Annunciato lo scorso dicembre in occasione dei The Game Awards 2024, Elden Ring Nightreign ha da subito attirato l’attenzione degli appassionati delle opere di Miyazaki, suscitando al contempo anche un certo scetticismo. Con Elden Ring Nightreign, From Software ci cala nell’oscurità dell’Interregno, con un’avventura diversa da quella a cui siamo abituati, da scoprire e da vivere sulle piattaforme PC, PlayStation e Xbox.
In questo articolo vogliamo presentarvi il resoconto delle nostre lunghe spedizioni, dopo un’attenta analisi degli elementi e delle dinamiche vissute con pad alla mano. Preparate, dunque, il vostro eroe e addentriamoci nelle terre di Plagaride per la recensione di Elden Ring Nightreign.
Al calar della notte
Elden Ring Nightreign è a tutti gli effetti uno spin-off di Elden Ring, il titolo che nel 2022 ha catturato il cuore di milioni di giocatori. L’ambientazione è, ancora una volta, l’Interregno, il vasto territorio benedetto dall’Anello Ancestrale e dall’Albero Madre. Alcuni personaggi sembrano conoscere gli eventi e le vicende legate proprio all’Albero Madre e all’epopea dei Senzaluce, tuttavia emerge sin da subito che l’atmosfera, i dettagli narrativi e certe dinamiche presentano radicali differenze rispetto al mondo che conoscevamo.

Le differenze si incarnano sin dai personaggi giocabili: abbandonate le armature da Senzaluce, in Elden Ring Nightreign vestiremo i panni dei Crepuscolari, otto guerrieri caratterizzati da abilità esclusive e stili di combattimento specifici.
Le avventure dei Crepuscolari si svolgono in una versione alternativa dell’Interregno, dove una pioggia d’oscurità investe le terre di Plagaride. La regione è vittima di una particolare catastrofe avvenuta dopo la Disgregazione, portando con sé piogge oscure e creature mostruose. Tra queste emergono degli esseri dall’immenso potere, conosciuti con il titolo di Signori della Notte.
La Rocca della Tavola Rotonda è, ancora una volta, l’hub e il centro nevralgico della narrazione e del gameplay, divenuta il rifugio dei Crepuscolari, i guerrieri chiamati a sfidare i Signori della Notte.
Indirizzandosi verso un universo alternativo e parallelo rispetto all’originale, in Elden Ring Nightreign non ritroverete la narrativa classica dei souls, preservando la struttura mitologica e gli aspetti narrativi costruiti in Elden Ring e nel suo DLC, Shadow of the Erdtree.
Una piccola perla dal punto di vista narrativo sono, sicuramente, le Rimembranze, un sistema di quest secondarie che richiedono perlopiù di abbattere specifici boss o di raccogliere oggetti. Queste missioni offrono la possibilità di ripercorrere il passato dei Crepuscolari, molto più vicini ai classici NPC di Elden Ring (e degli altri souls) che all’avatar giocante.
Elden Ring Nightreign, nonostante abbia superato le aspettative sulla narrazione, ci sentiamo di dire che non spicca tra le narrazioni a cui i soulslike ci hanno abituato, lontana dalla cura del worldbuilding che ha reso iconici i titoli del maestro Miyazaki.

La Spedizione dei Crepuscolari
Una volta terminate le fasi inziali di tutorial, il viaggio ha inizio alla Rocca della Tavola Rotonda, da cui è possibile accedere al matchmaking per incontrare altri giocatori, alle missioni e al centro di addestramento, inoltre nella stessa hub possiamo incontrare alcuni NPC e i diversi Crepuscolari.
Iniziamo ad analizzare il gameplay di Elden Ring Nightreign partendo proprio dai personaggi giocabili, i Crepuscolari, divisi, come già scritto poco sopra, in otto classi:
- Rediviva;
- Giustiziere;
- Predone;
- Occhio di Ferro;
- Selvaggio;
- Guardiano;
- Reclusa;
- Duchessa.
Ogni Crepuscolare è dotato di un set di tre abilità uniche: una capacità passiva, un’abilità del personaggio e un’Arte suprema. Ognuna di esse rispecchia la storia del personaggio e riflette il background e la lore che nascondono. Un esempio renderà chiara questa costruzione minuziosa, che fornisce sicuramente qualche punto a favore del gioco, offrendo un quid, un legame tra ciò che viene raccontato e il giocato.
Prendiamo come modello il Guardiano. Esso viene descritto come un guerriero alato, dotato di grandi capacità difensive. Tra le sue abilità ha Ali della salvezza, un’Arte Suprema che genera un campo protettivo a seguito di un salto e un ritorno a terra. Un esempio emblematico di come la storia del Crepuscolare si unisce alla sua abilità: un potente guerriero alato che genera un’area protettiva sorvolando il campo di battaglia.
“Il Guardiano è un cavaliere delle creature remiganti originario del reame alato, di cui ha giurato di proteggere le terre e gli abitanti“
Elden Ring Nightreign, il Guardiano
Inoltre, ciascun personaggio entra in partita con un’arma, talvolta accompagnata anche da uno scudo, proprio come nel caso del Guardiano, per ritornare al nostro esempio precedente. Sperimentare combinazioni e strategie diverse, tra armi e abilità, aggiunge ulteriore profondità a un sistema di combattimento già solido, mutuato da Elden Ring, permettendo a Nightreign di esse godibile, in termini di combat system, sia in cooperativa sia individualmente, al netto di pregi e difetti.
Una volta scelta la classe con cui giocare, interagendo con la Tavola Rotonda è possibile scegliere un Signore della Notte e selezionare una tra la modalità cooperativa a tre giocatori e quella in singolo, dando il via a una Spedizione nella regione di Plagaride.
Come già spiegato, la mappa di Plagaride altro non è che un’ampia area dell’Interregno, ricca di castelli, accampamenti e rovine, che, purtroppo, risultano essere fin troppo familiari a elementi già visti nel titolo del 2022, con asset riproposti uno a uno dal gioco base. Sconfiggere i nemici ed esplorare a fondo le aree di gioco è utile per fare incetta di strumenti ed equipaggiamenti, così da essere sempre pronti in maniera adeguata alle diverse sfide che la Spedizione offre.
Ogni sessione di gioco si compone di un ciclo giorno-notte, un escamotage che, secondo quanto percepito dalla nostra esperienza, aggiunge un tocco di immersività. Terminata un’estenuante esplorazione e fronteggiati i boss e i nemici, la sensazione è quella di una vera progressione nella missione, scandita proprio dal passaggio dal giorno alla notte e da un giorno a quello successivo.
Una partita si articola in tre giornate (tre giorni e due notti), di cui le prime due della durata di circa 15/20 minuti ciascuna, in cui impegnarsi nell’esplorazione della mappa, e l’ultima dedicata esclusivamente alla boss fight con il Signore della Notte scelto alla Rocca della Tavola Rotonda.
Nel complesso, l’esperienza con ognuna delle Spedizioni (spesso da ripetere più volte data l’elevata difficoltà del gioco) si presenta con un ritmo serrato e incalzante. Una volta “toccato” il suolo di Plagaride, i giocatori del party devono collaborare per raggiungere ed esplorare i vari punti di interesse, eliminare i nemici e affrontare i boss, con l’obiettivo di ottenere Rune. Queste permettono di salire di livello e scegliere, di volta in volta, tra equipaggiamenti e bonus passivi generati in modo casuale.
In modalità a singolo giocatore, il flusso del gameplay non varia, tuttavia alla già elevata difficoltà si aggiunge l’ostacolo di dover fronteggiare in solitaria i nemici e i boss: un’esperienza che anche in breve termine risulta essere estremamente frustrante, nonostante gli aggiornamenti e le patch apportate dal team di sviluppo.
A rendere la Spedizione ancora più impegnativa è la Marea Notturna: una pioggia incessante che restringe progressivamente l’area giocabile, seguendo una dinamica simile a quella dei Battle Royale. Col passare del tempo, la mappa si riduce fino a trasformarsi in una piccola arena, dove al giungere della notte apparirà un temibile boss. Il ciclo si ripete per una seconda giornata identica, al termine della quale si aprirà la strada allo scontro finale contro un Signore della Notte.
Al termine della Spedizione, qualsiasi sia l’esito, le ricompense consistono in Reliquie, dei potenziamenti permanenti che possono essere equipaggiati per creare build personalizzate.
Di pari passo ai nuovi ritmi di gioco, in Elden Ring Nightreign anche il sistema di movimento risulta modificato rispetto al gioco originale, risultando più congeniale e ben studiato rispetto al contesto in cui è inserito. A differenza degli avatar dei Senzaluce, i Crepuscolari possono muoversi e correre a velocità più elevata, non subiscono danni da caduta e possono arrampicarsi su alcune strutture attraverso ganci e salti sulle pareti. Per accelerare ulteriormente l’esplorazione, in vista dell’espandersi della Marea Notturna, nella mappa sono disseminati alcuni punti di volo, gestiti attraverso l’evocazione di un falco che permette di sorvolare Plagaride e raggiungere agilmente i punti di interesse.
Il ritmo frenetico delle Spedizioni, se da un lato stimola la collaborazione dei membri del gruppo, dall’altro risulta piuttosto limitante, soprattutto dal punto di vista della gestione del tempo. Il tempo a disposizione risulta sempre ridotto e sembra non essere mai abbastanza: il più delle volte risulta gravemente difficile esplorare minuziosamente gli ambienti e spesso ci si è trovati a dover prendere scelte affrettate anche sui dettagli delle proprie build.
Questo comporta arrivare impreparati dinanzi ai boss, il che si traduce in una sconfitta certa. Tutto questo porta a un approccio meccanico e ripetitivo, mozzando la spinta esplorativa e lo spirito di avventura del giocatore.
La struttura dalla mappa non aiuta certo a smorzare la meccanicità citata poche righe sopra. Anche in Spedizioni diverse, il modello della mappa risulterà sempre lo stesso, con le diverse aree che cambiano l’allocazione degli elementi e la natura dei nemici, ma che nell’architettura e nella planimetria rimangono identiche.
Tuttavia, Plagaride, nel suo tentativo di offrire anche uno spunto narrativo, non è una terra immutabile. Nel corso dell’avventura, possono manifestarsi le cosiddette Terre Mutevoli, quattro aree aggiuntive che si sovrappongono a intere porzioni della mappa, trasformandone radicalmente l’aspetto e le dinamiche.
Per portarvi un esempio della nostra avventura, la prima mappa aggiuntiva incontrata è stata un cratere, un vero e proprio dungeon di fuoco che per certi aspetti ha ricordato alcuni sessioni di gioco avute a Villa Vulcano nella prima esperienza con Elden Ring. Tra lava e nemici impegnativi, al termine dell’area è presente una speciale forgia, attraverso cui ottenere le armi equipaggiate in varianti leggendarie.
La mappa può essere visualizzata e consultata comodamente per intero, mediante l’utilizzo di un solo tasto, che può essere, per esempio, il touch pad nel caso del DualSense di PlayStation 5 o il pulsante visualizza del controller di Xbox. Dalla mappa si ha accesso a numerose informazioni, come le strutture prossime al nostro avatar, lo stato di avanzamento della Marea Notturna e gli obiettivi da raggiungere, da segnalare ai compagni del parti attraverso appositi segnalini, unico sistema (se così possiamo definirlo) per comunicare con i propri compagni di gioco.

L’assenza di un vero e proprio sistema di comunicazione, infatti, rappresenta forse il più grande difetto di Elden Ring Nightreign. L’assenza di una chat scritta o vocale penalizza l’esperienza multigiocatore proposta da FromSoftware, indebolendo proprio quell’aspetto collaborativo su cui il gioco si fonda. Spesso ci si ritrova a seguire gli altri giocatori in modo meccanico e poco consapevole, con il rischio concreto di smarrirsi o di intraprendere percorsi separati che portano, nella maggior parte dei casi, a una morte certa. In Nightreign, infatti, restare isolati significa non poter contare sull’aiuto dei compagni durante i combattimenti, né essere in grado di soccorrerli quando sono in fin di vita.
Naturalmente, tutto ciò può essere eluso attraverso l’utilizzo di chat integrate nei sistemi di PlayStation, Steam e Xbox, o attraverso software esterni come per esempio Discord, ma non per questo ci sentiamo di giustificare l’eliminazione di un sistema comunicativo curato.
Il fascino dell’Interregno
Dal punto di vista tecnico, Elden Ring Nightreign si presenta come un equivalente del gioco originale, escluse tutte le migliorie, come per esempio il ray tracing, avvenute dopo il lancio del 2022. È difficile non trovare paradossale che un contenuto in sviluppo sin dalle fasi iniziali e pubblicato successivamente al progetto principale non abbia beneficiato, almeno in parte, degli aggiornamenti e delle ottimizzazioni apportate dopo l’uscita.
Detto ciò, va riconosciuto che le novità introdotte si distinguono con cura e sono stilisticamente coerenti con gli elementi già conosciuti: i Crepuscolari sono personaggi ben costruiti e iconici, e i Signori della Notte riflettono l’estetica che da sempre contraddistingue le opere di FromSoftware.
Conclusione
Elden Ring Nightreign è un lavoro che tenta di riproporre e ampliare l’universo di Elden Ring in chiavi diverse, un calderone stracolmo di idee ed elementi differenti, riuscendo nel suo intento per buona parte. Un gioco che premia l’intuizione veloce e il lavoro di squadra, con ritmi frenetici a tal punto da risultare frustranti, a causa soprattutto della gestione del tempo. A sporcare un titolo che, in generale, ci ha convinto, è il bilanciamento discutibile, sia nella campagna multigiocatore sia in modalità giocatore singolo, quest’ultima resa sotto molti punti di vista praticamente impossibile. In Elden Ring Nightreign è conservato il fascino e l’immaginario dell’Interregno già conosciuto in Elden Ring, con novità nella scelta di alcuni design che risultano brillanti, come nel caso dei Signori della Notte.
In conclusione, l’esperimento di FromSoftware si è dimostrato riuscito e significativo, facendo da apripista a nuove basi per il futuro della software house stessa, che si appresta a sbarcare su Nintendo Switch 2 con The Duskbloods, in uscita nel 2026 e pensato anch’esso come titolo multigiocatore.
Potete trovare Elden Ring Nightreign per PC (Steam) al prezzo di 31,19€, oppure a 30,99€ per Xbox Series X|S, su Instant Gaming.
Voto: 7.5
Ciascun personaggio, i Crepuscolari, risultano sin da subito originali e iconici
Le battaglie contro i Signori della Notte risultano esteticamente godibili e soddisfacenti
Giocare con altri giocatori si dimostra la mossa giusta…
La modalità in singolo è troppo (e ingiustamente) punitiva
Rischio che le sessioni di gioco diventino ripetitive e meccaniche
Bilanciamento generale da rivedere
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