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I creatori del GCC Pokémon svelano le origini del gioco e della varietà delle illustrazioni

In una intervista per Famitsu, due creatori del Gioco di Carte Collezionabili Pokémon hanno svelato le origini del gioco e delle bellissime illustrazioni.

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   · 3 min lettura Carte
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Piuttosto di recente in Giappone è stato divulgato qualche interessante dettaglio in merito al “dietro le quinte” che si sviluppa dietro il Gioco di Carte Collezionabili Pokémon, sempre più apprezzato anche dai molti appassionati italiani del brand. In particolare, il Project Manager del GCC Kouta Okamoto, e l’Art Director Atsushi Nagashima di Creatures Inc. sono stati intervistati dalla rivista giapponese Famitsu, che ha raccolto alcune informazioni inedite riguardo all’origine del gioco.

Infatti, durante l’intervista – tradotta da alcuni portali inglesi tra cui Resetera (che ringraziamo) – i due creatori hanno svelano sia le origini del GCC che alcuni “segreti” legati alla varietà delle bellissime illustrazioni che decorano le carte.

Famitsu: Per prima cosa, ci piacerebbe che ci raccontaste un po’ del processo di sviluppo originario protrattosi fino al mese di ottobre 1996, ovvero quando le carte Pokémon iniziarono ad essere vendute nei negozi.

Nagashima: All’epoca dovevo ancora essere coinvolto nel progetto del Gioco di Carte Collezionabili, quindi questo è quello che ho sentito. Fu il fondatore di Creatures, Tsunekazu Ishihara, ad avere l’idea, e a quei tempi era impegnato nello studiare giochi da tavolo di ogni tipo. In quel momento Pokémon Blu e Rosso erano ancora in fase di sviluppo, ma il fatto che si potessero collezionare 151 specie di Pokémon e il sistema di combattimento fosse organizzato in turni, mostrava una certa compatibilità con il format del GCC. È così che è iniziato lo sviluppo, da quel che ho sentito.

Famitsu: Quindi è iniziato con l’idea di Ishihara-san. Anche quando Pokémon Blu e Rosso erano ancora in fase di sviluppo sviluppo, si stava già cercando di espandere la serie oltre i giochi?

Okamoto: Esatto. Essendo nato come un nuovo modo di produrre la serie Pokémon, il GCC ha inoltre ulteriormente enfatizzato il concetto di “fingere di essere un Allenatore” fin dall’inizio. Ad esempio, il mazzo ha fondamentalmente lo stesso ruolo dei PC nei giochi principali. Inoltre, c’è solo uno spazio di battaglia e cinque spazi di panchina, il che significa che segue la regola di avere solo sei Pokémon in squadra. Il fatto che il tuo turno finisce dopo che hai attaccato è allo stesso modo simile a quello dei videogiochi.

Nagashima: Per ribadire, teniamo sempre presente che il gioco è progettato per essere il più semplice e facile da capire possibile. Vogliamo che il gioco sia facile da capire non solo per i bambini, ma anche per i genitori che potrebbero giocare con loro.

Famitsu: Anche nel caso di uno stesso Pokémon, le illustrazioni delle carte differiscono, ovviamente. Dal momento che il GCC si affida a vari illustratori, come viene deciso chi disegna cosa?

Okamoto: Attualmente, commissioniamo illustrazioni a circa 80 artisti diversi, ognuno con il proprio stile e i suoi punti di forza. Quindi, di solito chiediamo di realizzare un’illustrazione specifica all’artista che può disegnare quel determinato Pokémon nella maniera più efficace. Tuttavia, dal momento che i Pokémon che sono spesso trasformati in carte finiscono per avere un aspetto relativamente sempre uguale quando vengono disegnati dalla stessa persona, a volte chiediamo a nuove persone di fare nuove illustrazioni. Da tenere sempre bene a mente è che ci saranno giocatori che conosceranno nuovi Pokémon grazie a queste carte.

Nagashima: Le carte sono ognuna come una pagina dell’enciclopedia Pokémon. Ecco perché la direzione di base è quella di far disegnare agli artisti illustrazioni che corrispondano all’immagine del Pokémon. Tuttavia, a volte un Pokémon può avere diverse carte nella stessa espansione, e in questi casi chiediamo agli artisti di mostrare e realizzare la creatura enfatizzandone un determinato lato, sorprendente e affascinante.

Okamoto: È difficile bilanciare il tutto, e gli stili delle illustrazioni cambiano anche a seconda degli anni; quindi potremmo chiedere agli illustratori che mostrano di lavorare con stili apparentemente diversi e lontani dal nostro brand di unirsi a noi in qualsiasi momento ci paia opportuno. Al momento, inoltre, stiamo organizzando il Pokemon TCG Illustration Grand Prix per reclutare nuovi illustratori, quindi consigliamo a tutti gli interessati di darci un’occhiata!

Che ne pensate delle parole dei due creatori del GCC Pokémon? Apprezzate la scelta del brand di affidare le illustrazioni ad artisti con così tanti stili diversi?

 

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