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Primi passi a Hoenn: le origini di Pokémon Rubino e Zaffiro

Helix Chamber ci regala un’altra dose di nostalgia ed emozioni con alcune immagini risalenti ai titoli di terza generazione in fase di sviluppo.

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   · 5 min lettura Giochi
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Siamo di fronte all’inizio di un nuovo viaggio nei meandri delle origini di una coppia di titoli Pokémon appartenenti alla serie principale. Dopo la spettacolare analisi della versione demo di Pokémon Oro e Argento, giocata al Nintendo Space World del 1997, e le incredibili immagini di vecchi sprite di Pokémon di prima generazione, trapelati da versioni primitive di Pokémon Verde e Pokémon Rosso (versione giapponese), è giunto il momento di Hoenn.

La terza generazione si distacca dalle prime due per un imponente miglioramento dello stile grafico, con l’introduzione dei primi particolari realistici durante l’avventura. Per esempio, oltre ai colori accessi e accurati, è possibile vedere il riflesso del proprio avatar specchiato nell’acqua oppure le impronte sulla sabbia, e le lotte contro i Pokémon sono contornate da un particolare sfondo che richiama il luogo in cui ci si trova. Grazie ai ragazzi di Helix Chamber, possiamo andare alla scoperta di alcune vecchie immagini tratte da una versione non ancora definitiva di Pokémon Rubino e Zaffiro, che presentano interessanti e curiose differenze con la versione finale dei titoli.

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Questa parrebbe essere l’immagine più vecchia a cui si è riusciti a risalire. Si tratta di una raccolta di frame tratta dai videogiochi in fase di sviluppo. Il personaggio giocabile maschile, Brandon, è rimasto pressoché uguale ma gli sprite di alcuni Pokémon hanno subito un restyling. Wynaut era di colore verde acqua, anziché azzurro come nei videogiochi finali, e anche Duskull presenta alcune piccolissime differenze, come l’occhio più scuro e con una pupilla meno accennata. Azurill, infine, ha la bocca chiusa mentre nello sprite definitivo sorride. Inoltre, il simbolo femminile vicino al nome del Pokémon era in origine di colore azzurro, come quello maschile, anziché rosa. Osservando attentamente le immagini dello scontro da Azurill e Wynaut, con Azurill di spalle, e tra Kecleon e Duskull, si può notare una linea di glitch che si allunga dal box del nome del Pokémon di spalle. Questa stringa di errore è probabilmente dovuta al movimento dei mostriciattoli durante la lotta o all’uscita dalla Poké Ball. È totalmente assente la freccia che contorna i box con le informazioni dei Pokémon in campo. Il contorno ombreggiato è rettangolare e lineare.

Helix Chamber ha analizzato anche il nome del protagonista, Brandon, che in giapponese è Yuuki. Nella versione primitiva di Pokémon Rubino e Zaffiro, il nome era semplicemente Yuu. Ci sono differenze anche nel Pokédex, che presenta uno sfondo di una sfumatura più chiara di blu. Wynaut è in una posizione diversa, la #27, quella che è stata poi occupata da Wingull. Il suo verso è quello di Kirlia, che si trova alla posizione #30.

In un’immagine viene anche mostrata la lotta tra Wynaut (che presenta il colore verde acqua primitivo) e Wailmer, e si può notare come lo sprite del Pokémon Balenottero sia lievemente differente rispetto alla versione definitiva; il più è più profondo, gli occhi sono più lontani e il mento meno accentuato. Si nota chiaramente l’ombreggiatura di fianco ai box con le informazioni dei combattenti. È di colore verde e ancora liscia, senza la tipica freccia dei titoli di terza generazione, che si sporge verso il Pokémon a cui si riferiscono le informazioni.

Ecco un’altra raccolta di immagini tratte da battaglie contro Allenatori:

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Il Montanaro e la Lady sono rimasti invariati nella versione definitiva di Pokémon Rubino e Zaffiro, mentre veniamo a conoscenza di nuove differenze negli sprite dei mostriciattoli o nelle grafiche delle lotte. L’indicatore del numero di Pokémon posseduti dai due Allenatori durante la lotta appare più grezzo e su sfondo scuro, e il simbolo che segna il sesso femminile è ancora azzurro. Compaiono anche le frecce vicino ai box informativi, anche se quelle degli avversari sono rivolte verso l’alto. Sharpedo presenza alcune diversità nell’occhio, più scuro e con la pupilla meno evidente rispetto allo sprite definito (come accaduto anche per Duskull), e nella bocca. I denti sono meno evidenti e la lingua è scura, quasi indistinguibile. Anche lo sprite di schiena è diverso, soprattutto nei segni gialli sul corpo. La stella sulla fronte è più sottile, così come il segno sulla pinna inferiore. Persino il back sprite di Pelipper è diverso rispetto al finale. Oltre al colore azzurrino chiaro (nella versione definitiva è bianco), sulla schiena presenta una gobba che è stata in seguito rimossa. Una differenza più consistente si nota in Shroomish. Lo sprite definito è completamente diverso rispetto a quello della versione primitiva, a partire dalla posizione. Il piccolo Pokémon era in origine fermo sul posto, con i piedi ben piantati sul terreno e lo sguardo triste. Invece, nello sprite finale viene rappresentato in movimento, con i piedini in procinto di camminare. Inoltre viene mostrata una lotta in doppio con Pokémon selvatici, una meccanica che è stata in seguito rimossa dai titoli e ripescata nelle generazioni successive, ma non a Hoenn.

Questa immagine è di poco successiva alla precedente. Le frecce nei box informativi dei Pokémon avversari sono ora rivolte verso il basso, come nelle versioni definitive. Il numero dei mostriciattoli nel Pokédex non appare nelle descrizioni e i simboli che indicano il sesso femminile sono ancora azzurri.

Questa battaglia è molto interessante. Si vede per la prima volta il colore rosa nel simbolo femminile. Lo sprite di Sharpedo è diverso rispetto a quello precedente, ma non è ancora quello definitivo. Inoltre, si può notare un Poochyena con una colorazione quasi assente, probabilmente appena inserito nel codice di programmazione del gioco.

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Qui siamo molto vicini alla data del rilascio di Pokémon Rubino e Zaffiro. Ogni cosa appare come nelle versioni definitive dei giochi e Shroomish presenta il suo sprite definitivo.

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Helix Chamber continua la sua analisi regalando ai fan una serie di immagini difficilmente collocabili nella ricostruzione delle versioni di gioco, fino a quella definitiva. Si possono ancora notare delle differenze in alcune screen, per esempio il tetto dei Pokémon Market è rosso anziché blu (prima immagine a sinistra, terza riga dall’alto), e gli abiti del personaggio non giocabile che rappresenta un gentiluomo, sono di colore nero anziché marrone.

Ci sono ancora tanti segreti che possono essere svelati con attente analisi di vecchie immagini o versioni demo, ma per il momento questo è tutto ciò che è stato mostrato ai fan. Grazie a Helix Chamber per aver condiviso queste informazioni! Restate con noi per qualsiasi aggiornamento sulle versioni primitive di Pokémon Rubino e Zaffiro.

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