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La colonna sonora di The Legend of Zelda rivisitata in chiave heavy metal

Helmarock: Zelda Metal Vol II è un album di Materia Collective ad opera di Joel Kent che riarrangia i brani della serie videoludica con sonorità heavy.

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   · 4 min lettura Nintendo
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Siete amanti della serie The Legend of Zelda e delle sue magnifiche colonne sonore? Ascoltate assiduamente musica rock e metal? Ora potete scatenarvi agitando le vostre folte chiome sulle note del vostro videogioco preferito!

Materia Collective ha infatti partorito Helmarock: Zelda Metal Vol II, un’opera contenente 5 dei brani che accompagnano Link durante le sue avventure arrangiati in chiave heavy dal genio di Joel Kent. Il giovane artista inglese è un talentuoso chitarrista, produttore e compositore dilettatosi per la seconda volta in questo genere di progetto, che prende il nome dal gigantesco rapace che ghermisce la sorellina del protagonista nelle prime sequenze di The Wind Waker, Re Elmaroc.

Prima di questo album, Joel ha registrato nel 2017 Octorock: The Zelda Metal EP, una raccolta di 4 brani concepiti con il medesimo scopo: rivoluzionare le fiabesche atmosfere che caratterizzano Hyrule con una chitarra distorta. Il nome di questo lavoro deriva dall’Octorok, nemico polpiforme da sempre presente nella serie.

Nel più recente Helmarock le sonorità si sono fatte più pesanti e la tecnica di Kent è migliorata: sentiamo come.

1. Title Theme (From “The Legend of Zelda: Ocarina of Time”)

L’album si apre con il brano che accompagna la schermata del titolo di Ocarina of Time, la prima leggendaria avventura in tre dimensioni dell’eroe che indossa la tunica verde. La serenità che suscita la traccia originale resta immutata nella versione di Joel, che grazie a un pianoforte dal suono leggiadro e una mansueta (per il momento) chitarra elettrica ci culla fra le note di questo pezzo memorabile. Ma la musica sta per cambiare radicalmente.

2. Hyrule Field (From “The Legend of Zelda: Twilight Princess”)

Un attacco dalle sonorità retrò vede intrecciarsi un sintetizzatore con una chitarra sempre più prorompente, che reclama il posto d’onore all’interno di quest’opera dalla chiara impronta metal. La segue a ruota un’incalzante batteria, che non si esime dall’uso del doppio pedale, accompagnato da rullate dinamiche. Cavalcare Epona sulle distese della Piana di Hyrule del tenebroso Twilight Princess, titolo approdato su GameCube e Wii, non è mai stato così esaltante.

3. Kokiri Forest (From “The Legend of Zelda: Ocarina of Time”)

Si ritorna ai tempi del Nintendo 64, con una traccia che accompagna i nostri primi passi all’interno del mondo di gioco di Ocarina of Time. L’adattamento in questione, tuttavia, possiede un ritmo ben più frenetico dell’allegro motivetto che siamo abituati a sentire aggirandoci tra le case dei Kokiri. Una serie di assoli incrociati si dà battaglia per buona parte del brano, ammettendo una tregua solo per lasciare spazio a sezioni più lente e pesanti. In questa circostanza il canto delle chitarre si unisce, dando voce a una sonorità simile a quella che rieccheggia nei castelli abitati da Bowser nel primo Super Mario Bros. del 1986.

4. Song of Healing (From “The Legend of Zelda: Majora’s Mask”)

Un’epopea musicale di 8 minuti e mezzo che racchiude in sé le tormentate realtà della regione di Termina. Il ritmo è lento ma scandito, proprio come lo è il tempo in Majora’s Mask. L’ambiguità di cui è impregnato questo titolo si rispecchia in questa interpretazione della canzone purificatrice, fonte di salvezza per Link in molteplici occasioni durante questa grottesca avventura. Arpa e chitarra contribuiscono a mantenere costante la tensione tra placido mistero e angoscia latente.

5. Ganondorf Battle (From “The Legend of Zelda: The Wind Waker)

L’ultimo brano è un crescendo infuocato, la degna chiusura di un EP che vuole affermare la propria anima metal senza compromessi. La battaglia contro Ganondorf che ha luogo in The Wind Waker è il contesto perfetto per raggiungere il climax: il gran finale della coloratissima avventura è reso ancor più epico dalle sonorità graffianti di questa versione, in cui Kent si sfoga con riff degni dell’epoca d’oro del thrash metal. Tra un doppio pedale al cardiopalmo e delle chitarre ululanti, la traccia si chiude con un sommesso rintocco di campana e lo scrosciare della pioggia, strizzando l’occhio a pietre miliari come For Whom The Bell Tolls e Raining Blood, canzoni presenti nella libreria musicale di qualunque metallaro.

Si conclude qui la nostra breve immersione all’interno di questa inedita Hyrule, molto più grintosa di quanto ce la ricordassimo. Joel Kent ha sfornato una gemma capace di coniugare alla perfezione il mondo videoludico con quello dell’heavy metal, onorando Koji Kondo, compositore di molte colonne sonore targate Nintendo, grazie a questa fusione riuscita con estrema naturalezza.

Se siete interessati all’ascolto degli album di Joel, potete trovarli su Spotify e Bandcamp. Per scoprire altri arrangiamenti rivoluzionari di brani e colonne sonore dei videogiochi, seguite il lavoro di Materia Collective.

Cosa vi ha suscitato l’ascolto di questi brani? Qual è il vostro preferito?

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colonna sonora Materia Collective The Legend of Zelda

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