La grande accoglienza riservata a Pokémon Rosso e Verde in Giappone nel lontano 1996 ha rappresentato soltanto il preludio verso la consacrazione del brand a vero e proprio fenomeno nello scenario videoludico mondiale. La successiva fase di pubblicazione nel mercato internazionale appariva perciò scontata e, durante l’intero processo destinato alla presentazione dei giochi in Occidente, risultava imprescindibile definire l’identità del progetto a un pubblico nuovo, con l’ideazione di un logo accattivante e memorabile.
Su quest’aspetto è intervenuto di recente Chris Maple, designer e illustratore che si occupò personalmente della creazione del logo occidentale del franchise, ai tempi a capo di una propria azienda, la Media Design, specializzata nel realizzare lavori per incarichi last minute. Il grafico racconta di quando nel 1998 fu contattato per presentarsi nella sede di Nintendo of America, dove incontrò personalmente Minoru Arakawa, fondatore e allora presidente della divisione americana della Grande N.
Mostrando alcuni gadget basati sui mostriciattoli tascabili, egli lo mise al corrente della commercializzazione in Occidente dei primi giochi dedicati, specificando di voler utilizzare come titolo una contrazione dell’originale Pocket Monsters. Era quindi necessario progettare un nuovo logo in vista dell’E3 di quell’anno, evento in cui Pokémon Rosso e Blu sarebbero stati presentati.
Maple cominciò a lavorare su alcune bozze, usando i giocattoli mostrati durante l’incontro come base e attenendosi alle indicazioni di Nintendo circa i contenuti dei giochi e alcuni accorgimenti da tener conto, come la grafica monocromatica a 8 bit del Game Boy. Il designer spiega poi come la collaborazione con l’azienda lo mise al corrente riguardo certe informazioni, quali la scelta di distribuire i primi titoli Pokémon come Rosso e Blu e la successiva realizzazione di un ulteriore versione, ovvero Pokémon Giallo. A detta sua, ciò lo ispirò ad adottare i colori principali per il logo, appunto il giallo e il blu.
Alla fine, Maple presentò quella che reputava la sua opera preferita, riscontrando il favore da parte dei dirigenti di Nintendo. Egli prova a dare una spiegazione sul motivo di quella preferenza condivisa, ricercando nel potenziale intrinseco del prodotto stesso:
C’era energia. Inoltre, quando stavo cercando di raccogliere alcune delle originali bozze rudimentali dagli artisti che lo hanno fatto per la persona che ha creato il gioco, cercavo di visualizzare la storia. C’è una storia in tutto, la storia del brand, che è possibile trasformare.
Comunque sia, i rapporti con Nintendo non si conclusero in modo netto con la presentazione dei giochi durante l’E3; infatti Maple ottenne da Arakawa il consenso per poter operare una piccola revisione dell’immagine, andando ad agire solamente sulla ‘P’ e la ‘E’. Le modifiche così apportate restituirono quello che oggi è il logo ufficiale della serie.
Inizialmente il designer non rese noto pubblicamente quanto realizzato – decisione abbastanza comune in quel settore lavorativo – ma l’enorme impatto generazionale scaturito dal franchise lo ha condotto a riflettere sul suo ruolo effettivo in un processo che ha inciso in maniera profonda la coscienza degli appassionati delle creature tascabili. Questa consapevolezza si è perciò tradotta in un rinnovato riscatto del proprio profilo professionale e spera in futuro che The Pokémon Company International riconosca il suo contributo, possibilmente in vista del trentesimo anniversario della serie.
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💬 Ultimi commenti su questa notizia
VincyDarkHeart
Davvero interessante, peccato che non gli sia stato riconosciuto nulla al povero Chris
almeno fino ad ora.
Ha fatto una scelta molto buona del nostro classico blu-giallo u.u rosso proprio non si poteva vedere xD
evilespeon
Arricolo interessantissimo,sono sempre stata curiosa di sapere cosa c'è dietro la creazione di un logo
si in effetti meglio accorciare XD
Diamaxus
Molto interessante quest'articolo
Celes
Molto interessante questo articolo
Bello sapere come è nato il logo di Pokemon e vederne tutte le bozze
Prima quindi il nome completo che si leggeva sulle scatole delle cartucce giapponesi era "The Pocket Monsters Trainer"?. Beh, era un nome un pò lunghetto in effetti XD