Sin dall’uscita di Nintendo Switch 2, le sue cartucce sono state motivo di discussione; dall’arrivo della nuova console della grande N, infatti, sono state introdotte alcune novità che riguardano i giochi fisici, come le schede con chiave di gioco, un’alternativa ai precedenti, ma ancora presenti, codici in scatola. Gli utenti non hanno preso bene questo cambiamento, ma sembra che qualcosa si stia già cominciando a muovere.
Macronix, produttore taiwanese che si occupa proprio delle cartucce per Nintendo Switch 2, ha recentemente pubblicato dei documenti contenenti i propri rapporti fiscali. Dando un’occhiata, è possibile notare delle menzioni nei confronti dei prodotti ROM, ovvero i giochi destinati alle console Nintendo e alle loro versioni fisiche. Sembra che la compagnia stia considerando l’utilizzo di tecnologie MLC NAND e 3D NAND, per creare delle cartucce con diverse capacità, andando quindi ad affiancare quelle da 64 gigabyte e le tanto criticate schede con chiave di gioco.

Producendo delle cartucce con delle capacità minori e maggiori, rispetto a quelle che Nintendo sta utilizzando al momento, le compagnie videoludiche potrebbero optare per l’utilizzo di queste, invece delle schede con chiave di gioco, potendo magari godere di costi di produzione minori. Questo accontenterebbe anche i giocatori, soprattutto i collezionisti, che non hanno preso bene l’introduzione delle nuove cartucce della grande N.
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