Prendete la componente monster collector di Pokémon, immergetela in un contesto putrido e ripugnante e datele una struttura roguelike in stile The Binding of Isaac. Questo è Morsels, un roguelite monster collector sviluppato dallo studio indipendente Furcula e pubblicato da Annapurna.
Il gioco è disponibile dal 18 novembre 2025 per Windows, Xbox Series X|S, PlayStation 5 e Nintendo Switch e noi abbiamo avuto l’opportunità di provarlo proprio sulla console ibrida della grande N. Queste sono le nostre considerazioni, tra piacevoli sorprese ed errori ingenui.
Lo stravagante e superficiale mondo di Morsels
Il gioco ha una trama tanto semplice e lineare quanto bizzarra. Su un pianeta molto simile alla Terra, abitato però da animali più o meno antropomorfi, cadono dal cielo delle misteriose carte dai poteri unici, capaci di trasformare chi le possiede in potenti mostri, i Morsels (Briciole, in italiano).
Fin da subito, un gruppo elitario di quattro gatti, chiamati i Baroni delle Carte si impadroniscono dei Morsels più potenti di tutti ed esercitano il loro potere sui più deboli, con l’obiettivo di trovare i quattro frammenti di una carta leggendaria, dai poteri divini. In tutto ciò, il protagonista, un umile topino di fogna, scala la società del mondo di Morsels in cerca di formaggio, sventando mano a mano i piani dei Baroni.
Il gioco non ha una trama profonda, ma riesce comunque a caratterizzare a pieno tutti i personaggi che incontreremo nel corso delle partite. Purtroppo, però, il cast non viene mai approfondito, ogni personaggio è una simpatica macchietta che rimarrà sempre uguale anche dopo decine di incontri. Sarebbe stata gradita una progressione del rapporto tra il protagonista e i vari personaggi partita dopo partita, un po’ come accade in Hades.
Tante idee ma poca ciccia
La struttura di avanzamento di Morsels unisce la componente roguelike di The Binding of Isaac con delle meccaniche da monster collector in maniera molto originale e brillante. Il giocatore ha a disposizione tre slot dove inserire le carte dei Morsels che trova lungo il suo tragitto, con i quali esplorare i vari livelli, composti da stanze senza interruzioni, e combattere e schivare l’enorme quantità di nemici e proiettili, alternando le sue Briciole.
La parte migliore del gameplay è sicuramente la componente dei Morsels, i mostriciattoli, infatti, sono proprio come dei Pokémon, ognuno con i propri punti di forza, il proprio stile di combattimento e le proprie debolezze, per un totale di 14 Briciole.
Questi hanno ciascuno tre punti salute, al termine dei quali muoiono e non possono più essere riutilizzati. Inoltre questi, proprio come i Pokémon, possono evolversi e diventare decisamente più forti guadagnando abbastanza esperienza, ma, dopo ciò, ogni punto esperienza guadagnato avvicinerà queste fragili Briciole alla loro morte, per cui bisognerà dosarli con astuzia, portando tanta varietà a ogni partita.
Il resto del gameplay loop purtroppo non è altrettanto brillante. Innanzitutto, i potenziamenti, come gli oggetti da raccogliere o gli aumenti di statistiche, sono lontanissimi dal livello di varietà e di impatto sul gioco in confronto al mostro sacro a cui Morsels si ispira: The Binding of Isaac.
I potenziamenti di Morsels infatti sono spesso sostanzialmente inutili, a eccezione di qualche rarità che potrebbe effettivamente svoltare la partita. Inoltre, il gioco è spesso molto criptico nel descrivere l’effetto di questi potenziamenti, limitandosi a descrizioni come “Più veloce!” (o anche “Più tofu!“), creando dialogo tra i giocatori, ma anche tanta confusione.
Il problema principale è quindi il bilanciamento del gioco, che risulta generalmente abbastanza difficile, ma che, quando si trovano determinati potenziamenti, si rompe completamente. L’effetto finale è quello di un gioco d’azzardo nel quale bisogna sperare di trovare quello specifico oggetto per vincere la partita (infatti dopo tre ore di gioco siamo riusciti a sconfiggere il boss finale per puro caso). Il fondo viene toccato con gli scontri contro i boss, troppo noiosi e semplici.
Infine, il design dei livelli è molto banale e ripetitivo, le stanze che si alternano infatti sono più o meno sempre le stesse e sono anche molto lineari. Il gioco, però, è stracolmo di attività secondarie e minigiochi dalla qualità altalenante ma sempre divertenti, con anche una serie di collezionabili e obiettivi da completare e varie aree e boss segreti da scovare tramite indovinelli.
Stile e prestazioni dal sapore vintage
La parte più curata del gioco è sicuramente la direzione artistica. Ispirata a quell’estetica trash anni ’80 e ’90 degli Sgorbions, con riferimenti continui alla puzza, le gomme da masticare e la spazzatura, che infatti invade tutti i livelli di gioco. Quest’estetica molto accattivante viene enfatizzata da una magnifica pixel art e da un gran design dei personaggi, soprattutto nei Morsels, che si mostrano con grandissima personalità.
Purtroppo, la versione per Nintendo Switch ha grossi problemi di ottimizzazione. Il gioco subisce una grande quantità di freeze, soprattutto nei filmati ma anche durante i combattimenti più concitati, e dei rari crash. Inoltre sono presenti anche diverse ingenuità tecniche e qualche caso isolato di soft-lock. Speriamo che in futuro gli sviluppatori aggiustino questi problemi, ma per ora sconsigliamo di giocare Morsels su Nintendo Switch.
Confusione sonora
Dal lato sonoro, il gioco è un caos totale. Partendo dagli effetti sonori, questi sono spesso male integrati a livello di codice. Per cui raccogliendo un oggetto questo a volte emetterà un suono, altre volte no, mostrando scarsa cura nel comparto audio.
La colonna sonora del gioco è composta unicamente da tracce lo-fi, per cui durante le vostre partite sentirete nelle orecchie delle note rilassanti, che si addicono di più a una sessione di studio che all’inferno di proiettili presenti a schermo. Sebbene la qualità delle tracce sia comunque ottima, questo contrasto tra gioco e musica rimane completamente insensato.
Conclusioni
Tirando le somme, Morsels è un’opera prima di un gruppo di sviluppatori indipendenti, e come tale è piena di idee brillanti e al tempo stesso di incertezze, rimanendo una goccia in mezzo all’enorme oceano che è il mercato dei roguelike. Non è quindi un titolo da recuperare a tutti i costi, anche se 14,99€ è un prezzo molto accessibile. Morsels riuscirà comunque ad accontentare tiepidamente i fan del genere, ma soprattutto quelli del suo stile trash e sopra le righe, con le sue adorabilmente schifose Briciole.
Voto: 6.3
Buona caratterizzazione di design e meccaniche dei Morsels
Tantissime attività secondarie
Stimola il dialogo nella community tra segreti e messaggi criptici…
Level design molto banale e ripetitivo
Oggetti e potenziamenti poco impattanti
Pessime prestazioni su Nintendo Switch
Comparto audio poco a fuoco
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