere di condizioni fortuite come la pioggia o l’accorrere di inaspettati rinforzi nemici potrebbe stravolgere le sorti del combattimento, trasformando un atteso trionfo in un’autentica Waterloo.

Un racconto tra graphic novel e pixel art

Banner of the Maid si presenta con uno stile alquanto caratteristico, alternando lunghe sezioni narrative ai combattimenti veri e propri. Per quel che concerne le prime, le sequenze del racconto hanno luogo in vaste ambientazioni che cercano di dare un certo senso di profondità all’avventura e che fanno da sfondo ai diversi personaggi, che si presentano in primo piano nella loro bidimensionalità e riferiscono gli avvenimenti con semplici battute dialogiche in prolissi monologhi o ampollosi scambi di frasi non sempre grammaticalmente corretti.

Banner of the Maid dialoghi

È questo forse il più grande tallone d’Achille di siffatto JRPG: le parti discorsive sovrastano di gran lunga l’azione, interrompendola anche nel mezzo della battaglia e dando all’atmosfera un clima a volte piatto e statico. Per quel che riguarda i combattimenti, invece, c’è da dire che essi si svolgono in scenari ben studiati, ricreati insieme ai protagonisti che vi si muovono con un accorto uso della pixel art. Gli scontri diretti tra unità avversarie vengono astratti dal terreno generale e traslati su un piano tridimensionale dove i battaglioni si rendono autori di cariche o colpi di artiglieria.

Scontro tra Unità

Nota positiva della grafica è la resa dei personaggi, ottimamente caratterizzati nella loro fisionomia, nella loro personalità, nelle loro insicurezze e aspirazioni (specie se si pensa a Pauline Bonaparte). Oltre al ricorso a dosi alquanto abbondanti di fan service (tutte le protagoniste femminili, o quasi, si mostrano nelle loro forme prospere e ai limiti della fisica), colpisce, altresì, il fatto che molti dei personaggi siano stati disegnati in stile manga partendo da ritratti reali delle individualità storicamente esistite, rendendoli immediatamente riconoscibili.

Napoleone Bonaparte
Napoleone tra storia e videogioco

Altro punto a favore di questo titolo è la colonna sonora, con svariati motivi che accompagnano il giocatore sia durante la narrazione che nel corso dei combattimenti ricordando la musicalità dell’epoca e avendo come effetto quello di coinvolgere maggiormente gli aspiranti condottieri. Neo anche in questo senso si rileva nei momenti di vuoto tra la fine di un brano e il suo riattacco.

Le vicende di una Nazione approdano su Nintendo Switch

L’esperienza offerta da Banner of the Maid è stata condotta sulla console della grande N sia nella sua versione docked sia nella modalità portatile, non ravvisandosi però particolari differenze tra un modo e l’altro: il gioco scorre fluido di battuta in battuta e di turno in turno, non richiedendo tuttavia un particolare sforzo all’hardware della casa di Kyoto.

Conclusioni

Banner of the Maid offre numerose ore di gioco tra le vicende di un periodo che ha fortemente segnato la storia passata e presente dell’umanità, trattandole in maniera alternativa e in chiave fantastica: proponendo aspre sfide per l’ingegno e riservando scontri con l’alterna fortuna (in un confronto quasi machiavellico), questo JRPG a turni è l’ideale per tutti i videogiocatori che siano appassionati dei tempi che furono e che vogliano percorrere le orme di valenti generali.

Per tutti coloro che vogliano mettersi alla prova con sottili strategie, riscoprire la storia di tre secoli fa o semplicemente trascorrere svariate ore tra colpi di cannoni e fragori di moschetti, Banner of the Maid è il titolo che fa per loro: questo titolo è disponibile sul Nintendo eShop al prezzo di 16,99 €.

Voto: 7.5

Pro
Ottima rivisitazione storica
Battaglie ben studiate e variegate
Buon uso del comparto grafico
Dettagliata caratterizzazione dei personaggi
Contro
Eccessiva prolissità dei dialoghi
Errori linguistici e buchi musicali

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