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[RECENSIONE] Parallel, un indie di collaborazione e sincronismo per Nintendo Switch

Pokémon Millennium ha provato e recensito Parallel, gioco indie realizzato da un gruppo di ragazzi italiani e disponibile esclusivamente per Nintendo Switch.

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   · 4 min lettura Recensioni
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Nintendo Switch ad oggi presenta un catalogo ricchissimo di titoli indie di svariato genere e, nel cercare un gioco che rispecchi appieno le proprie esigenze, i giocatori possono navigare in mezzo a un vero e proprio oceano prima di trovare ciò che cercano. Noi di Pokémon Millennium vogliamo parlare oggi di un titolo preso proprio dall’universo indie: Parallel, un puzzle-rompicapo di origine italiana realizzato da Polymad Games. Il gioco è stato reso disponibile esclusivamente sul Nintendo eShop della console ibrida di nona generazione da parte della casa torinese 34BigThings.

Le meccaniche di gioco alla base di Parallel sono molto semplici e intuitive, e sono abbastanza chiare già dall’osservazione di alcune immagini. Lo schermo di gioco è diviso orizzontalmente in due mondi differenti e che non offrono mai alcun punto d’incontro. Sono a tutti gli effetti due linee parallele: nel mondo superiore è presente un quadrato blu, mentre in quello inferiore un quadrato viola. Queste due figure dovranno collaborare tra loro in perfetta sincronia. Per esempio, saranno presenti lungo i percorsi di gioco alcuni blocchi rettangolari di colore azzurro o verde, che potranno essere attivati da uno dei due quadrati, ma a trarne beneficio sarà il quadrato compagno. Questi blocchi, infatti, se spostati in uno dei due mondi (per muoverli è sufficiente posarcisi sopra) permetteranno l’avanzamento del quadrato che si trova nel mondo opposto, bloccando i fasci laser che, altrimenti, colpirebbero il giocatore provocando il game over. Soltanto la collaborazione perfetta dei due quadrati permetterà di portare a termine i brevi livelli a scorrimento orizzontale che compongono Parallel. Sarà impossibile proseguire nel livello focalizzando la propria attenzione esclusivamente su uno dei due quadrati, in quanto la coordinazione tra i due è fondamentale per il superamento dei vari ostacoli che si incontreranno nel corso della partita.

Il tutto va chiaramente fatto tenendo conto del tempo: lo scopo di Parallel è infatti il completamento dei livelli nel minor numero di secondi possibile. L’intero gioco è suddiviso in tre dimensioni, ciascuna delle quali offre 10 livelli. Ogni livello presenta due tempi specifici da dover battere: uno argento e uno oro, esattamente come nella famosa saga di Crash Bandicoot. Una volta che si riesce a battere tutti i tempi d’argento di una specifica dimensione si sblocca un livello aggiuntivo, e lo stesso vale per i tempi d’oro.

Durante i vari percorsi sono presenti alcuni comodi checkpoint, che permettono al giocatore di poter riprendere da quel preciso punto la propria gara a tempo in caso di fallimento. Nel momento in cui un giocatore riproverà più volte lo stesso livello senza ritornare nel menu principale, il checkpoint salverà anche il tempo totalizzato fino a quel momento. Se invece si deciderà di abbandonare il livello, il checkpoint verrà cancellato e si ricomincerà il livello dall’inizio, con il conseguente azzeramento del tempo.

Il controllo dei due quadrati è affidato ai Joy-Con, uno per ciascuno dei quadrati. I controller di Nintendo Switch devono essere tenuti separati e sono autonomi. Il giocatore si muove verso destra o sinistra utilizzando la levetta analogica e saltando con i dorsali. In questo modo, un giocatore può controllare entrambi i quadrati in parallelo, uno per ogni Joy-Con.

Dover controllare ambedue le figure geometriche, andando a coordinare quindi il movimento di un quadrato rispetto all’altro e/o l’azione di salto del primo per, ad esempio, far procedere il secondo lungo il suo cammino, risulta estremamente impegnativo. La difficoltà maggiore è evitare di confondere i due quadrati che, dovendosi muovere in sincronia, devono compiere azioni complementari per superare i percorsi. Eseguire un comando sul quadrato del mondo di sopra, per esempio, anziché su quello di sotto comporta inevitabilmente il game over e il ritorno all’inizio del livello oppure all’ultimo checkpoint. La modalità di gioco in singolo risulta, quindi, estremamente complessa e sono necessari molto impegno e la massima coordinazione per riuscire nell’impresa.

Paradossalmente, nonostante il gioco sia stato inizialmente progettato per la meccanica single player, è molto soddisfacente giocare in due persone. Condividendo i Joy-Con, due giocatori devono controllare un solo quadrato a testa e gli sforzi si dimezzano, ma diventa importante la collaborazione di entrambi. La modalità multi-giocatore permette anche di trovare qualcuno a cui dare la colpa in caso di continue morti nei punti più ostici dei percorsi!

Una nota d’apprezzamento va fatta anche alla grafica, minimale ma efficace e perfetta per lo stile del videogioco, che presenta colori vivaci e accesi garantendo un’ottima resa. Anche la musica di gioco è perfetta per l’ambiente e non stona in nessun modo con gli eventi o l’ambientazione generale.

Un particolare ringraziamento va fatto ai redattori che hanno provato questo gioco e contribuito di fatto alla realizzazione di questa recensione: Martina LemboVivian Vallet.

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