La storia dei titoli di Resident Evil è sempre stata segnata da elementi iconici, quali i suoi personaggi e le meccaniche introdotte per far vivere al meglio l’esperienza survival horror. Molto spesso, semplicemente sparare ai nemici per proseguire nell’avventura non è il modo corretto di affrontare il gioco, come accadeva nei primi capitoli della saga, in cui c’era bisogno di escogitare un piano prima di passare all’azione. Sembra che questo aspetto stia per tornare in Resident Evil Requiem, dove le lotte con i boss potrebbero richiedere uno sforzo in più.
In un’intervista rilasciata ad AUTOMATON, Koshi Nakanishi ha rivelato che alcune battaglie saranno più simili ai precedenti titoli della serie, come Resident Evil 2, mettendo quindi alla prova l’ingegno dei giocatori. Il direttore di Resident Evil Requiem ha spiegato che, data l’introduzione di Grace Ashcroft, non si potrà contare troppo sulle abilità del personaggio in battaglia, dato che la nuova protagonista non sarà un’esperta delle armi da fuoco e dovrà imparare, progredendo nella storia, a prendersi cura di sé stessa e delle sue capacità di difendersi da sola.
Per superare le battaglie con i boss più difficili di Resident Evil Requiem, quindi, sarà necessario pensare sempre alle proprie mosse e sfruttare anche i dintorni dello scenario in cui i giocatori si troveranno. Si avrà anche l’occasione di crescere insieme ai personaggi, osservando i cambiamenti che li porteranno a maturare sempre di più. Questo, secondo Nakanishi, è uno dei punti più forti del nono capitolo della saga survival horror di Capcom, che si appresta ad arrivare su Nintendo Switch 2 e altre console il 27 febbraio 2026.
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