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Skelattack, Recensione: avventure nel sottosuolo

Skelattack è un dungeon crawler sviluppato da Ukuza e pubblicato da Konami, divertente nella sua difficoltà e simpatico nei suoi personaggi.

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E se per una volta fossero i non-morti a essere attaccati dagli uomini? Nessuno zombie in questo titolo, soltanto uno scheletro e la sua amica pipistrello, alle prese con l’invasione del sottosuolo da parte degli esseri umani e la loro lotta per contrastarli. Benvenuti in Skelattack, dungeon crawler sviluppato da Ukuza e pubblicato da Konami.

Benvenuti a Undervale

La storia dei nostri due protagonisti, lo scheletro Skully e il pipistrello Imber, inizia a Undervale, dove chi muore va a “vivere”. Ogni non-morto residente in questa città non conosce il proprio passato, rimanendo all’oscuro di che tipo di persona fosse quando era ancora un essere vivente, fino a quando non potrà cercare di superare la prova della Remembrance (il momento in cui gli scheletri devono affrontare dei test per capire cosa erano quando vivevano ancora nel mondo dei vivi).

Skelattack

Il momento di affrontare le temibili prove della Remembrance è arrivato anche per Skully, pronto ad affrontarle insieme a Imber e a ritrovare il suo passato, guidato da Elzedon, l’anziano saggio del villaggio. Ma non tutto va come previsto: un’invasione umana nel sottosuolo spezza l’armonia di Aftervale e Elzedon viene catturato, costringendo Skully e Imber a partire per un’avventura per sconfiggere gli umani e mantenere il loro caro mondo un luogo pacifico. Durante i loro viaggi, lo scheletro e il pipistrello incontrano vari personaggi e scenari, tutti con delle caratteristiche diverse e che aiutano i nostri protagonisti a crescere, soprattutto Skully, che inizia a comprendere quale tipo di persona fosse nella sua vecchia vita.

Skelattack

Spazi stretti e trappole ogni dove

Skelattack è un gioco pieno di imprevisti e momenti complicati, che lo rendono un titolo impegnativo, forse anche troppo. Il gioco comincia piuttosto facilmente: i primi livelli non sono molto complicati e sono utili per far sì che il giocatore si trovi a suo agio con i controlli, che sono abbastanza semplici da comprendere, proponendo del platform e dei primi combattimenti, che in realtà sono un po’ troppo banali per tutto il resto del gioco quando si combatte contro dei nemici semplici, poi diventando piuttosto complicati durante i combattimenti con i boss. Purtroppo, chi gioca non ha la possibilità di adattarsi a un ritmo di gioco, dal momento che subito dopo i primi livelli viene lanciato in qualcosa di molto più complicato. Tutto diventa subito abbastanza scorretto nei confronti dei giocatori, data la presenza sulla mappa di trappole in punti molto ostici da oltrepassare e di nemici non distinguibili dallo scenario, o dalla piattaforma in cui sono posizionati. Un attacco di un nemico nascosto può uccidere Skully in un colpo solo, riportandolo al checkpoint precedente.

Skelattack

Inoltre, le gemme collezionate, valuta del gioco che serve per acquistare diversi oggetti, vengono perse a ogni morte ed è molto difficile recuperarle; queste vengono lasciate nel punto in cui il tentativo di prima è finito ed è impossibile riottenerle senza subire lo stesso destino della scorsa prova. In questo senso, giocando a Skelattack il giocatore quasi si dimentica della storia del gioco, concentrandosi solamente sul livello e irritandosi non poco. Una caratteristica che dovrebbe facilitare l’esperienza di gioco è lo sbloccamento di abilità, che permettono di arrivare in posti difficili da raggiungere normalmente o di attaccare un po’ più da lontano; nonostante ciò, i livelli si adattano alla nuova abilità appresa, riportando la difficoltà a un livello molto elevato.

Aria cartoonesca e musica scheletrica

Per quanto riguarda i comparti grafici e sonori, Skelattack fa la sua bella figura; nonostante i movimenti non siano fluidissimi, lo stile adottato per questo gioco non fa pesare la cosa, dal momento che il mondo cartoonesco proposto nel sottosuolo di Ukuza non richiede delle grafiche e dei movimenti realistici. Quindi, è bello da vedere, l’ambientazione è fantasiosa e ricca di particolari. Forse il comparto sonoro non è dei più efficaci: una musica troppo calma non rende molto bene l’aria del gioco, che non è affatto tranquillo. In certi punti, però, le colonne sonore diventano abbastanza adeguate e l’atmosfera le richiede, rendendo quindi il comparto sonoro una via di mezzo tra l’essere applicato in maniera corretta e l’essere fuori luogo.

Skelattack

Conclusione

Per finire, Skelattack è un gioco molto impegnativo che diventa esageratamente difficile in certi suoi aspetti, ma comunque sfida il giocatore e richiede una grande dose di concentrazione per poter riuscire a superare tutte le trappole proposte. I fan del genere lo potranno trovare divertente, ma non proprio un passatempo per quando si cerca di stare sereni. È disponibile al prezzo di €19,99 sul Nintendo eShop.

Voto: 6

Pro
Ambientazioni fantasiose;
Varietà di personaggi e personalità;
Grafica ben resa.
Contro
Livello di gioco esagerato;
Comparto sonoro una via di mezzo;
Scorretto verso il giocatore in certi punti.

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