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Cosa dovremmo aspettarci realmente da Pokémon per Switch?

Mettendo un attimo i piedi per terra, senza immaginarci nuove evoluzioni, nuova regione, nuovi leggendari e quant’altro: con le informazioni praticamente nulle che abbiamo ad oggi, ecco cosa possiamo realmente aspettarci, nella maniera quanto più oggettiva possibile, da Pokémon per Switch.

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   · 8 min lettura Giochi Rubriche
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Come abbiamo riportato nelle scorse settimane, la situazione per quanto riguarda l’attesa di Pokémon per Switch è già ampiamente sfuggita di mano, con una parte della community esageratamente in ansia in attesa di un qualche piccolo annuncio.

Escludendo questa fetta di fan della serie, quello che cercheremo di fare oggi non sarà un semplice elenco di cose carine che tutti quanti chiedono e vogliono in questo gioco, ma bensì sarà tracciare una linea di demarcazione che divida ciò che può sembrare oggettivamente solo un desiderio, un capriccio o semplicemente qualcosa di irrealizzabile da quello che possiamo effettivamente aspettarci da questo gioco: tutto ciò che può e soprattutto deve esserci.

Per fare ciò dobbiamo tarare le nostre aspettative: più queste saranno basse, più il gioco sarà gradevole ai nostri occhi una volta che lo avremo in mano. Al contrario, più le nostre aspettative saranno alte, più sarà facile rimanere delusi e accusare Game Freak di averci venduto e mostrato un gioco non meritevole di tutto l’hype che c’era attorno, che è stata l’accusa principale mossa alla compagnia dopo il lancio di Pokémon Sole e Luna.

Ovviamente va chiarita una cosa: non disponiamo al momento di mezzi sufficienti per tarare le nostre aspettative, poiché a oggi l’unica informazione che conosciamo è che questi giochi esistono e ci è stato riferito quasi controvoglia dal presidente di The Pokémon Company Tsunekazu Ishihara allo scorso E3. Pertanto ci baseremo solamente sulle informazioni generali che siamo riusciti a ricavare finora: il tempo di sviluppo e i tempi di pubblicazione soliti di Game Freak e The Pokémon Company.

In realtà non avrebbe ancora molto senso scrivere tutto ciò adesso, ma vista la situazione generale nella community ci sentiamo in dovere di provare a smorzare un po’ i toni e calmare le acque in vista di un eventuale annuncio proprio a questo E3.

Cosa sappiamo sui tempi di sviluppo di Game Freak?

Prima della sesta generazione sappiamo ben poco in realtà. Sappiamo di certo che i primi giochi di quarta generazione, Pokémon Diamante e Perla, erano in sviluppo già nell’ottobre 2004, al netto di un’uscita nipponica nel settembre 2006. Possiamo dunque ipotizzare che, in virtù dell’uscita del Nintendo DS nel novembre 2004, i programmatori di Game Freak stessero lavorando a questi giochi già da tempo per adattarli alla nuova console, senza considerare che i giochi avevano già i nomi definitivi. Si parla di più di due anni di sviluppo in questo caso.

Non abbiamo informazioni sullo sviluppo dei giochi di quinta generazione, ma sappiamo di certo che per Pokémon X e Y lo sviluppo è iniziato proprio con la pubblicazione dei primi titoli di quinta generazione Pokémon Nero e Bianco nel 2010. A dichiararlo è stato lo stesso Game Director, Junichi Masuda, in un’intervista a Nintendo World Report dove parlò anche del viaggio in Francia del 2011 da cui poi ha preso vita la regione di Kalos. I giochi sono poi usciti nell’ottobre 2013, contando quindi un totale di poco più di tre anni di sviluppo.

Per quanto riguarda invece i giochi di settima generazione, stando a un’intervista rilasciata al TIME, lo sviluppo è iniziato subito dopo la pubblicazione di Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha nel novembre 2014 con Shigeru Ohmori, già Game Director dei remake di terza, che ha mantenuto tale ruolo. I giochi sono poi stati pubblicati in tutto il mondo nel novembre 2016, con soli due anni di sviluppo alle spalle. Questo fattore ha sicuramente influenzato la resa finale del prodotto, complice anche il team poco esperto con cui Ohmori ha dovuto lavorare: stando ad alcune dichiarazioni, la maggior parte del team veterano era già a lavoro su Pokémon per Switch.

E proprio basandoci su questa informazione, possiamo ipotizzare che il team più esperto, guidato da Junichi Masuda, sia a lavoro già dal 2014 sul nuovo hardware in parallelo al team che ha lavorato sulla settima generazione.

Facendo due conti, dunque, nel caso in cui i futuri giochi Pokémon escano effettivamente quest’anno (ricordiamo che nell’ultimo incontro degli azionisti, la voce “Pokémon RPG Switch” era ancora affiancata dal “2018 or later“), Game Freak avrebbe dedicato almeno quattro anni di sviluppo al nuovo titolo.

Periodo simile a quello necessario per lo sviluppo dei giochi di quarta generazione, a causa del salto drastico di piattaforma da Game Boy Advance a Nintendo DS. Il tempo di sviluppo sarebbe inoltre più ampio dei tre anni necessari per i giochi di sesta generazione, che nonostante il cambio meno estremo di hardware da DS a 3DS, hanno visto l’avvento di un nuovo motore grafico di gioco.

In base a questi dati, si prospetterebbe davvero un grande gioco, con almeno quattro anni di sviluppo alle spalle se non di più, a seconda di quanto presto Game Freak ha effettivamente messo le mani sul kit di sviluppo di Nintendo Switch. C’è però l’altro lato della medaglia: in un’intervista rilasciata a Gameinformer lo scorso agosto, Junichi Masuda ha chiesto ai fan di non avere aspettative troppo alte per il nuovo titolo per Switch.

Questa dichiarazione può essere interpretata in tante maniere differenti:

  • Era un modo per evitare che i fan della serie innalzassero troppo le aspettative prima ancora di sapere qualcosa sui giochi;
  • Era un tentativo di sviare l’attenzione da Pokémon per Switch, dato che Ultrasole e Ultraluna dovevano ancora uscire al momento della dichiarazione;
  • Era un tentativo, ancora prima di annunciare i giochi e iniziare la campagna marketing, di mettere le mani avanti, magari perché egli stesso non era convinto del risultato;
  • Era una manovra per demoralizzare, o almeno provare a demoralizzare i fan per poi sorprenderli con un prodotto ben fatto.

Fra le varie interpretazioni, probabilmente la verità sarà una via di mezzo fra tutte queste. Nonostante sia lui il Game Director non può ancora parlare materialmente del gioco in sé, né può tantomeno pestare i piedi a un altro gioco della sua compagnia in procinto di pubblicazione. al contrario, probabilmente sta provando a invertire la tendenza, evitando ciò che è avvenuto con gli ultimi giochi Pokémon che hanno avuto una campagna marketing in grado di spoilerare quasi tutti i contenuti presenti nel gioco, lasciando con l’amaro in bocca la community.

Ma quindi, con le informazioni in nostro possesso, cosa possiamo aspettarci?

Prendendo in considerazione nella maniera più oggettiva possibile i dati forniti poco sopra, quello che dobbiamo aspettarci sarà un gioco Pokémon per Switch che sia l’esatta evoluzione di quello che Ohmori ha tentato di realizzare con Pokémon Sole e Luna e Ultrasole e Ultraluna per 3DS, riuscendoci solo in parte: il Rotomdex possiamo considerarlo come un primo esperimento di mappa abbastanza mal riuscito, il Festiplaza una preparazione dell’online al ritorno a un gioco con un solo schermo, maggiore libertà di movimento sebbene la telecamera sia ancora fissa e determinate zone inaccessibili.

Insomma, il punto di partenza di Pokémon per Switch sono proprio gli ultimi titoli per 3DS e, tenendo in considerazione tutti i fattori sopracitati, quello che dobbiamo aspettarci è qualcosa di quantomeno pari livello o poco più in su. I motivi sono presto detti: il team di sviluppo è composto principalmente dai veterani, il tempo di sviluppo è stato elevato e alcune funzioni che probabilmente ritroveremo sono già state testate.

Guardando però sempre indietro, i giochi Pokémon che hanno “inaugurato” una nuova console non sono mai stati un’eccellenza a livello tecnico e di funzionalità, essendo appunto i primi giochi. Prendiamo in considerazione Diamante, PerlaX e Y.

I giochi di quarta sono stati rivoluzionari sotto molti punti di vista, ma la funzionalità touch dello schermo inferiore e, in generale, la gestione dell’inventario e dei Pokémon lasciava molto a desiderare, anche se all’inizio non si notava e, anzi, ci sembrava tutto rivoluzionario. Sono poi arrivati i nuovi giochi e tutto ciò è stato ottimizzato e sfruttato al meglio; basti guardare queste stesse funzioni con i remake di seconda o i giochi di quinta generazione. Insomma, i primi giochi di quarta generazione sono invecchiati proprio male rispetto ai successivi.

Discorso simile per Pokémon X e Y: all’epoca tutto, soprattutto nei trailer, era incentrato su giochi di telecamera mai visti prima, sia nella lotta che nel mondo di gioco; c’era la possibilità di muoversi con i pattini come si voleva, la grafica era in 3D e ci sembrava tutto così nuovo e bello. In realtà avevamo a che fare con la classica scacchiera mascherata, che è stata eliminata con Sole e Luna, garantendo una maggiore libertà di movimento al personaggio. Ora i fan della serie chiedono a gran voce il passo definitivo.

Aspettiamoci il ritorno di cose già viste o che ci sembra di aver già visto, ma ricreate e ottimizzate in modo migliore: se siete dunque fra coloro che hanno apprezzato la settima generazione non dovreste avere problemi con i nuovi giochi; se invece non la avete apprezzata non vi resta che guardare il lato positivo e pensare che d’ora in poi si può solo migliorare, anche se di poco.

Certo, poi ci sono i sogni e ognuno è libero di fantasticare come vuole: come già accennato bene o male tutti desiderano la tanto attesa telecamera libera, in modo da svincolare definitivamente Pokémon dal classico mondo a caselle a cui è sempre stato relegato, magari ispirandosi ad altri giochi Nintendo che hanno abbracciato più o meno questo concetto di recente, come Super Mario Odyssey. In tanti, soprattutto i più nostalgici, chiedono invece a gran voce la fantomatica funzione del Pokémon che segue l’Allenatore nell’overworld, che però diventa sempre meno probabile quanto più il mondo di gioco diventa proporzionato e realistico.

Potremmo andare avanti a elencare tanti altri desideri reconditi nelle menti dei fan Pokémon, ma per parlare di questo genere di cose dovremmo aspettare per lo meno un trailer di gioco. Non ci resta che attendere, dunque, e sperare che Game Freak e The Pokémon Company non restino troppo in silenzio, dopotutto siamo alle porte del più grande evento videoludico dell’anno e sarebbe un peccato se Pokémon mancasse all’appello, in un modo o nell’altro.

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